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Passò una settimana dall'episodio a casa di Minho e al fantastico risveglio in auto.

Newt non si era fatto vivo in università e non si erano più sentiti dall'accaduto, e a dirla tutta era un po' preoccupato.

Thomas quella mattina si svegliò di soprassalto a causa degli innumerevoli messaggi che Minho gli aveva inviato.

Erano le 7.15 e doveva ancora vestirsi e muoversi per prendere in tempo il treno ed andare davanti al luogo di ritrovo mattutino prima delle consuete lezioni. Dunque si lavò e si vestì di tutta fretta, prese il cellulare, le cuffiette e la cartella, per poi uscire frettolosamente.

Appena fu in strada, decise di ascoltare le note vocali dell'amico.

"Hey pive, cattive notizie! Mi ha scritto poco fa Newt e mi ha detto che oggi non sarebbe venuto perchè ha avuto un problema... non so che cosa però."

Sbuffò, per poi visualizzare l'altra nota vocale: "Purtroppo la tua dichiarazione dovrà aspettare. Ma ho buone notizie, mi ha risposto dicendo che ci invita stasera a casa sua per festeggiare, sicuramente per farsi perdonare della sua scomparsa improvvisa. Prepara il discorso per questa notte, perchè ci andiamo bello!"

Ed in fine ...

"Non aspettatemi prima delle lezioni, tienimi il posto che arriverò con qualche minuto di ritardo. Ciao piveee!"

Camminò, un po' scoraggiato perchè avrebbe dovuto aspettare così tanto prima di parlare con Newt, ma anche felice per il fatto che se aveva invitato anche lui a casa sua, voleva dire che non cercava di ignorarlo come credeva!

Percorse il parco come ogni mattina, ma questa volta con la consapevolezza che qualcosa in lui era cambiato. In effetti era anche strano il fatto che d'un tratto aveva così tanta voglia di parlare con lui, quando per la maggior parte delle volte cercava di restare da solo con lui il meno possibile.

A volte l'amore è proprio strano. Pensò Thomas, che ormai era arrivato al punto di ritrovo, trovandosi giusto giusto la sua amica Teresa stretta a Gally, intenti a scambiarsi effusioni.

Ciao gente!" Salutò lui con un ampio gesto della mano i suoi amici.

Teresa si staccò lentamente dall'abbraccio del suo fidanzato ed iniziò a guardare perplessa Thomas.

"Dov'è Newt? Come mai questa mattina non è con te?" Chiese furtiva, con gli occhi supplichevoli di avere risposte, ma allo stesso tempo carichi di educata pazienza.

Thomas alzò le spalle e roteò gli occhi al cielo. "Non so, Minho mi ha detto che oggi non veniva per problemi suoi. Non ho capito molto bene a dirla tutta, ma in classe, appena arriverà, ci spiegherà meglio."

Si girò per proseguire in direzione della facoltà, seguito dagli altri due che gli camminarono ai fianchi.

Arrivati fuori dall'ingresso, Thomas si sentì chiamare.

"Thomas, aspetta!" Disse Gally poi, mentre Teresa era già entrata dentro.

"Che?"

"Io, io so perchè Newt non è venuto questa mattina." La faccia di Gally era seria, piatta e senza un minimo cenno a scherzare. Si fermò a guardare il suo amico dietro di lui che era rimasto interdetto ed un po' stupito.

"Gli è successo qualcosa di grave?" Chiese Thomas poi, avendo quasi paura a pronunciare quelle parole ad alta voce.

Gally abbassò gli occhi per una frazione di secondi, per poi riposarli subito sull'interlocutore.

Da quando lo aveva conosciuto, Thomas non aveva mai visto una sola volta Gally abbassare lo sguardo, in difficoltà a rispondere a qualcuno.

Doveva forse preoccuparsi? Newt si era cacciato in qualche guaio la scorsa notte mentre era scappato via da lui? Lo avevano picchiato? Si era ubriacato?

Quel fantastico peggior anno della mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora