Greta

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Greta rispose al primo squillo, come al solito.
'Ciao Gre!'
La salutai con tono leggermente abbattuto.
'Cosa ha fatto la Contini stavolta?'
Sorrisi e alzai gli occhi al cielo.
Come al solito, aveva indovinato al volo.
Conoscevo Greta da sempre.
La nostra amicizia era cominciata nella culla: le nostre madri erano nella stessa camera il giorno della nostra nascita, avvenuta a poche ore di distanza.
Condividere quei momenti così speciali, gli attimi dopo il parto, la prima poppata... aveva fatto si che si legassero moltissimo.
Uscite dall'ospedale con le due pargolette in braccio, non avevano più smesso di frequentarsi.
Ovviamente lo stesso era stato per me e Greta.
Insieme aspettammo il topolino dei denti quando ci cadde il primo dentino.
Ci tenemmo per mano quando, con il grembiulino e lo zainetto in spalla, impaurite, affrontammo il primo giorno di scuola.
Provammo insieme il primo reggiseno e le prime scarpe con il tacco.
Poi fu la volta della prima cotta e del primo bacio.
Persi il conto delle tinte per capelli che aveva provato e degli esperimenti che aveva voluto provare senza curarsi del giudizio altrui.
A differenza dei miei genitori, molto più severi, i suoi le avevano sempre concesso, direttamente e indirettamente, di poter essere sé stessa in ogni situazione.
L'avevano educata alla libertà, alla felicità, al rispetto delle sensazioni e dei sentimenti, propri e altrui.
Ci giurammo più e più volte che non ci saremmo mai separate, finché lei non dovette trasferirsi in Liguria insieme alla famiglia.
Avrebbe frequentato lì l'ultimo anno di liceo, poi sarebbe tornata a Milano a studiare.
Era solo un anno: sarebbe passato in fretta.
Questa consapevolezza ci evitò di piombare nello sconforto più totale.
Ci saremmo sentite al telefono e io sarei andata a trovarla ogni qualvolta avessi potuto.
Le raccontai della trovata della Contini.
'Non sarai mica in coppia con quello sfigato di Ludovico, vero?'
Inutile dire che era stata lei a consolarmi dopo la rottura con Ludovico e che, inevitabilmente, lui era sulla sua lista nera.
'Molto peggio.- sospirai - Sono con Lorenzo'
'Chiara, l'ho cercato su Instagram. È figo da paura. Io al tuo posto approfitterei della situazione... dovete passare un sacco di tempo insieme... da cosa nasce cosa...'
'Greta! Sei sempre la solita. Prima cosa non è il mio tipo. Seconda cosa è uno stronzo epocale. Terza cosa...'
'Ti piace'
Mi interruppe con un gridolino entusiasta.
Immaginai lo scintillio nei suoi occhi.
'ASSOLUTAMENTE NO.'
Dissi a voce un po' troppo alta, mentre ripensavo all'effetto che mi aveva fatto la prima volta che avevo incrociato il suo sguardo.
Greta colse la strana nota nella mia voce e ridacchiò.
'Un mese e minimo minimo limonate'
'Greta!' Urlai esasperata.
Era capace di mettermi in imbarazzo anche a quella distanza.
'Staremo a vedere. Ora devo andare. Tienimi informata!'
Non potei fare a meno di pensarci.
E se avesse avuto ragione?
'Magari evita di fissarmi, non vorrei andassi in ipoventilazione di nuovo'
No. Era fuori discussione.
Lo odiavo.
Lo odiavo terribilmente.

Ho visto mani perdersi per paura di stringersiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora