Un nuovo inizio

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Jack era temporaneamente in un altro mondo. Ripensava all'uomo a cui aveva sparato, a suo padre...a Richard. Aveva ancora i vestiti parzialmente sporchi di sangue, come le scarpe e gli occhi vuoti, persi chissà dove. Non voleva rimanere orfano, non poteva. Doveva spiegare a suo padre che era vivo, che gli era dispiaciuto di avergli disobbedito e che era riuscito a chiamare i soccorsi e a tenerlo al sicuro per quanto possibile. Nessuno, da quando era lì, si era occupato di lui. Tutti i medici e gli infermieri gli passavano a pochi centimetri, senza nemmeno accorgersi della sua presenza. Un uomo con un vestito elegante si sedette accanto a lui. Aveva un'aria decisa e controllata e si voltò verso Jack dicendogli -Ciao Jack, sono Scott Johnson, agente dell'FBI-

Gli mostrò un distintivo e Jack cominciò a preoccuparsi -É-è per l'uomo a-a-a cui ho sparato?-

-No, tranquillo. Gli agenti hanno testimoniato che è stata legittima difesa. Quell'uomo era un sicario piuttosto conosciuto e al momento lo stanno medicando. Presto lo potremo portare in una sala interrogatori e scoprire chi l'ha assoldato-

-Io lo so- rispose con un tono inquietantemente calmo -É Richard Atkins...è lui-

-Beh ecco io non posso basarmi solo su congetture, capisci?- Jack annuì -Ascolta: io sono un amico di tuo padre e so tutto quello che è accaduto a lui e Sarah fin dal principio. Ora, tuo padre mi ha fatto promettere che mi sarei preso cura di te se gli fosse capitato qualcosa, tuttavia se riuscissi a provare che-

Il suo telefono squillò. Rimase per pochi secondi a parlare con qualcuno, ma Jack non lo ascoltò. Quando Scott terminò la chiamata sospirò e disse -Ok...Richard è riuscito a evadere-

Jack si voltò di scatto verso di lui. Il suo cuore cominciò a battere velocemente e un brivido gli percorse la schiena -Come?-

-Questo fa di te e tuo padre due soggetti a rischio: entrerete entrambi nel programma protezione testimoni-

-Cosa?-

-Dobbiamo andarcene da qui, verrai con me e ti spiegherò cosa dovrai fare-

-Non mi muovo da qui finché non vedrò mio padre!-

-Jack credimi nessuno può capire cosa tu stia passando come me, ma è necessario andarcene ora. Richard potrebbe cercarti anche qui e tu quindi sei un pericolo anche per le altre persone, meglio andare via-

-Ma...ma non so nemmeno se mio padre sia vivo o morto, scordatelo non verrò mai con te!-

-Aspetta qui- ordinò e fermò un medico che stava passando lì vicino. Quello annuì e sparì nel corridoio laterale.

-Jack, so che sarà difficile, ma lo devi fare per il tuo bene-

-Mio padre è qui. Se vivrà chi lo proteggerà da Richard? Se quelle persone possono proteggere lui, perché non possono farlo anche con me?-

-Tuo padre ecco...ci saranno due miei colleghi che controlleranno chiunque entrerà o uscirà dalla sua stanza, non ti preoccupare. Il punto è che non possiamo rendere l'ospedale un luogo pericoloso per le altre persone. Non possiamo portare via da qui tuo padre, ma tu sì. Metteremo te in salvo nel programma e appena tuo padre potrà viaggiare, lo porteremo da te. Non si tratta di un gioco. C'è la tua vita in ballo. So quanto è difficile per te allontanarti senza sapere, ma è tutto ciò che possiamo fare perché non so quanto tempo abbiamo prima che Richard attacchi o se tuo padre sarà sveglio dopo l'operazione-

-Non- deglutì e provò un dolore immenso. Stava trattenendo il più possibile le lacrime -Non posso abbandonarlo-

-Credimi: per tuo padre sarà meglio sapere che tu sei al sicuro, piuttosto che vederti in pericolo qui-

Jack 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora