CAPITOLO 3

58 6 0
                                    


Dopo sei angoscianti ore d'inferno, esco da scuola, sfinito, con un po' di mal di testa che spinge intensamente da sopra gli occhi.

All'uscita riesco a scorgere con la coda dell'occhio lo zaino color tiffany di Camilla, la quale si sta dirigendo probabilmente verso casa. Decido di seguirla. Faccio una piccola corsetta per recuperare i metri che ci separano, e dopo circa un miglio, Camilla è arrivata a destinazione.

La sua casa è  bianca e graziosa, circondata da un verde prato brillante. In mezzo a questo spicca un ciliegio ancora umido a causa della rugiada mattutina. Sul balcone risplendono i vasi dei tulipani e le piantine di fragole. Sul tetto riesco a mettere a fuoco qualcosa, che mi pare un nido di uccellini.

Decido che è ora di tornare a casa. Dopo aver mangiato velocemente un piatto di pasta, mi preparo la borsa e vado all'allenamento, di calcio, ovviamente.

Appena arrivato all'allenamento noto una cosa, non molto buona: il pensiero costante di Camilla mi impedisce di fare le cose che normalmente riuscivo a fare, non riesco a palleggiare, faccio passaggi imprecisi. Scoppio a piangere. Per fortuna non mi vede nessuno. Sto male, ho un dolore allo stomaco che mi stringe in una morsa, vorrei vomitare.

Come previsto, il mister non mi convoca per la partita più importante del campionato: lo spareggio per la salvezza, dalla retrocessione. Oddio, no. Non ci credo. Riscoppio a piangere. Vorrei urlare a tutti quello che sto provando in questo momento. Ti rendi conto? Un giorno arrivi, non ti riesce più nulla di quello che sapevi fare, il mister non ti convoca, non puoi aiutare la tua squadra, tutto questo per una stupida ragazza? Mi rimangio tutto quello che ho detto. Camilla è la cosa più importante della mia vita, non potrei mai offenderla. Sto tremando, ho il sangue gelato. Le mie mani sono immobili, come in un attacco di panico. Forse lo è. Non so bene cosa significhi, però so solo che sto malissimo.

Va bene, okay, calma, calma Matteo. Per una partita non muore nessuno, no? Okay, va bene, passiamo sopra a questa cosa.

Dopo aver sorseggiato un bicchiere d'acqua, mi tranquillizzo.

Fanculo al calcio, io voglio Camilla.

•she's my dream•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora