Terza Parte

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"Ti amo"
"Anche io ti amo"

14 settembre 1998
Quel giorno lui mi scattò una fotografia con la polaroid antica che gli regalai.
Mi fece un primo piano, io ero come nella realtà, con la mia solita espressione, sommersa tra i miei miliardi di pensieri.
I miei capelli ricci e rossi, la mia frangetta disordinata, il mio pallore, i miei occhi che erano la cosa per cui tutti mi riconoscevano uno azzurro e uno castano, il mio naso pieno di lentiggini, le mie labbra carnose, la collana di metallo che Noah mi aveva regalato per il nostro primo anniversario, le mie clavicole che lasciavano intravedere il mio vestito rosso di velluto.
Quella sera, la sera in cui noi due facemmo l'amore per la prima volta, fu perfetta.
Le sue mani fredde e morbide, con le dita tutte rosicchiate, perché aveva il vizio di mangiarsi le unghie e sui polsi le sue vene sporgenti, presero le mie mani, simili alle sue. Mi avvicinò a lui e mi abbracciò, poi mi baciò.
Piano
Piano
Poi la goccia di romantico che c'era in quel bacio se ne andò lentamente
Passione
Quel bacio era passione
Il ritmo iniziò ad accelerare finché lui non mi disse "Vuoi fare l'amore con me?"
"Sí"
Le due persone più timide del mondo si dissero chiaramente che volevano fare l'amore, e fu amore.

Le mani fredde di Noah mi tolsero le spalline large del vestito, poi aprirono la cerniera, e sfiorarono la mia schiena. Lentamente il mio vestito mi scivolò da dosso mentre le mie mani sudate gli toglievano la giacca, poi la cravatta, la camicia.
Lui si tolse il resto e mi spinse sul letto di quella mansarda abbandonata del suo condominio.
Sentivo il mio cuore anche con il mio udito, era veloce e forte, insieme al suo.

Mi tolse il reggiseno di pizzo, che avevo messo appositamente perché entrambi sapevamo che sarebbe successo questo. Inizia a baciarmi nello spazio fra un seno e un altro. Avevo un petto abbastanza minuto, e lui lo adorava, mi baciò fino all' orlo delle mutande e le tirò via con i denti. Iniziò a fare cose che nemmeno conoscevo. Mi leccò quel punto è mi sentii talmente imbarazzata, ma in quell' istante tutto mi apparve terribilmente gratificante. Lui sapeva che non volevo fargli niente, perché tante volte ne avevamo parlato, gli avevo detto di quanto ne sarei rimasta disgustata e lui capii.
Così passò a quella parte, quella che entrambi stavamo aspettando. Il preservativo lo aveva nascosto sotto il materasso. Se lo mise e il mio cuore stava per uscire fuori dal petto. Lui mi guardò, io lo guardai. Il suo viso.
Scuro
Occhi castani
Accenno di barba
Labbra fini
Capelli ricci e neri
Sguardo profondo
Mi disse "Adesso succederà, ti prometto di non essere timido e di dirti cose dolci e sconce per migliorare questo momento, tu me lo prometti?"
" Te lo prometto"
E lui pian piano mi penetrò e io feci un verso con la bocca che non so descrivere.
" Cazzo" mi disse, non era né dolce né sconcia, ma in quel momento l'unica cosa che riuscivamo a dire era quella.
"Amore" tra un sospiro e l'altro " puoi andare più veloce" e lo fece.
Faceva male e bene. E io sentivo solo di provare un amore immenso.
"Sei bella" in quel momento venne e anche io.
Ci coprimmo con il lenzuolo e ci riempimmo di baci
" Devo darti un altro regalo" e si allontanò
"Credimi questo mi basta" alzai la voce per farlo sentire e due secondi dopo tornò con una scatola incartata malissimo.
"Apri" lo aprii ed era un cavalletto a forma di valigetta con i colori, le matite e i pennelli all'interno. E poi c'era una tela color pergamena e poi un dipinto. Ero io che dormivo e sotto c'era la firma stramba di Noah.  Dietro c'era una dedica
Ti insegnerò a dipingere nel 2000, perché ti amerò anche nel prossimo secolo amore mio.
" Non so come ringraziarti è davvero troppo" dissi, non riuscendo a staccare gli occhi da quella meraviglia.
" Lo hai già fatto"
"Ti amo Noah"
"Ti amo Mila"

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