Capitolo 4 - La prescelta

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Io e Aline siamo costrette a trasportare Nephilia di peso fino all'infermeria scolastica, perché​ è di nuovo molto debole e non riesce a camminare da sola, come se non avesse più  energia in corpo. Purtroppo, prima di poter farla stendere, dobbiamo non solo salire al piano terra, ma anche attraversare metà scuola perché l'infermeria si affaccia su un corridoio lontanissimo. Rifare le scale buie in salita è pure peggio che scenderle, soprattutto​ se bisogna far salire anche un'altra persona. L'unico  motivo  perché  so che Aline è ancora accanto a me è che sento il suo respiro  affannato mentre ci solleviamo sul prossimo gradino. Non avrei mai creduto che due quindicenni potessero sopportare un tale sforzo per così a lungo. Quando arriviamo all'infermeria Aline e io sembriamo più svenute di Nephilia.

L'infermeria è deserta, si potrebbero sentire i grilli, però dalla sua grandezza deve essere molto utilizzata. È una grande stanza rotonda dalle pareti bianchissime alle quali sono addossati dei lettini di ferro anch'essi bianchi. Al centro c'è un grosso mobile di legno tondo a scaffali con un apertura dalla quale si intravedono delle scale a chiocciola che portano al piano di sopra. Le enormi finestre che si aprono a intervalli regolari tra i lettini inondano la stanza di sole, affacciandosi su una specie di giardino interno della scuola. Ci guardiamo intorno strizzando gli occhi per l'improvvisa luce, fortissima in confronto alla fresca ombra dei corridoi, cercando un medico.

Da dietro il mobile centrale spunta una donna giovane e energica, perfettamente a suo agio in un normalissimo camice bianco. I suoi capelli rossi e ricci sono legati in una disordinata cipolla da cui esce qualche piccola ciocca ribelle, alle orecchie ha dei grandi cerchi dorati. Non noto niente di strano in lei finché non si arrotola le maniche sorridendo, mentre si avvicina a noi. Sulle braccia ha tre cerchi di piante tatuati come se fossero braccialetti, legati tra loro da strani simboli e riccioli neri. Il primo cerchio è fatto da quelli che credo essere denti di leone, il secondo da rametti di salice piangente e il terzo da foglie di basilico. Guardandoci chiede allegra:
"Allora chi di voi sta male? Siete Primizie vero? Mamma mia in infermeria il primo giorno! Deve essere stata la Cerimonia del Cambiamento eh? Allora cosa posso fare per voi?" Una raffica di parole che neanche una mitragliatrice. Con ancora il fiatone indichiamo Nephilia che è di nuovo sul punto di svenire.

L'infermiera prende la nostra malata e la fa stendere velocemente su un lettino. Tende un braccio con l'indice puntato sul mobile centrale e i cassetti cominciano ad aprirsi da soli, facendo uscire una serie di erbe che fluttuano  verso di lei. Nelle sue mani atterrano dei minuscoli petali bianchi e dei semi neri che stringe immediatamente nel pugno  mentre con l'altro braccio attira a se una ciotolina d'acqua che si trovava sul comodino del letto accanto. Butta il miscuglio acciaccato nell'acqua e i suoi occhi concentrati si illuminano quando ci passa una mano sopra per incantare il tutto. Riconosco un basilare unguento per il dolore, capitolo uno del libro di pozioni, fatto di fiori di ciliegio e semi di cocomero pestati in acqua. Intinge la mano nella ciotola tirandola fuori ricoperta da una grumosa crema rosa chiaro. Spalma con delicatezza uno spesso strato di quella poltiglia sulle guance stellate di Nephilia e sorride soddisfatta.

"Eh si succede spesso che almeno un allievo si senta poco bene durante la Cerimonia del Cambiamento! Eh insomma voi primizie siete ancora giovani e delicati...non riuscite a maneggiare troppa magia poverini! Eh ma non è niente, che volete che sia un semplice svenimento tesorini?!" Scoppia a ridere divertita come se avesse detto qualcosa di ovvio che noi stupide non sappiamo. POCO BENE!? UN SEMPLICE SVENIMENTO!? Ma io questa mo la piglio a pugni giuro! Ad un allieva si sono infilzate della diavolo di stelle nella pelle ed è mezza svenuta e lei ride...ride! Temo di star ringhiando a denti scoperti come un animale,  ma per fortuna l'infermeria è troppo impegnata a ridere per notarlo. Come se si fosse appena levato un coro di impazienti "Continua! Continua!" riprende a raccontare come se fosse la personificazione di una rivista di gossip.
"Oh si, uno dei più stupefacenti incidenti del primo giorno  fu qualche anno fa...si si mi pare un certo Jonathan o forse un Jason sapete ero apprendista quell'anno...ah no! John! Si sono sicura, questo primizio aveva specialità chiaroveggenza ma eh per qualche motivo  alla sua trasformazione comparvero degli spiriti e...beh si sa i chiaroveggenti sono impressionabili e sensibili poveri cari e quindi gli prese colpo!" Incomincia a ridere e sono abbastanza sicura che adesso sia Aline a ringhiare offesa. Finito di ridere ci rivolge un ultimo sguardo con i suoi allegri occhi verdi da folletto e si alza per poi scomparire al piano di sopra salutandoci con la mano.

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