Eccola lì, Mikasa, a pochi passi da me... Prendo un graaan sospiro, chiudo gli occhi e mi dirigo da lei con un unico obbiettivo.
"Ehi Mikasa, come stai?", "Tutto bene". È il momento, ora o mai più!
"Venerdì stavo pensando di andare in un ristorante italiano... Vorresti venire?", "Sì, perché no. Il cibo italiano mi piace"
Beh dai, mi aspettavo di peggio.
"Armin è invitato?" mi chiede. Ed ora? Non posso dirle che è una cena romantica dove le dichiarerò il mio amore, né dire che Armin non lo voglio! "Ah, Armin? M-mi ha detto che aveva un impegno importante" rispondo molto esitante. "Pf, sicuramente una serata sdolcinata con il suo futon" sorride, io ricambio. "A proposito, dov'è ora?" chiedo, "Mh, non so... Sarebbe dovuto essere qui anche lu-" una voce la interrompe:
"RAGAZZII *anf anf*" è Armin! Un Armin tutto sudato, con la faccia rossa e i capelli bagnati!(?)
"Armin! Cosa ti è successo?" mi preoccupo, "Non potete... Non potete capire...*anf anf*" si piega in avanti appoggiando le mani sulle ginocchia, ha il respiro affannoso. Si riprende e continua a raccontarci "mentre venivo ho visto un piccolo gattino, allora ero deciso ad accarezzarlo ma all'improvviso da dietro un muro è spuntato un cane gigante che mi ha inseguito fino a poco fa!" Ci scappa a tutti e tre una risatina. Mikasa aggiunge "dai, dopotutto adesso sei salvo" e Armin "sì! Grazie al cielo! Penso non ce l'avrei fatta se non avessi iniziato a correre come un matto". Gli dò una pacca sulla spalla, facendogli un sorriso.
"Facciamo così..." dice Armin. Io e Mikasa alziamo lo sguardo verso di lui, "un bel frullato ce lo meritiamo proprio! *Coff* soprattutto io... *coff coff*" coprendosi la mano con la bocca.
Abbiamo preso i frullati; il mio è qualcosa di buonissimo! Bevo tranquillo, spensierato e con lo sguardo contento quando mi rendo conto che sotto ai miei piedi c'è un gradino, e così... paff. Tutto addosso a Mikasa. "Oh no! Scusami tantissimo Mikasa! Mi dispiace, ti laverò io i vestiti e te li riporterò splendenti più di prima!" Si mette una mano in faccia, la struscia dagli occhi alla bocca e poi alla fronte. "Non fa niente, succede. Andiamo a casa" mi tranquillizza senza lasciar trasparire alcuna emozione sul suo volto (ricoperto di frullato di mango). Ma un attimo, che intende con "andiamo a casa"?
Vabbè, in ogni caso bella figura non s'ha da fare.[Spazio autrice]
Rieccomiii con un altro capitolo! Come avrete sicuramente notato i capitoli sono abbastanza brevi, questo perché così ho più tempo per scriverli! Che ne dite? Preferivate quelli più lunghi?
Grazie di tutto :>