"E un altro giorno di scuola è passato." Penso mentre cammino verso la fermata del bus diretto a casa, con le mani in tasca, il mio zaino verde scuro con le spille di personaggi giapponesi e vari gruppi musicali sulle spalle, e il cappuccio del giubbotto in testa per il freddo.
Rivolgo lo sguardo verso il cielo. È bianco. Completamente bianco.
In tale veste, mi sembra quasi una linea di confine, un limite; una volta raggiunto non c'è più nulla, nonostante tu voglia continuare, potrai trovare solamente bianco. Le nuvole sembrano quasi non avere consistenza, per questo si confondono tra di loro, creando ciò che ho appena descritto.
Ma, tralasciando i pensieri profondi, questo inverno è più freddo degli altri... eppure, non vedo ancora neve.
O forse, potrebbe essere solo una mia sensazione, nulla più.
"Eccolo, sarà meglio iniziare a correre se non voglio rimanere a piedi", concludo dirigendomi rapidamente all'interno del bus semivuoto e prendendo posto vicino al finestrino.
Per passare il tempo, avrei ascoltato della musica ma, purtroppo, non trovo più gli auricolari. Chissà che fine gli avrò fatto fare...
Così, mi sembra interessante scorrere tutte le foto della galleria, tanto per riscoprire i momenti delle giornate passate.
Naturalmente, mi imbatto anche negli spensierati e calorosi selfie estivi di un'estate infinita, durata uno sbattere di palpebre: un'estate magica.Io e Armin con vista oceano e tramonto
Io e Mikasa prima di passare una serata a girovagare per le strade in riva al mare
Un fantastico collage fatto da Armin con le foto più simpatiche.
Le adorava!Qui invec-
«Ciao Eren», «Ehilà!» mi salutano due compagni di scuola, Berthold e Reiner, interrompendo il mio apparente viaggio nel tempo.
«Ciao Ragazzi», rispondo indicandogli i posti di fronte a me, per farli accomodare. «Come mai oggi non vi ho visto a nessuna lezione?» domando con un tono e un sorrisetto scaltro. «Beh, ehehe...» inizia Reiner un po' imbarazzato, «siamo stati ad aiutare il prof Hannes a restaurare il club di calcio», «Sì, esatto» annuisce Berthold. «Oh, sembra forte. Non me lo aspettavo, devo essere sincero!» ammetto ridacchiando. «Ehi, cosa ti aspettavi?!» Non ho mai visto Reiner così in imbarazzo, «Dovresti venire a trovarci... anche domani saremo lì» e anche Berthold non è da meno!
Arrivato a destinazione, saluto i due amici, scendo dal bus ed arrivo a casa.
Oggi pranzerò da solo perché la mamma è occupata con il lavoro.
E ovviamente, cosa c'è di più buono da mangiare sia soli che in compagnia, se non il ramen instantaneo?
In soli tre minuti, il mio pranzetto è pronto per saziare la tipica fame da rientro dalla scuola. Mentre mangio, riprendo il cellulare che, una volta sbloccato, avevo lasciato aperto sulla galleria. Osservando tutte quelle foto, mi ritornano in mente tanti bei ricordi. Sono ormai passati alcuni mesi da quando non ho più notizie di nessuno di loro. Sasha, Connie, Annie, Armin... Mikasa, nessuno. Certo, per gli auguri di Natale o roba del genere sì, ma per il resto, non abbiamo mai intrapreso una conversazione. Come avevo previsto, mi mancano in una maniera assurda. "Basta. Adesso finisco di mangiare questo delizioso ramen e telefono!" Cerco di fare presto, anche se mi gusto ogni singolo noodle, perché è così che si fa.
Sasha sarà completamente guarita? A Connie saranno cresciuti i capelli? E Armin?! Vogliamo parlare dei suoi, di capelli!?
Prendo il cellulare, apro i contatti e... "Chi chiamo? Mikasa?" Il mio cuore inizia improvvisamente ad accelerare il battito. Mi manca davvero poco per poggiare il dito sul suo contatto però... no. Non ce la faccio. "Si ricorderà delle avventure passate insieme?"
Ho sempre detto che, seconde me, Mikasa è una ragazza particolare, diversa dalle altre e che sa il fatto suo. "No, sarebbe troppo imbarazzante e ci farei solo un pessima figura!" Non voglio che il nostro rapporto riprenda vita da una scena comica.
Arrivo alla conclusione che Armin è la scelta migliore: è stato come un fratello per me e mi sento più sicuro se chiamo lui.
Scorro all'insù i contatti, premo il pulsante per la videochiamata e aspetto.
«Pronto? Sei tu, Eren?»[Spazio autrice]
Ciao a tutti, questo è stato il primo capitolo del sequel! Mi è sembrato carino utilizzare qualche immagine per accompagnare lo scritto, dato che non l'ho mai fatto. Voi che ne dite?
Grazie per aver letto fin qui; spero vivamente che l'inizio di questo nuovo viaggio all'interno della vita del nostro caro Eren vi sia piaciuto! Fatemi sapere nei commenti, accetto sempre consigli, casomai ne abbiate. Oppure se avete domande, avrò il piacere di rispondere.
Grazie ancora, ci vediamo al prossimo capitolo. Bye bye~