Episodio 1. Il labirinto di Cnosso

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Capitolo 01: Il labirinto di Cnosso.

Era una giornata nuvolosa a Toronto, le automobili scorrevano lente nel traffico mattutino, ognuna diretta verso il proprio posto di lavoro.

All'aeroporto cittadino un uomo stava aspettando con impazienza diciotto ragazzi che dovevano essersi lì già da una buona mezz'ora.

-Ma quando arrivano quegli ingrati? Io al posto di cercare un nuovo cast li faccio partecipare ancora e mi ripagano così? Giuro che se non arrivano entro un'altra mezz'ora gli dimezzo il monte premi!- Imprecò dal nervoso, muovendosi avanti e indietro davanti a una telecamera spenta.

Era un uomo di circa trent'anni e con la barba sfatta, di nome faceva Chris McLean ed era un conduttore di fama internazionale.

Gli si avvicinò un ragazzino di circa sedici anni, grosso come un barile e con un paio di occhiali neri sul naso.

-Chris i produttori mi hanno detto di riferirti che se lo show non va in onda entro due ore non verrai pagato.- Esclamò, mentre alle sue spalle arrivava una sua coetanea dai capelli mori.

-Rita passami il cellulare!- Ordinò McLean con nervosissimo, potevano fargli tutto, tranne togliergli il suo assegno!

A una velocità impressionante compose un numero di telefono e posò quest'ultimo sul suo orecchio destro.

Immerso nel traffico, diretto verso l'aeroporto, stava un autobus azzurro, sporco e malmesso. Conteneva diciannove persone, tutte arrabbiate.

Chi per essere stato letteralmente sequestrato, chi perché il conducente non accennava ad accendere i riscaldamenti in quella mattina invernale e chi semplicemente perché era stanco di aspettare.

-O mi dici dove ci porti o chiamo i miei avvocati!- Strillò Courtney, avvicinandosi minacciosamente al conducente, che la ignorò bellamente.

-Allora, volete muovervi?!- Gridò lui strimpellando con energia il clacson.

-Concordo con la bella, voglio sapere dove ci stai portando.- Si aggiunse Scott, mettendosi alla destra della castana.

La ragazza lo guardò con un sopracciglio di sufficienza, poggiando le mani sui fianchi.

Strano che uno sconosciuto le desse ragione così facilmente, utilizzando quell'appellativo poi.

-Sedetevi se non volete che sia io ad alzarmi.- Li minacciò il conducente, non togliendo lo sguardo dal parabrezza.

I due tornarono ai loro posti, cercando di mantenere la calma.

In mezzo a quel trambusto squillò il telefono del guidatore, che rispose senza farsi troppi problemi. -Chef dove diamine siete finiti!? Se non arrivate qui entro un paio d'ore potremmo dire addio ai nostri assegni e alle ferie retribuite!- Si sentì urlare dall'altra parte della linea.

Il conducente si fece cupo e chiuse la chiamata. -Allacciate bene le cinture sfigati, nessuno può toccare le mie ferie!- Esclamò, inchiodando di colpo il mezzo.

Cameron volò sopra le teste di tutti, finendo spiaccicato contro il parabrezza. -Il mio primo incidente, wow.- Disse mentre crollava a terra con un tonfo sordo.

-Cam!- I suoi due migliori amici, Zoey e Mike, andarono a soccorrerlo, tirandolo su di peso. Peccato che Chef mosse rapidamente il volante, girando il pullman in obliquo e facendo finire i tre contro la portiera!

-Ma che fai? Sei completamente impazzito?- Gli gridò contro Heather, tenendosi stretta ad Alejandro, che le lanciò uno sguardo compiaciuto.

Hatchet non fece caso a lei e premette l'acceleratore, mandando l'autobus contro un vicolo, con i clacson delle altre automobili che gli suonavano dietro!

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