Venerdì.

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Piccolo ringraziamento alle MIE QUEENS KILLER 👄🐮 e in particolare a Ludo (Lost 💚) che mi ha dato la fantastica idea del pontile 🌹









VENERDÌ

Sento una sensazione di freddo, qualcosa di morbido tocca i miei piedi.
C'è luce o forse, forse è ancora buio. Mi stiracchio, mi fanno male le gambe e sento un forte mal di testa.
Lo stomaco è sottosopra, devo vomitare? Si, probabilmente devo vomitare.
Brucia come se stesse prendendo a fuoco e ho bisogno di acqua perchè la mia gola è secca e la lingua non si stacca dal palato.
Mi rigiro nel letto sprofondando il viso nel cuscino e sento un odore familiare, apro gli occhi e bruciano anche loro.
Mario.
La sua immagine mi ritorna alla mente come un lampo e mi provoca la stessa sensazione che si prova quando si prende la scossa toccando i carrelli nei supermercati.
Mi guardo intorno ma non c'è. Non ci sono le sue scarpe per terra e tutto quello che mi rimane di lui è una tazza sul comodino con uno strano intruglio all'interno, probabilmente quella roba magica di cui parlava ieri sera.

Ieri sera. Anche queste immagini mi ritornano alla mente. Io ubriaco, io che corro nel bel mezzo di piazza Bra, io che cado per terra e mi spalmo come philadelphia sul pane, Mario che mi raccoglie letteralmente e che mi riporta a casa. Io che lo invito a salire, io che gli chiedo di dormire al mio fianco e lui che, inaspettatamente, lo fa.
Accanto alla tazza un post it giallo con su scritto:

"Quando ti sveglierai probabilmente sarò già a lavoro da un po'. Bevi questo infuso, ti placherà il bruciore allo stomaco. Buonagiornata."

Sorrido perchè sa prendersi cura di me come se ci conoscessimo da sempre, afferro la tazza e sorseggio la pozione miracolosa.
Un sapore mistico invade le mie papille gustative e non so dire se assomigli più a urina di gatto o acqua di fogna, so solo che fa schifo, così risputo elegantemente tutto nella tazza.
Lo diceva mio padre: mai fidarsi di coloro che si nutrono solo di soia e rametti di eucalipto.
La testa mi fa ancora male ma se ripenso a Mario improvvisamente mi passa, mi vien solo da sorridere e da pensare a quanto io stia bene con lui, come se il mio posto fosse proprio li, li al suo fianco.

Ma, nel bel mezzo della quiete mattutina della mia camera, improvvisamente una voce irrompe:
"Allora bello addormentato nel bosco!" è Paolo che decide di interrompere i miei pensieri con la stessa calma di un procione in calore.
"Cazzo ma sei cretino! Che ci fai qui?" grido più forte di lui perchè oltre ad avermi fatto spaventare mi chiedo anche come faccia a trovarsi sempre dove sono io, senza che io lo sappia.
"Beh non rispondevi al telefono e temevo fossi morto quindi son venuto a controllare.."
Si, Paolo ha le mie chiavi di casa. Ho deciso io di lasciargli una copia per sicurezza considerando che ho uno spiccato talento nel perdere le cose.
Aveva giurato che non ne avrebbe mai fatto uso e all'inizio ha anche mantenuto la sua promessa, fino al giorno in cui ha reputato cosa buona e giusta irrompere liberamente in casa mia, come se fosse casa sua.
Da quel momento mi capita spesso di ritrovarlo per casa, certe volte in mutande, certe volte nudo. Il bello è che girovaga esattamente come se nulla fosse e spesso mi rimprovera anche per averlo spaventato dimenticandosi un dettaglio importante: è casa mia.
"Mi fa piacere che tu ti sia ricordato oggi di venirmi a cercare.", rispondo scocciato sottolineando quanto mi abbia dato fastidio sentirmi abbandonato li in quella situazione imbarazzante.
Che poi quella si sia rivelata una delle notti più belle della mia vita, beh. Questo non deve saperlo.
Mi sorride: "Senti il tipo li, Mario. Deve avere una strana ossessione per i bigliettini. Ne ha lasciati alcuni in giro per casa. Certo bella storia d'amore, la vostra." scuoto la testa, non mi va neanche di rispondergli. Tutto quello che mi interessa è che Mario a modo sua si impegni a lasciare qualcosa di se, qualcosa a cui potrò pensare per il resto della giornata, qualcosa a cui mi attaccherò con unghia e denti e su cui immaginerò il giorno del nostro matrimonio. Che poi siano solo post it, beh. Quelli sono dettagli.
"Paolo.", lo richiamo osservandolo con aria perplessa perchè solo ora ci ho fatto caso: "Mi spieghi perchè sei vestito da donna?"
"Non sono cose che ti riguardano amore!", esclama e aggiustandosi la parrucca come una vera femme fatale esce dalla mia camera e tutto quello che faccio è risprofondare la mia testa nel cuscino che sa di lui. Solo di lui.

Hai mai visto un'alba cosi?   // clarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora