Capitolo 9.

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Salvatore

"Hai quasi ucciso la tua ragazza"
Era bastata una semplice frase a ridurre quel poco di sano che era rimasto in me in mille pezzi, sentito da lei poi faceva ancora più male.
Come poteva la gente pensare che io volessi davvero fare del male a Vanessa?
Lei era tutta la mia vita, la prima ragazza di cui mi sia fidato completamente, avrei dato qualsiasi cosa per lei e in risposta l'ho vista prendere il mio cuore per poi buttarlo via.

Quello che la gente non sa è che io, quel cuore, non l'ho ritrovato.
Martha se n'era andata ed io non l'avevo trattenuta perché sapevo che di li a poco non avrei risposto delle mie azioni.

Su una cosa avevano ragione tutte le voci di corridoio che giravano su di me, ero impulsivo e non sapevo controllarmi.
La donna che era con me in quel momento lo sapeva bene, mi aveva risparmiato tante di quelle sospensioni che penso di dover baciare dove cammina per ringraziarla.

Le mie nocche erano bianche da quanto stavo stringendo i pugni, avevo gli occhi serrati e cercavo di controllare il mio respiro.
Non dovevo prendere a pugni niente, dovevo restare calmo.

"Salvatore, va tutto bene, rilassati" Monica, la bidella che era con me, le conosceva bene queste scenate, durante gli anni di liceo si era rivelata quasi una seconda mamma.

"Non va un cazzo bene! L'hai sentita no? Ho quasi ucciso la mia ragazza, è questo che pensa di me!" alzai la voce non rendendomi conto che accanto a me c'erano delle classi.

"Sshh, non urlare, Martha non conosce la tua versione, o sbaglio?" mi passò un bicchiere d'acqua, lo bevvi velocemente per poi schiacciarlo nella mia mano.

"No, non la conosce" risposi.

"Non la conosce perché non ne hai più parlato con nessuno, sei rimasto bloccato in quell'avvenimento e ora ti sembra che tutto e tutti siano contro di te, ti stai facendo male da solo.
Cos'è questa storia della scommessa? Non sei un ragazzo del genere, non faresti mai soffrire una ragazza, perché lei sta piangendo per te?"

Ecco l'ennesima persona che elencava i miei errori, come se non fossi già consapevole di essere un disastro ambulante.

"Ti ubriachi tutti i weekend, il tuo fegato è distrutto, non pensi che basti come punizione? In cosa ti stai immischiando?"

Sospirai rilassando i pugni, dovevo riprendere il controllo, altrimenti non sarebbe stato solo il mio fegato ad uscirne distrutto.

"Io non volevo fare del male a Martha, non mi importa della scommessa o dei soldi, volevo proteggerla.
Stefano l'aveva fatta piangere, io mi ero appena fatto una canna e non ci ho visto più, Giuseppe non avrebbe dovuto mettersi in mezzo" effettivamente vista da questa prospettiva non ero così tanto colpevole, no?

Sentii dei passi veloci scendere dalle scale, alzai lo sguardo e vidi il contratto firmato per la mia condanna a morte.

Sascha stava venendo verso di me con un'espressione indecifrabile in volto, se ero fortunato ne sarei uscito con due occhi neri al posti di uno, altrimenti non ne sarei uscito.
Non avevo ne la voglia ne la forza per reagire.

"Cosa le hai fatto?" si fermò davanti a me e non vidi nessun pugno scattare verso la mia faccia, il che era positivo.

"Io non le ho fatto niente Sascha" il suo sguardo sembrò addolcirsi.

"Non faresti mai del male a una ragazza dopo Vanessa, quindi prima che ti distrugga la faccia dimmi perché mia sorella sta male"

Ecco di nuovo quel nome, Vanessa, Vanessa, Vanessa.

Monica risposte al posto mio capendo che avevo smesso di ascoltarlo dopo aver sentito il nome della mia ex ragazza.

"Stefano ha fatto piangere Martha, lui si è incazzato e ha leggermente esagerato" la interruppi.

"Sascha non me ne frega un cazzo della scommessa! Ma tanto lei mi vede come uno che prova ad ammazzare le proprie ragazza, non hai niente di cui preoccuparti" mi alzai dolorante dalla sedia, ma lui mi rimise seduto.

"Hai idea di quanto tu le abbia fatto male? Una scommessa, non ci credo" insistette.

"Ti ho detto che non mi importa! E poi hai idea di quanto male mi abbia fatto lei?
Mi ha accusato di aver mandato in coma Vanessa di proposito, io avrei fatto qualsiasi cosa per tirarla fuori da quel lettino e mettermi al suo posto perché non lo meritava, anche se mi tradiva con te io l'amavo e non le avrei mai fatto nulla, avrei dato la mia vita per proteggerla" più continuavo il discorso più la mia voce si abbassava, parlavo ad occhi chiusi con la voce tremante, non riuscivo ad affrontare l'argomento in modo calmo.

"Non volevo ferirti" sentii una voce altrettanto bassa accanto a me e una mano stringere la mia, aprii gli occhi e vidi Martha affianco a me.

"Pensavo che mio fratello ti avrebbe ucciso" mi confessò con lo sguardo più colpevole del mondo, ma non era colpa sua.

"Lo pensavo anche io" ammisi senza distogliere lo sguardo da lei.

"Mi dispiace, non volevo accusarti, è che ero così arrabbiata, tu avevi scommesso su di me, mi sono sentita ferita, presa in giro"

Non risposi, mi alzai dalla sedia non curante di avere lo sguardo di Sascha sudi me, presi in braccio Martha che si affrettò ad aggrapparsi al mio collo terrorizzata, mi risedetti con lei appoggiata sulle mie gambe e la abbracciai.

Lei si stava scusando, ma le colpe erano tutte mie, avevo esagerato come al solito.

Appoggiai la testa sulla sua spalla, riuscivo a sentire il profumo dei suoi capelli.
Lei mi strinse insicura come se stesse provando una cosa nuova, accarezzai dolcemente la sua schiena e la sentii rabbrividire.

"Martha, è colpa mia" esclamai a voce abbastanza bassa da permettermi di essere sentito solo da lei.

"Volevi proteggermi ed io ti ho accusato" usava il mio stesso tono.

"A quanto pare non ho usato il modo migliore per proteggerti" la sentii sorridere e questo fece sorridere anche me.

"Possiamo lavorarci"

Questa frase era quel briciolo di speranza di cui avevo bisogno.


Weiii, allora mi scuso perchè aggiorno davvero poco Survive e so che meriterebbe di più, ma purtroppo io non sono una che si 'sforza' di scrivere, lo faccio solo quando mi viene spontaneo, perdonatemi.

Fatemi sapere che ne pensate, ho davvero bisogno dei vostri commenti.
Love u all <3

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 26, 2019 ⏰

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