Selene non sapeva spiegarsi come avesse fatto a far ardere il fuoco al quale era dinanzi, e che ora la stava riscaldando.
Un leggerissimo velo di sudore le imperlò la fronte: accendere un fuoco in pieno dì non era stata una mossa molto saggia.
Aslan decise che per quel giorno avevano fatto abbastanza e concesse riposo a tutti.La guerra era vicina. Selene presagiva la morte come presenza incombente su di loro.
Oreius, che si era occupato della sua formazione le aveva raccontato che, quando era ancora una principessina in fasce, diversi erano venuti a farle i propri omaggi: gli dei degli Elementi, il suo creatore il signore d'Oltremare, Madre Terra e diverse creature più antiche di Marnia stessa, ognuno regalandole il dono del controllo sui diversi elementi. Tra queste, una vecchina ricurva sul suo bastone, era colei che le aveva fatto dono di predire la morte.Confidò questo segreto a Susan che le raccontò delle diverse leggende irlandesi delle Banshee: spiriti dalla fattezze di bellissime ragazze dai capelli fluttuanti che esprimevano il presagio attraverso il canto o attraverso uno straziante grido. Non le era mai capitato di presagire la morte, avendo vissuto gran parte della fanciullezza nelle Terre di Aslan d'altronde, non vi era possibilità che accadesse.
Ma ora che calpestava suolo di guerre, sacrifici ed omicidi, non poteva che sentire la morte come vera e propria presenza.
Cercò di ignorare, per quanto le fosse possibile, quella sensazione e di concentrarsi sull'allenamento che l'aspettava.
Avrebbe dovuto duellare con Peter.Impugnò la spada e s'inchinò davanti al suo sfidante.
"I miei ossequi, mia Regina." la salutò Peter.
Iniziò il duello. Schivò più volte dei colpi importanti al di sotto delle scapole, e aspettò a fare alcuna mossa, cosa che frustrò il ragazzo, che si diresse verso di lei a spada tesa. Ebbe la pazienza di aspettare fino all'ultimo secondo, per poi spostarsi lateralmente e facendolo quasi inciampare; approfittando di quella situazione, gettò lo scudo e con la mano libera afferrò la destra di Peter facendogli cadere la spada. La recuperò e le puntò entrambe contro di lui, che alzò le mani in segno di resa."Maestà, siete stata magnifica" le disse Edmund.
"Edmund... chiamami Selene, ti prego"
"Concederai un duello anche a me un giorno?" chiese lui sorridendo
"Quando lo vorrai, mio caro""Maestà, fino a quel momento le conviene fare pratica con me" disse Oreius al ragazzo, che rise e salì in groppa al cavallo per un duello con il centauro.
"Abile spadaccina, impeccabile regnante... quali difetti nasconde, mia Regina?" le disse Peter una volta rimasti soli. Si sedettero sotto un albero di mele, l'unico posto che sembrava avere ombra, che non era un elemento necessario, visto che si avvicinavano al crepuscolo.
"Non lo so Sire... un cuore letteralmente fatto di ghiaccio è abbastanza?" ironizzò lei
"Posso farti una domanda?" chiese il Re, guardandola negli occhi.
"Mi chieda pure qualsiasi cosa, Re Peter"
"Pensi che saremo in grado di vincere questa battaglia?"
"Perchè dubiti di ciò? Sottovaluti per caso le tue abilità di re? O quella del tuo fedele popolo?" chiese lei, come se potesse leggergli nel pensiero.
"Non ho molta esperienza in campo, né come re, tantomeno come guerriero... mentre tu sembri sapere il fatto tuo"
"Mio caro Peter, sono cresciuta in quelle che i narniani chiamano le Terre di Aslan, un luogo idilliaco al di là del Mare, ove ai narniani è concesso l'accesso, ma non il ritorno. Solo io e Aslan possiamo uscirvi ed entrarvi liberamente. Non ho mai impugnato una spada prima di un paio di lune orsono, quando siete arrivati voi. Eppure, sento di avere con essa un legame profondo, come se fossimo vecchie amiche... è so che tu provi lo stesso" lui annuì "comprendo i vostri sentimenti e la difficoltà di accettare quest'idea. Susan ancora non sembra crederci, mentre Lucy era pronta fin dal primo passo sulla neve." A queste parole, il ragazzo sorrise.
"Per quanto riguarda i narniani, nessun sovrano avrà mai a cuore questa terra più di loro, e sono pronti a morire per di provarlo"
disse, questa volta in un tono più serio."Re Peter, ho necessità che tu risponda ad una domanda"
"Qualsiasi cosa, mia Regina"
"Combatterete al mio fianco?"
"Fino alla morte"
Peter protese la mano verso quella della ragazza, che era dolcemente poggiata al suolo, e la strinse.
Ella ebbe un fremito che lui intravide.
"Va tutto bene?"
"Scusa... devo avere colloquio con Oreius" disse allontanandosi."Cosa ti sussurrano oggi gli astri, mio fedele amico?"
La notte era calata e le stelle ben visibili.
Quando Selene non era altro che una bambina, Oreius la faceva salire in groppa e le faceva lezioni di astronomia, narrandole poi come ogni stella gli ricordasse un Re o una Regina accanto al quale aveva combattuto. La-ai tempi- piccola Regina rimaneva estasiata ad ascoltare con il naso all'insù, desiderando di poter essere tra quelle stelle."Mercurio è retrocesso..." rispose con aria sognante, osservando il cielo "la Strega Bianca è furiosa, le sue truppe sono sparse per Narnia alla ricerca del nostro accampamento, spera ancora di ucciderti prima della battaglia"
"Il nostro incantesimo è impenetrabile"
"A volte ciò che sembra impenetrabile è qualcosa che richiede solo uno sforzo in più, Vostra Maestà"
"Cosa vuoi dire Oreius?"
"Mia dolce prediletta, credete nell'amore a prima vista?"
Selene fissò il vuoto per parecchi secondi, cercando un significato concreto per quelle parole.
"Conosco l'amore per quello che mi è stato raccontato... Mi narrasti spesso di Re e Regine ai quali bastò il tocco delle mani per creare il più potente e innegabile tra gli scudi, erano queste le parole, giusto?"
"Esattamente mia Regina, e spero con questo di aver posto soluzione al quesito che aleggia sul vostro cuore in questo momento"