Capitolo II - Ritorno al passato

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Domenica 13 Novembre 2078 ore 1:53 AM. Giulio è stato catturato dalle guardie che lo hanno portato in prigione. Più tardi, gli uomini del sig. Harris portano le salme di Doc e Clara al cimitero di Hill Valley per essere cremate. L'uomo misterioso si prepara per far ritorno a casa. Entra nella limousine volante che parte a tutta velocità. Nell'auto, l'uomo si lava le mani con una salviettina modificata chimicamente per trasformarsi in vapore una volta terminato il suo utilizzo. La limousine sorvolava il cielo oscuro di Hill Valley e ad un certo punto voltò a destra per atterrare nella zona di Hilldale. Le numerose abitazioni erano state abbattute ed era presente una sola enorme villa. L'auto atterro' e l'uomo entrò in casa. L'abitazione era extra lusso: ogni oggetto era pilotato dalla sua voce o quella del capo della sicurezza. Le porte apri e chiudi non esistevano più: c'erano archi a laser che si attivavano non appena veniva rilevata una persona estranea a quelle registrate nel database. I robot camerieri erano stati inventati ma l'uomo misterioso aveva optato per i camerieri umani. Finì di prepararsi e si sedette sul divano. Ore 4:50 AM. Giulio cerca nella sua tasca qualcosa con cui manomettere il circuito che tiene attive le sbarre laser della cella. Trova un taglierino laser e lo usa per aprire la cassetta che contiene il chip. Ogni cella per poter tenere intrappolato il criminale doveva avere una cassetta d'ispezione per poter funzionare. Il progetto di eliminare quella cassetta non era stato finanziato e pertanto era facilmente sabotabile. Giulio sapeva che era rischioso fare anche una mossa, ma visto che la prigione era rimasta ferma al 2053 il piano era possibile. Egli aveva studiato bene i microchip e aveva la conoscenza della loro storia avendo viaggiato nel tempo. Le guardie non erano molto attente, ma i sistemi di sicurezza sì! Giulio riuscì a sabotare il chip e le sbarre laser si disattivarono. Prese il suo proiettore olografico e lo posiziono' sul pavimento. Doveva far comparire l'olografico di Giulio che dormiva. Fortunatamente ne aveva un altro e lo uso' per far apparire le sbarre. Nessuno avrebbe mai scoperto il piano perché il proiettore olografico non era ancora stato inventato. Avendo viaggiato nel 2094 riuscì ad ottenerlo. Prima di andare nella sala di controllo, Giulio si mise un cappotto mimetico del 2082 che cambiava colore automaticamente per adattarsi all'ambiente. Restò nell'ombra cominciò a muoversi. I corridoi erano molto lunghi, stretti, bui e privi di sorveglianza. I veri sistemi di sicurezza si trovarono nelle sale di controllo. Giulio ne trovò una in fondo al corridoio. L'arco a laser era disattivato ed entrò. La sala era molto grande, piena di computer ma poco illuminata. Aveva 47 telecamere che facevano scattare l'allarme silenzioso non appena rilevavano una sagoma di persona sconosciuta. Una torretta minuscola era posizionata sul soffitto e veniva attivata se la scansione del volto rilevava una persona estranea. Altri sistemi erano attivati. Le postazioni in totale erano 185 ma solo 3 guardie le occupavano! Le altre erano in pausa pranzo. Giulio aveva uno strano attrezzo di forma ovale, ancora non inventato, che trasformava l'aspetto di una persona in un'altra! L'unico problema è che lo strumento deve essere posizionato sulla faccia della persona da copiare. Giulio prese un sassolino staccatosi da quella parete vecchia e lo lanciò contro un computer. Una guardia se ne accorse e uscì dalla sala. Giulio gli tirò la caviglia facendogli sbattere la nuca sulla parete. Perse i sensi e gli posiziono' l'imitatore sulla faccia. Servivano 30 secondi per l'acquisizione del volto, ma le altre 2 guardie si accorsero della sua assenza. Misero in funzione i restanti sistemi di sicurezza che questa volta si attivavano non appena rilevavano qualcuno anche se era registrato nel database! La situazione si complicava sempre più. Le 2 guardie uscirono dal secondo ingresso. La sala doveva essere per forza superata per accedere al piano terra. A questo punto Giulio prese il corpo della guardia priva di sensi che, se la mise di fronte come uno scudo e corse fino all'altra uscita. La torretta sparò raggi laser che bruciò il corpo della guardia e ferì il braccio e la gamba di Giulio, ma riuscì a mettersi in salvo. Si era procurato 2 ferite di grosse dimensioni e il dolore era forte ma non poteva fermarsi lì. Strinse un laccio al braccio e alla gamba per bloccare la fuoriuscita di sangue e proseguì per un altro corridoio. Era molto stanco e sudava. Arrivò fino in fondo dove vide un montacarichi che sicuramente avevano usato le altre guardie. Vi entrò e tirò la leva per scendere. Era un sistema molto antiquato ma a lui non fece alcuna differenza. Arrivò al piano terra: la sala più piccola dell'atra, molto illuminata con 32 postazioni e 5 guardie e in fondo alla stanza c'era un corridoio molto corto che conduceva all'uscita. Fortunatamente l'imitatore aveva registrato il volto della guardia morta e lo usò per cambiare il suo aspetto. Cammino' in mezzo alla sala e ai sistemi di sicurezza che non si attivarono. Le altre guardie non si chiesero come mai fosse ancora vivo e così facendo si avvicinò all'uscita lentamente. Aprì  la porta stagna con l'impronta digitale e finalmente uscì! Corse immediatamente in un vicolo per riprendersi un po', prima di tornare al treno temporale. Dopo 10 minuti si alzò e cominciò a camminare per raggiungere il treno non distante da dove si trovava lui. Aveva ancora l'aspetto della guardia morta e ne poteva approfittare per far andare via le guardie che sorvegliavano il treno. Si avvicinò a loro e disse: "GIULIO BROWN È EVASO DALLA PRIGIONE!! DOVETE PRENDERLO! AIUTATEMI!". Sentendo quel nome le guardie corsero fino alla prigione. Giulio riprese il suo aspetto e corse all'interno del treno. Aprì il pannello sotto di lui e tolse il chip di blocco. Imposto' la data di destinazione (Lunedì 9 Dicembre 1985 8:00 AM), attivo' i circuiti di volo e accellero'. Il treno era a 65mph e non accellerava più di tanto. Giulio corse nel secondo vagone che era un laboratorio. Da lì prese una boccetta con un liquido giallastro che aveva il compito di far aumentare la pressione della caldaia. La versò e il treno raggiunse 84mph. Piano piano salì a 86mph, poi 87mph dove si formò la curvatura spazio temporale. Giulio tirò la leva della super velocità e finalmente le 88mph vennero raggiunte: il treno sparì da quel tempo per ritrovarsi nell'amato 1985...

Back to the Future Apocalypse: Episode IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora