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Thomas si ritrovò davanti Newt, il tipo incontrato quella mattina, seguito dal gruppetto di ragazzi che erano con lui.

Newt sembrò accorgersi di lui appena entrato nell'aula e gli brillarono gli occhi di una luce strana e sul suo viso si fece strada un'espressione maliziosa che finì per distorcersi in un sorrisetto indecifrabile.

Teresa notò lo scambio di sguardi tra il suo amico e Newt e diede una spallata a Thomas.

"Heii, chi è quello lì?" Chiese sottovoce lei, aggrottando nel frattempo le sopracciglia.

Thomas distolse lo sguardo da Newt e lo puntò di nuovo in quelli celesti della sua migliore amica.

"Quello? Nessuno ... perchè?" Dissimulò lui, non volendo incentivare la sua amica ad indagare oltre sul tizio del treno.

"Thomas, non costringermi a chiederlo direttamente alla fonte, perchè TU sai che lo farei davvero. Dimmi chi è quel ragazzo che guardavi con occhi sbrilluccicanti e a forma di cuoricino." Disse sempre in un sussurro.

Thomas si ritrovò alle strette e decise finalmente di dirle ciò che era successo quella mattina e di come lui fosse rimasto ammaliato dalla naturale bellezza del biondo. Perché tanto lo sapeva, Teresa era abbastanza determinata di natura e quello che voleva lo otteneva, anche a costo di rimetterci lei stessa.
Thomas per questo l'adorava.

Appena avvisò l'amica di tutto ciò, Teresa si alzò in piedi con foga e fissò Thomas negli occhi, con il suo sguardo penetrante, pronta a rassicurarlo e piena di buoni propositi.

"Tom senti, se anche lui ti ha guardato a quel modo, ed io so cos'ho visto, forse dovresti conoscerlo e vedere che tipo è. Magari può nascere qualcosa."

"No Tess, non mi va di andare lì da uno sconosciuto e presentarmi ... magari ti sei immaginata tutto e lui non è minimamente interessato a conoscermi e finirò per dover evitare ogni singolo momento un mio compagno di corso. E siamo solo al primo giorno, cacchio!" Thomas si stropicciò la faccia con le mani in segno di frustrazione.

"Beh. io ci proverei comunque. Insomma, è carino e sembra pure simpatico." Si interruppe un secondo per poi dire "In ogni caso, mi sa che oggi vi conoscerete lo stesso dato che sta venendo proprio qui."

Al suono di quelle parole, Thomas non esitò un secondo e si alzò di scatto con un groppo in gola e con gli occhi sbarrati, increduli per ciò che stava accadendo proprio in quel momento, proprio a LUI.

"Ciao" incalzò il biondino appena arrivato. Aveva il sorriso malizioso che lo aveva accolto qualche minuto prima e guardava prima Teresa e poi Thomas.

"Ciaoo!" Disse Teresa con forse un po' troppa foga.

"Ciao." Rispose Thomas, con la gola improvvisamente secca e le guance che bruciavano.

"Siamo in aula Congressi, vero?" Chiese il biondino.

"Sìsì, anche tu e i tuoi amici fate Economia?" Chiese Teresa.

Newt sorrise ed annuì. Poi si fermò a fissare Thomas e assunse un'aria compiaciuta.

"Io sono Newton, ma potete chiamarmi pure Newt." Si presentò lui, facendo velocemente l'occhiolino in direzione di Thomas. Si trattò di un secondo, così poco che Thomas credette di averlo immaginato.

"Io sono Teresa, piacere!" Si apprestò a dire la ragazza, poi, vedendo che il suo amico sembrava come pietrificato, aggiunse "E lui è Thomas."

Quest'ultimo sorrise imbarazzato.

"Io invece mi chiamo Minho, anche se nessuno lo aveva chiesto qui." Sbucò all'improvviso il ragazzo asiatico della compagnia di Newt, accompagnato da un altro ragazzo con l'aria scocciata che si presentò con il nome di Gally.

Quel fantastico peggior anno della mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora