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Era venerdì pomeriggio, i ragazzi erano appena tornati a casa dalla biblioteca per andare a prepararsi per poi uscire poche ore dopo.

Thomas era appena uscito dalla doccia quando sentì il suo cellulare vibrare.

"Pronto?" Rispose un attimo dopo averlo afferrato.

"Heii pive, stasera ti passo a prendere alle 21.00 che andiamo a casa di Brenda per il suo compleanno."

"Minho, me lo avrai ripetuto cento volte solo questa mattina, figuriamoci tutto il resto della settimana!"

L'asiatico sorrise dall'altro capo del telefono.

"Va bene, sono un po' agitato per stasera. A proposito, il regalo lo hai preso tu, no?"

"Cazzo!"

"Che c'è?" Chiese Minho.

"Il regalo, l'ho dimenticato!"

"Lo sapevo che non ci si può fidare di te per queste cose! Per fortuna mia mamma è andata a prendere qualcosa e ora abbiamo risolto anche questo problema."

"Grande! Però non so se essere felice e sollevato perchè adesso abbiamo un regalo, oppure se sentirmi realmente offeso per il fatto che il mio migliore amico non ha fiducia in me. " Disse scherzando Thomas, sentendo l'asiatico ridere.

"Noo assolutamente Tom, Non è che non mi fidi di te, dico solo che è meglio prevenire che curare. 

Ora devo andarmi a preparare, ci vediamo da te e  sii puntuale che altrimenti mi tocca sopportare Newt con a palla i Simple Plan!"

Thomas rise, immaginando la scena straziante dell'amico asiatico che si strappa i capelli di dosso sentendo cantare a squarcia gola Newt le sue canzoni preferite.

"Cercherò di non fare troppo tardi. A dopo!"

"Cerca, altrimenti io cercherò casualmente di non farti portare a casa."

"E' una minaccia quella?" 

"Potrebbe, sì."

I due risero all'unisono.

Riattaccò e si andò a preparare.

Qualche ora dopo, Thomas si ritrovò seduto sul vialetto di casa sua ad aspettare i due suoi amici per andare ad una delle feste di compleanno più belle di sempre.

Appena intravide da lontano una Jeep azzurrina, capì subito che i suoi amici erano arrivati, che lui era arrivato.

Si fermò proprio davanti a dove si trovava e tirò giù il finestrino per mostrargli il suo splendido sorrisetto beffardo.

Thomas notò che Newt era vestito in modo diverso dal solito; niente pullover, niente pantaloni neri o color caffè. Quella sera indossava una semplice  felpa marrone, dei pantaloni grigi attillati e delle Vans nere. Non poté fare a meno di pensare che fosse ugualmente impeccabile, forse anche di più.

"Sali oppure restiamo a fissarci per tutto il resto della serata?" Chiese sarcasticamente Minho da dietro, che fece distogliere lo sguardo da Newt e posarlo sulla portiera.

"Quanto rompi le palle!" Si affrettò a dire lui, aprendo la portiera del passeggero davanti e lasciandosi cadere sul sedile accanto a quello del guidatore.

Appena si accorse che Gally non era lì con loro, cosa alquanto impensabile dato che lui cercava sempre di rimediare passaggi ovunque, disse: "Ma Gally e Tess?"

Minho alzò le spalle e non disse nulla, mentre Newt lo fisso per qualche secondo, per poi dire:"Mi ha scritto prima che sarebbero arrivato più tardi alla festa, dato che oggi è il loro mesiversario e la portava da qualche parte, non mi ricordo."

Quel fantastico peggior anno della mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora