Buongiorno, insomma, si spera meglio di ieri.
Non riesco a fare i compiti, a mangiare, a dormire, non riesco a fare nulla. Il mio stomaco mugola, borbotta. Sto malissimo. In una sera ho perso due delle persone più importanti della mia vita, se non le più importanti, ho fatto un colpaccio.
Mi sono svegliato male stamattina, ma questo si poteva immaginare, dato che ho passato la notte in bianco. Infastidito da varie cose, vado a scuola in bus, e una volta arrivato, non rivolgo parola a nessuno. Mi sento a pezzi. Sento una sensazione strana, come se il mio corpo si stesse sbriciolando in polvere, cenere.
Silenziosamente mi avvio verso l'ingresso della scuola, con un muso che arriva fino in terra. Da dietro mi sento strattonare il giubbotto. Mi giro, è Andrea. Mi guarda negli occhi, poi sospira, e aggiunge: "Ciao, io dovrei parlarti di una cosa." "Va bene, dimmi", ribatto. "Andiamo un po' più in là, altrimenti qua ci sentono tutti", mi dice. Lo seguo, poi afferma: "Beh, ecco. Ieri ho saputo una cosa, domani dovrò prendere l'aereo, devo trasferirmi a Miami per il lavoro di mio padre. Mi dispiace, giuro." Non finisce la frase che crolla su di me, mi attorciglia le braccia al collo, e scoppia a piangere. "Scusami, non è colpa mia", mi dice, piangendo. Io rimango impassibile, scioccato. Ho lo sguardo perso nel vuoto. Lo guardo negli occhi. Non mi trattengo, scoppio a piangere. Adesso pure lui?! Me lo state facendo apposta, vero?! Io adesso che devo fare?! "Ma tornerai qualche volta qua a Sesto?", gli chiedo, singhiozzando. "Boh, si, tra un anno credo" Ci abbracciamo, fortissimo, piangiamo insieme.
Mi passa davanti tutta la ma vita, tutti i momenti passati con lui. Da quando eravamo all'asilo, ad adesso, ricordo tutto. Tutte le cazzate, le risate, i pianti, fatti con lui, tutto. Questo rende il tutto ancora più tragico e difficile da affrontare. "Adesso devo andare, devo fare le valigie", mi dice. "Va bene, ci rivedremo un giorno, me lo prometti, fra?" gli dico con il viso sommerso dalle lacrime. "Certo, amico mio, ci rivedremo prima di quanto pensi." Prima di andare, gli do un ultimo abbraccio, lo stringo forte e poi se ne va.
Scappo, corro, non ho voglia di entrare in quell'inferno. Prendo il treno, vado in centro a Firenze. Vado in luogo in alto, da solo, dal quale si riesce a vedere tutto. Sul mio viso le lacrime continuano a scendere senza fine, credo di averne versato più in questi due giorni che nel resto della mia vita passata. Amo stare da solo, riesco a riflettere meglio. Penso a questi due giorni, a questi due giorni di sofferenza, totale. Penso a tutti i momenti passati della mia vita, a tutte quelle sensazioni che poco fa ho provato. A ripensarci ho freddo, ho i brividi. Non so più cosa fare, il mondo sembra contro di me. Cosa ti ho fatto?! Non lo so, ancora devo capirlo.
Grazie, grazie di avermi tolto un'altra delle persone più importanti della mia vita, grazie davvero.
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•she's my dream•
Dla nastolatkówquesta è la storia di Matteo, innamorato follemente di Camilla, ai suoi occhi bellissima e irraggiungibile. L'adolescenza di Matteo sarà caratterizzata da eventi molto difficili. Ce la farà a rialzarsi e a conquistare Camilla?