Avevo perso la pazienza, perciò mi scagliai contro di lui e lo colpii fortemente alla testa, in modo da farlo svenire e basta, per poi catturarlo e rinchiuderlo in casa mia.
Sarebbe stato un mio ospite finché non avesse deciso di confessare.
Non appena raggiunsi la mia dimora mi guardai un po' intorno pensando a quale sarebbe stato il luogo migliore per il suo soggiorno a casa Hamilton.
Optai per la soffitta: era buia e trascurata, nessuno ci entrava da anni e se ero fortunata ci sarebbe stato qualche topo, nemico mortale degli uomini.
Quando aprii la porta essa cigolò, la stanza era esattamente come me la ricordavo. Le pareti erano scrostate e c'erano parecchie macchie di muffa causate dall'umidità. Di finestre ce n'era solamente una ed era piccolissima.
Lo legai a delle catene e decisi di lasciarlo lì finché non mi avesse detto la verità. Gli avrei dato una porzione di cibo al giorno, giusto per mantenerlo in vita.
Non era una creatura soprannaturale, di quello ne ero sicura al cento per cento.Scesi in salotto e spiegai la situazione a mio fratello.
«Sei diventata pazza per caso? Hai davvero rapito un umano e l'hai rinchiuso in casa nostra?».
«Oh, scusami Aaron. La prossima volta gli offrirò un tè caldo con dei biscotti e lo lascerò andare, farò in modo che un umano che, non si sa per quali strani motivi, è immune ai nostri poteri, se ne vada in giro a dire che sono un vampiro e che ho ucciso una sua amica», gli risposi ironicamente.
Aaron doveva smettere di difendere gli umani, molto spesso erano mille volte più letali della nostra specie.
Alla fine noi facevamo del male agli altri solo per nutrirci, loro per puro divertimento e cattiveria.Quella sera mi maledii per essere tornata a Honey Ylenol, mi ero ritrasferita in quel luogo per avere un po' di pace, e invece stavano succedendo le peggiori cose.
Erano passati tre giorni da quando ero arrivata ed avevo già un misterioso nemico, mi ero imbattuta tre volte nella sua complice senza essere riuscita a parlarle, avevo scoperto che i licantropi esistevano e mi ero ossessionata con un ragazzo che mi ricordava in un modo aberrante qualcuno e che era inspiegabilmente immune ai miei poteri.
Avevo già bisogno di una vacanza ma ciò era infattibile dal momento che dovevo andare a scuola.
Il massimo che potessi fare era una bella dormita per riposare il mio cervello, e poi il giorno seguente sarebbe stata una domenica perciò avrei potuto dormire per tutto il giorno.Al mio risveglio mi diressi in cucina per prendere del cibo da dare al mio prigioniero.
Non appena spalancai la porta si presentò innanzi a me uno scenario terribile: Mason era sparito.
Le catene di ferro erano state spezzate da qualcosa di inumano, l'artefice di tutto ciò mi aveva lasciato un bigliettino sul pavimento lurido.Non appena lo aprii lessi:
"Devi smetterla di giocare con il fuoco, piccola Charlotte, o prima o poi ti ustionerai.
Ora vai in salotto, ho lasciato una sorpresina in tuo onore.
Un bacio, il tuo D".Scesi le scale alla velocità della luce e mi diressi nel luogo di cui mi aveva parlato D.
La scena che mi ritrovai davanti mi fece raccapricciare: mio fratello era stato appeso al soffitto con delle catene intrise di cosmos atrosanguineus, lo capii dal fatto che sui suoi polsi c'erano dei segni di ustione.
Un paletto di legno era stato conficcato nel suo petto, esattamente a distanza di quattro millimetri dal suo cuore, quest'ultimo fortunatamente batteva ancora.
Su un piatto di argento, situato al centro di un tavolino, c'era un'altro bigliettino."La prossima volta, al posto di questo foglietto, su questo piatto ci sarà il cuore del tuo amato fratello.
Un bacio, il tuo D".Dovevo trovare un modo per liberare Aaron ma non sapevo che cosa fare. Io non avrei potuto fare niente perché le catene mi avrebbero incenerito le mani e non sarei stata abbastanza forte per evitare ciò.
Nessuna strega mi avrebbe aiutata perché la maggior parte di loro volevano vedere mio fratello morto e l'unica che mi avrebbe coadiuvato non era in grado di usare la sua magia.
Un umano invece non sarebbe stato in grado di rompere quelle catene, era una specie troppo inane e debole.
Mi restava soltanto una persona a cui rivolgermi, per cui marcai il suo numero.
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Blood improved me
VampireCharlotte è una vampira, trasformata per errore nel 1530. Dopo aver vissuto per quasi cinquecento anni al buio, finalmente ottiene il suo primo anello solare che le permetterà di camminare sotto la luce del sole. Quando si trasferisce nel paese na...