Capitolo 6.

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Salvatore mi lasciò davanti alla porta di casa e se ne andò salutandomi con la mano, probabilmente voleva evitare di trovarsi Sascha davanti.

Sospirai e, senza aver ricevuto nessuna risposta alle mie domande, suonai il campanello aspettando che mio fratello aprisse.

"Entra" mi disse freddamente aprendo la porta e richiudendola subito dopo dietro di me.
"Cosa c'è che non va?" gli chiesi non capendo il suo atteggiamento.
"C'è che tu con lui non ci devi stare, chiaro?" 

Lui non si arrabbiava mai con me, anzi, credo di non averlo mai visto in quel modo, o almeno non rivolto verso di me e questo mi faceva stare male.
Perché Salvatore non poteva essere mio amico?

"Mi spieghi perché?" sembrò pensarci su, esitava nel rispondere.
"Non è come sembra"
Alzai un sopracciglio, perché sono tutti così misteriosi?
"Vorrei una risposta, Sascha, una risposta precisa"

Esistò nel rispondere, ma questa volta non avrei lasciato perdere, volevo che i miei dubbi venissero risolti.

"Ti racconterò tutto, ma tu devi promettermi che smetterai di stare con lui, non voglio che ti faccia del male" sospirò. io annuì pronta a sentire ciò che aveva da dirmi, nonostante non pensassi che potesse aver fatto qualcosa di così grave.

Si sedette sul divano, lo seguii mettendomi il più possibile vicina a lui e lo ascoltai.

"Vedi, io e Salvatore eravamo molto amici un tempo, anzi eravamo migliori amici.
Lui aveva una ragazza, sono stati insieme due anni quasi e l'amava davvero molto, solo che lei era innamorata di un altro e dopo un po' iniziò ad allontanarsi da Salvatore.
Lui non accettò la cosa, iniziò a seguirla perchè voleva andare a fondo, la conosceva benissimo e sapeva che c'era qualcosa sotto.
Seguendola si era accorto che lei era andata a casa di un altro ragazzo.

Il giorno dopo, a scuola, lui lo picchiò e Vanessa, la sua ragazza, si schierò dalla parte del ragazzo, disse a Salvatore che era un mostro, che lo odiava e che non avrebbe più voluto vederlo.

Iniziò a strattonarlo, a spingerlo via da lei e lui pervaso dalla rabbia la spinse per allontanarla, ma dietro di lei non c'era nulla, o meglio, c'era una rampa di scale e lei cadde.
Finì in coma, anche se fortunatamente si risvegliò.

I suoi le cambiarono scuola, le impedirono ogni tipo di contatto con Salvatore e-" 

Lo interruppi.

"Quel ragazzo eri tu? Quando è successo?"

"Il ragazzo ero io, ed è successo quando tu avevi 14 anni.
Salvatore non sa controllarsi, è per questo che vorrei che tu gli stessi lontana" 

Non dissi nulla e come avevo previsto non ero sconvolta.
Salvatore si era comportato così perchè era ferito, lui non avrebbe mai e poi mai fatto del male alla sua ragazza, ne ero sicura.

"Grazie per avermi detto la verità, vado a finire i compiti, a dopo" gli sorrisi per tranquillizzarlo, lui mi lasciò andare.

Mi diressi nella mia camera, presi i vari libri e una volta appoggiati sulla scrivania iniziai.

Dopo essere stata fuori con Salvatore si era fatto tardi, fra poco avrei dovuto cenare e non avevo ancora fatto nulla, mi dovevo sbrigare.

Feci i vari calcoli, le analisi dei testi, e gli esercizi il più in fretta possibile non curandomi di controllare se fossero giusti o sbagliati, li avrei controllati il giorno dopo a scuola e tirai un sospiro di sollievo quando, dopo due ore, chiusi l'ultimo libro.

Mi avvicinai verso la finestra per chiuderla e lo vidi.
Aveva ragione, le nostre camere erano l'una di fronte all'altra.

Era  seduto sul suo letto, con le cuffie nelle orecchie e stava sfogliando quello che sembrava un album di foto, aveva una aria malinconica quasi.
Ad un certo punto chiuse di scatto l'album e lo nascose sotto al cuscino, qualcuno era entrato nella camera.

Un uomo adulto, forse era suo padre, gridava contro di lui, sembrava veramente arrabbiato.
Salvatore non diceva nulla.
Qualsiasi cosa gli stesse dicendo sembrava esserne colpevole.
Sventolava un foglio davanti al suo viso, lo incitava a dire qualcosa, ma non ottenendo risultati se ne andò.

Chissà cos'era successo.

Salvatore per la prima volta alzò la testa, e mi vide.
Mi affrettai a chiudere la finestra cercando di fare finta di niente.

Cazzo, che stupida che sono, non posso stare a guardarlo così, come se niente fosse.
Ormai il danno era fatto, scossi la testa maledicendomi mentalmente e scesi per cenare.

Quella sera, fortunatamente, mia madre era tornata in tempo dal lavoro, così non mi sarei dovuta mangiare i piatti di pasta troppo cotti preparati da mio fratello.

Se solo i ripiani della cucina non fossero così alti cucinerei io.

"Finiti i compiti sorellina?" mi domandò mio fratello.

"Certo! Oh, senti come deve essere cotta la pasta, non come fai tu" lo presi in giro guadagnandomi un occhiataccia da parte sua. 

"Basta punzecchiarvi voi due, a volte siete adorabili e altre sembrate cane e gatto" si lamentò nostra madre.

"Ma è lei mamma!" Ovviamente Sascha diede la colpa a me, feci spallucce, era vero, ma adoravo prenderlo in giro e lui sapeva che scherzavo, purtroppo la nostra adorabile mamma queste cose non le capiva.

Dopo cena mi feci un bagno caldo poi, una volta indossato il pigiama, mi stesi a letto.
Guardai un film in streaming poi cercai di addormentarmi.

Ripensai a ciò che mi aveva detto Sascha e alla scena che avevo visto dalla mia finestra.
Forse le due cose erano collegate?
Avrei dovuto parlarne con Salvatore?

Forse avrei semplicemente dovuto ascoltare mio fratello e stare lontana da lui.

AYEEEE

A VOLTE RITORNANO EHHH?

Si, ho trovato questa bozza e puff, l'ho modificata.
Spero che non abbiate dimenticato Survive e spero che il capitolo vi piaccia ;) fatemi sapere mi raccomando!

Kiao <3

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