CAPITOLO 8🍷

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«Din don»-il campanello suona e io scendo le scale lentamente,in modo da non aver buttato all'aria tutto il tempo e il lavoro fatto per essermi preparata al meglio per quest'uscita con John.
«Buonasera John,accomodati.»-lo invoglio ad entrare in salotto con una voce quasi suadente.
«Buonasera Lisa. Andiamo?»-mi chiede prendendomi la mano dolcemente,facendomi uscire dalla porta di casa mia e successivamente facendomi salire sulla sua auto,una BMW grigio metallizzato sportiva.
«Ho prenotato da "Gianni",spero ti piaccia ancora.»-inizia la conversazione; io sono seduta al suo fianco,mentre lui impugna il volante.
«Stai scherzando?! IO ADORO QUEL RISTORANTE!»-gli rispondo molto entusiasta,facendolo sobbalzare dal comodo sedile su cui è seduto in questo momento.
«Ah menomale!» continua lui «Per fortuna i tuoi gusti non sono cambiati da quando...beh...ci siamo lasciati...»
«Ehm,lo sai,io non provo quasi mai ad assaggiare nuovi piatti!»
Dopo aver trovato parcheggio gli rispondo,cercando di cambiare argomento,mentre scendo dalla macchina e provando a non cadere da quei 3 centimetri di tacco che ho messo ai piedi.
Odio parlare dei miei ex e delle mie rotture con i ragazzi. So che in qualche modo fanno parte del mio passato e soprattutto della mia vita,perciò è ovvio che non posso dimenticare,ma mi sento in imbarazzo quando ne parlo.
"Non PUOI o non VUOI dimenticare?!" mi chiede la vocina che è nella mia testa.
Quanto la odio. La maggior parte delle cose che faccio e soprattutto degli sbagli che commetto sono dovuti al troppo ascolto che dò ad essa.

John mi apre la porta di entrata del ristorante lasciandomi passare per prima.
«Ho prenotato un tavolo questo pomeriggio per due persone,grazie»-chiede gentilmente lui mentre un cameriere ci accoglie all'entrata.
«Vi accompagno subito al vostro tavolo.»-risponde cordialmente il cameriere vestito di nero con una camicia bianca ed un tovagliolo bianco latte sul braccio;al collo indossa un papillon nero.

«È rimasto un ristorante molto raffinato e romantico,com'è sempre stato.»-faccio notare a John,mentre toglie la sedia dal tavolo per farmi sedere,come un gentiluomo quale è.
«Già,hai proprio ragione! E tu sei sempre rimasta elegante,anche se con un paio di jeans neri strappati sulle ginocchia e una canottierina bianca.»-mi accarezza la mano con la sua calda,appoggiate sul tavolo,mentre ridacchia.
«Sei sempre molto gentile e carino con me.»-abbasso lo sguardo,perché ovviamente e inevitabilmente stavo arrossendo.
«Sai,» comincia il discorso mentre io e lui sfogliamo le pagine del menù per decidere cosa ordinare «nonostante ci siamo presi una pausa,io ho sempre e comunque pensato a te,che tu ci creda o no. Per ogni cosa,anche per ogni singola sciocchezza,tu mi venivi subito in mente.»
I miei occhi erano lucidi e fissi che guardavano i suoi,costantemente. Avrei dovuto smettere di guardarlo perché sarebbero diventati a forma di cuore e mi sarei letteralmente sciolta,ma qualcosa,e con quel qualcosa intendo la mia noiosissima vocina nella testa,mi diceva di,in qualche modo riprovarci,nel senso di "ricominciare da capo" con John.
«Magari è perché ti manco...»-gli rispondo io scherzando,dopo aver chiuso il libretto del menù e averlo riconsegnato al cameriere.
«Forse un po'...»-è la risposta che sento pronunciare da John.
«Eh,ehm,scusami un attimo,devo andare alla toilette.»-lo avviso imbarazzata.

«Ecco a lei la sua bistecca al sangue,signorino.»-il cameriere porge il piatto a John.
«Mhm,sembra deliziosa,grazie mille.»-è la risposta.
«...Ed ecco la sua insalata mista,madame.»-sempre il cameriere.
«Molto gentile.»-è ciò che gli rispondo.
Appena il cameriere se ne va dal nostro tavolo noi cominciamo a mangiare.

«Grazie mille della serata,John.»-lo ringrazio mentre lo abbraccio davanti alla porta di casa mia.
Ormai è tardi e le luminose stelle sono alte nel cielo blu intenso. I miei genitori staranno già dormendo,quindi non mi preoccupo che mi sentano.
Odo solo le parole «Mi sei mancata tanto» uscire dalla bocca di John,mentre mi bacia sulla guancia.
Dall'imbarazzo,metto una ciocca di capelli dietro l'orecchio,che era scesa dallo chignon in cui avevo raccolto i capelli in modo veloce.
«Spero solo di rivederti al più presto!» è ciò che si sente in un coro di due voci,la cui frase è detta nello stesso momento,da due persone che si guardano negli occhi e che si vogliono di nuovo,ma che ancora non sanno.

Un'estate indimenticabile.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora