CAPITOLO 4📱

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Scendo le scale con le calze grigie lunghe fino alle ginocchia,anche se è estate.
Nel mentre suona per la seconda volta il campanello; «Arrivo!» urlo,correndo ad aprire la porta.
Trovo davanti a me Alice,che mi guarda perplessa,ed io non esito a chiederle il motivo di quell'espressione.

«Non saprai mai cosa mi è successo!»-inizia la conversazione senza neanche salutarmi.
«Ciao anche a te Alice! Perché non me lo dici,così facciamo prima?! Non ho voglia di indovinare!»-le rispondo.
«Leggi!»-mi obbliga,mostrandomi una chat di Whatsapp sul suo cellulare.
Scorro con gli occhi quella serie di messaggi che mi sconvolgono:non avrei mai pensato che Mike...

«Cosa?! Mike Loun ti ha invitato ad un appuntamento?! E tu mi hai disturbato mentre stavo iniziando a leggere solo per questo?!»-le chiedo io alzando un po' la voce,allibita.
«Già,questo è un problema serio! Non so se accettare o meno... Così sono venuta da te per farmi consigliare,dato che tu sei la mia migliore amica. Tu cosa ne pensi?»-mi chiede poi alla fine,senza aver cambiato la sua espressione.

Mike era un mio compagno di elementari,che si era trasferito in Italia prima dell'inizio delle scuole medie. Solo un anno fa si è ritrasferito,tornando a vivere nella sua vecchia casa ed alla festa di Capodanno aveva conosciuto Alice.
Qual è il problema di Mike?! Beh,è simpatico a volte,ma sappiamo tutti che...beh,come dire,non è esattamente il prototipo di ragazzo che piace ad Alice,e sinceramente è una delle poche cose su cui siamo tutte e due d'accordo.

«Secondo me,per una volta,dovresti fare uno sforzo ed accettare,giusto per renderlo felice. Sarà un semplice appuntamento,niente di impegnativo.»-la incoraggio.
«Piccolo sforzo?! Sai che mi "vergogno" a stare in pubblico con lui,e tu lo chiami piccolo sforzo?! Vorrei tanto che ci andassi tu al mio posto!
Ma secondo te cosa vorrà quel nerd?»-continua.
«Andrai a quell'appuntamento per scoprirlo,mia cara. E poi io sarò lì con te,con il pensiero e con il cuore!"»-ridacchio.
«Si,si,fai la spiritosa,ma spero tanto che anche a te succeda una cosa del genere,con un ragazzo che non sopporti!»-mi risponde.
Io le faccio un sorriso incerto,facendo gli scongiuri con le mani dietro la schiena,mentre lei alza gli occhi al cielo,con una faccia schifata.

Mike ci aveva provato anche con me,ma senza successo. Mi dispiaceva dire la solita frase "Ti vedo solo come un amico",ma non aveva senso fingere e farlo illudere!

Alice mi saluta ed esce dalla porta,lasciando che la chiuda io.
Mi giro e mi dirigo verso le scale,per tornare a leggere,ma non faccio in tempo a fare il primo scalino che suona di nuovo il campanello-"Din Don"
Riapro la porta spazientita pensando seriamente di non riuscire ad iniziare quel libro lasciato aperto sul mio letto.
"Cosa vorrà ancora Alice?!" penso.
«Cosa vuoi ancor...»-dico quasi irritata,ma aprendo la porta rimango piacevolmente sorpresa dalla visita di un ragazzo molto carino.

«Oh ciao,scusa.»mormoro.
«Hey ciao Lisa!»-mi saluta calorosamente,dandomi un abbraccio che mi lascia di stucco.
Lo guardo un po' perplessa pensando che abbia sbagliato persona o che addirittura si sia bevuto o fumato qualcosa.
«Ehm...ciao...Come posso esserti d'aiuto?»-gli chiedo.
«Ma non ti ricordi di me?! Sono Billy,Billy Calleng!»-esorta.
«Scusami ma forse stai sbagliando persona...»-gli rispondo.
«Tu ti chiami Lisa vero?!»-mi chiede.
«Si,ma io non credo di conoscerti...»-dico incerta.
«Mi hai incontrato durante il tuo viaggio a Londra,ricordi?»-afferma.
«Oh mio Dio,ma tu sei Billy! Come sei cambiato! Scusami ma non ti avevo proprio riconosciuto! Cosa ci fai qui a San Francisco?»-esclamo io,felice.
«Ho voluto prendermi una vacanza,ero un po' stanco. Così ho deciso di venire qui, a San Francisco,visto che me l'hai sempre descritta come una città meravigliosa. Ti ho scritto qualche messaggio e ti ho anche telefonato due volte,ma non rispondevi,perciò ti ho fatto una sorpresa!»-mi spiega.

Io prendo il cellulare che avevo lasciato nella tasca dei pantaloni per controllare se mi fossero arrivati i suoi messaggi e le sue chiamate.
«Oh,sì scusa,ce l'avevo in silenzioso perché nessuno mi disturbasse durante la mia lettura.»-gli rispondo.
«Scusami,non volevo disturbarti! Comunque ora vado perché è tardi,ma ho voglia di passare una giornata e di chiacchierare un po' con te uno di questi giorni!»-mi dice,mentre mi fa l'occhiolino.

Lo ringrazio abbracciandolo,lo saluto,chiudendomi la porta alle spalle con un largo sorriso che occupa il mio viso.

Un'estate indimenticabile.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora