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Alle dieci del mattino una vibrazione insistente sveglia sia me che Chiara e purtroppo era il mio cellulare. Sul display ovviamente c'era il numero di mia madre che prepotentemente appariva ogni volta che partiva la segreteria. Rispondo schiarendomi la voce

-Mamma...-

-Marta, ma dove sei? Mi sono appena svegliata, dove hai dormito stanotte?-

-Scusami se non ti ho avvisato ma ieri era molto tardi e sono rimasta a dormire a casa di un'amica-

Lei per qualche secondo non risponde, ho paura che stia per esplodere quando senza aspettative positive mi dice :

-D'accordo tesoro, quando torni a casa? Vuoi qualcosa nello specifico per pranzo?-

Tiro un enorme sospiro di sollievo e sono anche stupita dalla sua calma e le rispondo che andava bene qualsiasi cosa per poi salutarla e attaccare.

Chiara fa una risata.

-Tua madre è una di quelle maniache del controllo?-

Io rido –No è maniaca solo con me- ridiamo insieme.

-Ti va di fare colazione?- mi chiede poi. Io ci rifletto un attimo e più che mangiare avevo bisogno di bere qualcosa per togliermi la sensazione di bocca impastata e prendere qualcosa per il mal di testa.

-Facciamo i pancake?- Sorrido

-Ti porto a mangiare il cornetto più buono di tutta la città!-

Così ci alziamo e ci riprendiamo. Io ho l'aria di una scappata di casa, i capelli spettinati, le occhiaie fin sotto al mento, più bianca di un cadavere. Uso i trucchi di Chiara per darmi una sistemata e rimetto i vestiti della sera prima, che ancora avevano l'odore di erba e fumo. Chiara indossa un vestito fiorato a sfondo bianco e un paio di occhiali da sole per coprire il disagio del suo aspetto post sbronza. Le rido praticamente in faccia appena me la trovo d'avanti.

-Ei guarda che ti lascio a piedi..- poi entrambe realizziamo guardandoci negli occhi che la sua macchina stava ancora parcheggiata difronte il locale e io, che per qualche ora avevo totalmente rimosso tutto ripenso all'intera serata.

-Cazzo! La macchina!-

-Ci tocca arrivare a piedi fin lì- dico sconsolata.

-Come puoi pensare di andare in giro in jeans sotto il caldo milanese di Agosto?- io faccio spallucce, lei si ritira in camera sua per poi tornare qualche secondo dopo con una minigonna di jeans nera e me la lancia in faccia. –Mettiti questa, e levati quel calzini celesti ti prego!- ride.

-Sai com'è, non ho altra scelta a meno che non desideri fortemente che mi vengano le piaghe sui piedi- alza gli occhi al cielo e ritorna nella sua stanza. Mentre la sento aprire cassetti mi sfilo i jeans e metto la gonna infilandoci dentro il top bianco della sera prima. Due calzini neri mi raggiungono in faccia e io guardo Chiara che ride. –Grazie- sbruffo.

Mi libero dei calzini celesti, indosso i suoi, infilo le scarpe e finalmente riusciamo, alle 11, ad uscire di casa.

Durante il tragitto chiedo a Chiara se avesse memoria della sera prima ..

-Sinceramente le uniche due cose che ricordo sono il nostro arrivo e quando ce ne siamo andate, il resto non ho idea-

-Hai limonato con uno che era veramente brutto- rido.

-Sul serio? E chi era?-

-Non ne ho idea, forse uno dei tuoi amici, non lo so- faccio spallucce.

-Porca troia- ride

Quindici minuti dopo arriviamo alla sua auto che pare tutta intera. Mi fanno male i piedi e ho fame.

-Alleluja! Salta su!-

In macchina gli argomenti sono ovviamente tutti riferiti alla serata precedente fin quando Chiara non decide di toccare i miei tasti dolenti dopo che io l'avevo sfottuta sui suoi.

-E Ghali?- quando pronuncia quel nome il respiro mi si ferma in gola e resto per qualche secondo senza dare una risposta.

-Io.. non lo so, in fondo non è successo niente di che!-

-Si ma, tu cosa ne pensi? Se dovesse provare a cercarti intendo, che faresti?-

-In che senso?-

-Ti piace si o no?- mi lascia senza parole, in effetti io non avevo pensato tanto a lui quanto a ...

-P! Ecco, l'avevo rimosso, il tuo Romeo!-

-Piantala...- in realtà solo ora mi tornavano in mente i messaggi prima di dormire, le sue spalle.. il suo sopracciglio.

Sedute al bar e mangiando i nostri cornetti per fortuna la conversazione si spostò su altri argomenti.

-Per Settembre sto organizzando insieme a Maicol una specie di viaggio, una settimana a Maiorca. Ho trovato un appartamento in fitto praticamente sulla spiaggia e ci sono otto posti letto più un divano! Ovviamente dicendotelo ti sto ufficialmente invitando e sicuramente non potrai dirmi di no!- sorride spensierata, io ricambio il sorriso.

-Otto posti, diciamo nove, e lo chiedi a me che mi conosci da due giorni?-

-Marta, credimi, è come se ti conoscessi da una vita, e ci tengo alla tua presenza!- le sorrido.

-Grazie..- le rispondo timidamente.

-Lo prendo come una conferma! Fantastico!!-

Alle 13 mi lascia sotto casa e mi saluta dicendomi che ci saremmo riviste il mattino dopo al bar.

A casa mia madre mi stava ovviamente aspettando. Mi chiede cosa ho fatto la sera prima e perché ero rimasta a dormire fuori. Finito il pranzo la mia giornata passa piuttosto noiosamente e per tutto il tempo non avevo fatto altro che leggere e rileggere i messaggi di P. Avrei voluto scrivergli ma non sapevo cosa e di certo a mente lucida non avrei potuto esordire con un ciao. Magari lui nemmeno si ricordava di me e della mia esistenza. Anzi era sicuramente così.

Alle dieci di sera sconsolata mi misi a letto dopo aver impostato la sveglia per il giorno dopo e aver guardato per l'ultima quella maledetta chat.




*Perdonate la piccolezza del capitolo ma è solo un tramite al prossimo per il quale ho qualche idea carina. Chiedo scusa anche per il ritardo ma l'università mi tiene parecchio impegnata. Cercherò di far uscire entro fine settimana il prossimo capitolo. *

Baci:*

Tutto o niente.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora