Mentre mi stavo ripassando il rossetto davanti allo specchio lui apparve improvvisamente alle mie spalle e io quasi persi un colpo. Ma come cazzo era possibile?
«Sorpresa di vedermi qui, succhiasangue?», chi chiese con una voce disgustata. «So che hai capito la mia natura, si capisce dal modo in cui mi guardi, e so anche che cosa ti starai chiedendo: "Ma perché fuori c'è la luna piena e tu sei qui, completamente umano?" Ma sai, le cose sono cambiate, le streghe hanno trovato una soluzione anche per noi: come voi potete camminare sotto la luce diretta del sole, noi possiamo trasformarci in qualsiasi momento vogliamo. C'è solo una controindicazione: i nostri occhi durante le notti come questa diventano gialli e luccicano, come due fari, ma sai, si può soluzionare con un paio di lenti a contatto».
E poi corse via.In quel momento non riuscivo a capire due cose: primo, perché mi era venuto a dire tutte quelle cose, secondo, perché era scomparso così nel nulla.
Comunque, avevo ragione io, non mi stavo sbagliando.
Ma come faceva a sapere che io sapevo di lui?
Quel "si capisce dal modo in cui mi guardi", era sicuramente una scusa: cercavo di evitare il suo sguardo il più possibile.
E poi chi diavolo si credeva di essere? Noi vampiri eravamo condannati a bere sangue per l'eternità, a dover viver nell'ombra e a doverci nascondere quando i nostri occhi diventavano rossi e le vene pronunciate.
Invece lui si lamentava perché una volta al mese i suoi occhi erano gialli, ma davvero?
Ad ogni modo, dovevo tenere gli occhi ben aperti se, come mi aveva detto, poteva trasformarsi quando voleva, ci avrebbe messo un secondo ad uccidermi.Mentre stavo tornando alla festa una ragazza mora perse l'equilibrio e mi rovesciò addosso un drink.
«Oddio, perdonami! Il tuo vestito era così bello», mi disse mettendo in accento la parola era, poi mi guardò negli occhi e aggiunse: «Ora dimentica ciò che è appena successo e torna a casa».
Io scoppiai a ridere. «Sei a conoscenza del fatto che la compulsione non funziona sugli altri vampiri vero? E ti do un consiglio: non usarla sui vampiri molto più vecchi di te».
«Ah, ehm, scusami. Sono stata trasformata da poco e non riesco neancora a nascondere bene la mia natura da vampiro. Sono Anne, comunque. Potremmo diventare amiche e tu potresti aiutarmi ad essere un vampiro a tutti gli effetti e a controllarmi», disse eccitata.
«E che cosa ti fa pensare che io voglia aiutarti ed essere tua amica?», sputai con arroganza.
«E soprattutto credi davvero che io sia in grado di controllarmi?», aggiunsi ripensando al giorno prima.
Prima che fosse riuscita a controbattere mi girai e me ne andai.
Io non volevo avere amici vampiri, anzi, pensandoci bene, non volevo nessun tipo di amico. Non ne avevo mai avuto uno da quando ero morta, la cosa più vicina ad un amico che io avessi mai avuto era mio fratello. Perché avrei dovuto condividere tutti i miei pensieri e i miei segreti con gente che non faceva parte della mia famiglia? Che cosa mi garantiva che io mi potessi fidare di certa gente? Quando ero umana tutti mi giravano alla larga perché non ero "abbastanza".
Poi, quando mi sono trasformata in un vampiro avevo iniziato io stessa ad isolarmi. Con la trasformazione ero diventata affascinante e temibile e tutti volevano essere miei amici solo per quello. Era da anni che cercavo qualcuno che mi volesse bene per quello che ero e non per ciò che apparivo; ma sapevo che non sarebbe mai successo, non era mai accaduto in quasi 500 anni, figuriamoci nel futuro. Poi la gente stava peggiorando ogni giorno che passava. Durante la mia infanzia, quando ero ancora umana, avevo avuto un paio di amici ma mi avevano tutti tradita e pugnalata alle spalle. Poi ovviamente una volta diventata vampiro ho ucciso loro e le loro famiglie.
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Blood improved me
VampireCharlotte è una vampira, trasformata per errore nel 1530. Dopo aver vissuto per quasi cinquecento anni al buio, finalmente ottiene il suo primo anello solare che le permetterà di camminare sotto la luce del sole. Quando si trasferisce nel paese na...