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Selene si avvicinò per quanto le fosse possibile al prigioniero, rimanendo nascosta dietro l'albero a cui egli era legato. L'oscurità dell'accampamento della Strega Bianca le aveva permesso di passare inosservata, nonostante mancasse ancora del tempo all'alba e vi fosse ancora molto movimento. In lontananza, erano udibili i rumori degli attrezzi del fabbri battere sul ferro caldo, ed un chiacchiericcio indefinito si univa al soffio del vento.

Selene rimase dietro un albero ad osservare Ginarrbrik, il servo prediletto della Strega, avvicinarsi ad Edmund e prendersi gioco di lui. ''Oh, il caro Aslan non è venuto a salvare il suo piccolo Re?'' lo beffeggiò. Selene strinse i pugni. Aspettò che se ne fosse andato per far cenno ad Oreius di avanzare.

''Va tutto bene?'' chiese ad Edmund, togliendogli il panno sudicio che gli era stato messo tra i denti.

''Come pensi possa andare tutto bene?'' rispose lui. Selene non fece caso al tono irritato del giovane, pensando a quanto doveva ritenersi fortunato ad essere stato semplicemente legato ad un albero e non a testa in giù da un burrone. Non appena il ragazzo fu liberato, lo fece salire in groppa al Centauro. Si prepararono per fare ritorno, ma una delle tigri iniziò a fiutare l'odore del Minotauro di guardia alla tenda lì vicina ed emise un mezzo ruggito che riscosse la creatura dalla sua veglia.

Accortasi della presenza nemica nell'accampamento, svegliò i nani e gli orchi di guardia, che iniziarono ad attaccarli.

''Ma tu guarda chi c'è, la nostra Principessa'' disse Ginnarrbrik, provocando un'ilarità collettiva che innervosì ulteriormente la ragazza. Selene attaccò. Ferì il Minotauro e fece cenno ai compagni di dirigersi verso il bosco, nel tentativo di seminarli.

''Attenta!'' gridò Edmund, saldamente stretto in groppa ad Oreius. Selene si girò in tempo per ritrovarsi faccia a faccia con uno dei nani, che riuscì a scacciare con un colpo di spada, non prima che lui le infierì un colpo con una pietra, spaccandole il labbro inferiore. Trascurando quel sapore metallico del sangue che si diffondeva nella sua bocca e senza smettere di correre, mosse elegantemente la mano destra. A quel gesto, alcune radici afferrarono i corpi di alcuni dei loro nemici facendoli penzolare in aria, gli alberi lì vicini si chiusero a scudo per impedire ai restanti di raggiungere il gruppo in fuga.

''Come diavolo hai fatto?'' le chiese il giovane Re.

Selene non diede risposta a quella domanda, ma continuò a correre.

Arrivarono al loro accampamento appena sorta l'alba, diretti alla tenda del Grande Leone, che non appena lì udì arrivare, fece capolino; e subito dietro di lui, apparvero le figlie di Eva e il figlio di Adamo di cui tanto nota era la profezia.

''Caro Edmund, è un piacere averti tra noi. Va pure a salutare tuo fratello e le tue sorelle.'' Disse Aslan. Lucy, la più giovane tra le due figlie di Eva, corse tra le braccia del fratello, che fece per esitare, ma poi la strinse a sé, e con lei gli altri due. Selene voltò le spalle alla scena e fece per andarsene, quando il leone si schiarì la voce e lei fu costretta a voltarsi nuovamente.

''Hm...g-grazie'' proferì Edmund, approfittando della sua attenzione. Anche questa volta, la ragazza non rispose. Nel frattempo, il resto dell'accampamento si era svegliato e aveva raggiunto il gruppo alla tenda principale. Non appena furono tutti radunati, si piegarono in un solenne inchino. I fratelli Pevensie non compresero a chi esso venne rivolto e si guardarono l'un l'altro. Fu Peter, il maggiore, a rompere il silenzio.

''Chi sei?'' le chiese.

Lei esitò. Guardò Aslan fisso negli occhi per quella che parve un'eternità. Si tolse l'elmo che le copriva il capo, lasciando scendere la lunga chioma bionda, e subito dopo la corazza, permettendo al quartetto di guardarla in viso.

''Un soldato dell'esercito di Aslan,  come tutti qui presenti'' rispose poi, con tono asciutto.

Tra la folla si alzò un mormorio confuso. Aslan congedò tutti con un cenno del capo impedendo loro di dire qualcosa e si apprestò a parlare con il giovane Edmund. Peter intanto, teneva lo sguardo fisso sulla figura della ragazza, che prese un arco dal deposito degli arcieri e fece per avviarsi verso la vallata vicina. Susan e Lucy seguirono la ragazza, dovendo anche loro fare pratica in vista della guerra imminente.

Selene montò in sella a Philip, il più valoroso tra i purosangue al fianco di Aslan, e iniziò a cavalcare, prendendo sempre più velocità. Iniziò a scoccare diverse frecce finché la faretra non fu vuota e non ebbe centrato tutti gli obiettivi.

''Fantastico! Insegnami come si fa!'' esclamò Susan.

•••••••••••

Selene iniziò a detestare il silenzio e la tranquillità che aleggiavano nel campo il giorno seguente, che trascorse evitando gli sguardi interrogatori di Peter, e ad insegnare a Susan come tirare con l'arco.
Non molte ore dopo il mezzodì, si accinse a fare una passeggiata con Aslan.

"Selene, è tempo che tu..." fece per dire il leone. Ma vennero interrotti dalla piccola Lucy che arrivò correndo e gridando "Aslan! Aslan! La Strega Bianca è qui!"

"Rimani qui e non farti vedere" le ordinò Aslan, seguendo Lucy verso il campo. Selene aspettò di non vederlo più oltre la collina e lo seguì, rimanendo nascosta dietro una tenda, una volta arrivata al campo.
Uno dei nani della Strega Bianca, seguito da un corteo di seguaci di quest'ultim, si dirigeva verso la tenda di Aslan.

''Fate largo a Jadis, Regina di Narnia!''

Con la grazia che di certo si addice una regina, ma lo sguardo di una figlia di Ares, una donna dai lunghi capelli biondi e la pelle candida, si fece spazio tra la folla.

"Cosa vuoi Jadis, non è stato già abbastanza umiliante perdere il tuo prigioniero?" Incalzò il Grande Leone.
"Ho perso interesse nel prigioniero, Aslan. Che rimanga alla sua famiglia, se a loro piace avere un traditore intorno, non è più un mio problema. Sai bene cosa voglio, cosa ho sempre voluto."
Aslan non rispose.
La Strega si avvicinò ad un fauno, lo fece inginocchiare dinanzi a lei e disse "se non si consegna a me entro il tramonto del giorno d'inizio della Primavera" afferrò una ciocca di capelli del fauno per tenerlo stretto, prese un pugnale e lo avvicinò al suo collo "questo continuerà a succedere" ed un taglio netto mise fine alla vita dell'indifesa creatura.

The Queen.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora