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Si sveglió di colpo con un mal di testa insopportabile: non si ricordava di essersi addormentato, ma di certo doveva aver dormito pochissimo.

Si passó una mano fra i capelli ma per poco non se la fratturó, quei capelli erano una fottuta trappola mortale.

-Oddio...- Si stropicció gli occhi e guardó l'orologio.

-CAZZO! Sono in ritardo!- Si alzó in tutta fretta -cadde- e si andó a vestire. Il paio di skinny di ieri tanto ce li ho tutti neri non se ne accorge nessuno, una maglietta a caso con il logo di una band che potrebbe essere degli Asking Alexandria, ma anche no, e via, verso una splendida giornata volta all'arricchimento delle nostre menti! Certo, proprio.

Perso l'autobus, Ryan dovette fare affidamento a tutte le sue abilità da corridore per arrivare con meno di venti minuti di ritardo.

, arrivo all'ora di pranzo.

Decise, quindi di non andare a scuola -perché, con quel risveglio, si era proprio scazzato-
Allora si diresse verso il suo luogo preferito: il negozio di Pete.

*******

La campanella suonó appena aprí la porta.
-Peter!-
-Cristo- L'altro l'aveva appena mormorato, ma Ryan sentí comunque.

-Senti, non é colpa mia se ho perso l'autobus, anzi, é colpa tua che non mi hai dormire, mi sono svegliato tardi, ed eccomi qui, come dono del karma.-

-Eh!?-  Pete non aveva capito niente del monologo dell'altro, se non karma.

-Lascia stare...-
Passó qualche secondo di silenzio tra i due - beh, silenzio, c'era Justin Bieber a palla-

-Ma non cambi mai stazione radio?- Chiese, storcendo il naso.

-Che vuoi farci, alle ragazzine piace-
-Mmh, che gusti di merda-
-Prova a dirlo ad un cliente e di dó un calcio in culo-
-Sempre cosí violento, Peter, ma forse a Patrick piace cosí...-
-COSA HAI DETTO.-
-Niente, niente!-

Ryan si ammutolí mettendo le mani in tasca e inizió a gironzolare per il negozio.

Erano le una, a scuola staranno già mangiando, probabilmente.

Gli arrivó un messaggio. Eta Brendon. Sabato si erano scambiati i numeri, sorrise al ricordo di quella giornata.

Ehy, come mai non sei venuto?

Mi scocciavo, e poi ho perso l'autobus

Okay, quindi questo pomeriggio potremmo uscire?

-Cazzo, cazzo! Pete! Vieni subito!-
-Cosa- Ryan gli mostró i messaggi.
-Oddio! Vi shippo!- Si mise a saltellare e battere le mani. Mai come in quel momento Ryan aveva dubitato della sanità mentale dell'amico.
-Ma come gli rispondo? Pete!-
-Rispondigli di sí!-

Certo, mi farebbe piacere

Perfetto, allora. Facciamo alle cinque?

-No, no troppo presto.- Commentó Pete.
-Per me va bene...-
-Nah-ah ti devo preparare per il vostro primo appuntamento-
-Ma io sto-
-No, caro, adesso fai cagare. Faró uscire il tuo lato sexy entro le cinque e mezza, non prima. Quindi, posticipa.-

Ryan aveva paura dell'espressione alla Enzo Miccio di Pete, quindi acconsentí.

E se facciamo alle cinque e mezza?

Okay, a dopo allora

- Oddio. Oddio un cuore!-
-Pete, ma cosa-
-Oddio! Non sai cosa significa?-
-No...-
-Significa che pensa tu sia carino! Oddio, la mia nuova OTP sta diventando canon!-
-Pete... Vuoi che ti porti da uno psichiatra?-

Ma intanto sembrava che l'altro non lo sentisse proprio.
-Ora chiudo il negozio e vengo a casa tua per aiutarti a prepararti!-

Ora nessuno poteva piú fermarlo.
*********

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, a me non piace tanto, forse perché lo sto scrivendo con un mal di testa improponibile ma okay.

Bye!

Mai na gioia ** RydenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora