Capitolo 2

859 72 9
                                    

"Felice giorno e possa la fortuna essere sempre a tuo favore!". La più bella frase da sentire quando, assonnata, cerchi di abituarti alla luce del sole e con le più magnifiche smorfie preghi Satana che uccida tua madre mentre sta alzando le persiane. Da quando le ho fatto guardare Hunger Games ne è diventata letteralmente ossessionata, non fa altro che citarne frasi famose. Mi alzo con la dovuta calma, ripasso ciò che dovrò fare nella mia giornata e intanto faccio colazione. Solito latte caldo, soliti pan di stelle. Mi lavo i denti, mi metto i soliti vestiti: maglia bordeaux con pizzo, pantaloni grigi leggermente strappati e All Stars nere alte. Oggi decido di non truccarmi, ma la nota di profumo ci vuole. M'infilo il chiodo e m'incammino verso la stazione. Ci sono molti ragazzi, scorgo la piccola Sara, difficile notarla con quella sua mole. Chiacchiero, finchè non arriva il mio autobus. Entro, distratta inciampo, lo nota solo un ragazzo, il latin lover. E' seduto in fondo e guarda fuori dal finestrino, è seduto accanto ad una custodia e più in là ad una ragazza molto carina. Capelli castani, lisci, lunghi fino alle spalle. Presumo sia la sua ragazza, dato che è l'unica, di tutta la folla attorno ad avere il privilegio di stargli così vicino, a meno che non faccia a turni. Cerca maldestramente di spostare la chitarra quando chiede alle ragazze intorno se vogliono sentire una canzone e in coro "Sììì...". Dopo qualche "Pff..." seccato, il ragazzo accetta. Mi avvicino, "Oh dio...", stupefatta, faccio qualche altro passo verso di lui, mi risponde un gruppo di oche con voce angelica "Lo sappiamooo..."
"E'....Dio sceso in terra..."
"No, è di più, è Thomaaas."
"Ma che Thomas? Io parlavo della sua chitarra, è una Gibson vecchi data, ha rifiniture che valgono più dell'oro, solo i figli di papà se la possono permettere."
Noto gli occhi perplessi di quel branco addosso, ma sento una risata, FRAGOLOSA, dietro di me. Mi sta subito simpatica, decido di sedermi vicino a lei. Stava leggendo uno dei miei libri preferiti: L'Allieva. Così cominciamo a parlare e scopriamo di essere in classe insieme. Strano, non l'avevo notata prima. Entriamo in classe, mi siedo vicino a lei, facciamo lezione, fino a che non arriva ricreazione. Usciamo in cortile e chiacchieriamo un altro po'. Si chiama Elisabetta, abita nella mia stessa città, pratica pallavolo, ha due fratelli, ama leggere e cantare. Finisce la ricreazione, camminando per il corridoio mi scontro con una ragazza e le faccio cadere un borsellino. Lo raccolgo, schiva, scusandomi, senza volerlo guardo al suo interno e noto delle strane pillole rosse con inciso "V4". Chissà a cosa servano. "Ridammelo stupida!", dice la stridula voce. E' la presunta fidanzata di Thomas a parlare, non so cosa ci possa trovare in una così, non mi sembra tanto diversa dalle altre. Ritorno in classe e racconto ad ely la mia nuova conoscenza. Finite le lezioni andiamo in aula mensa a pranzare, prima di raggiungere l'aula di canto, dove si terranno le presentazioni. Finito di mangiare ci avviamo verso la morte. Dà l'inizio un duetto tra Thomas e l'altra tipa là, Deborah. Ecco che si spiega tutto, lui è il famelico alunno più capace, mentre lei l'alunna, probabilmente. Cantano Thriller, magnifico, la stessa canzone che dovrò cantare io, così potranno già confrontarmi con qualcuno. Sono più che bravi, lui è molto energico mentre lei tende ad essere più elegante e a mantenere la postura. Cantano vari ragazzi e ragazze, tutti molto bravi. Arriva il turno di Elisabetta, sulle note di "Tout les garcons et les filles" e più tardi il mio. Chiamano il mio nome e piano piano m'incammino davanti alla giuria. "Ehm, buongiorno...".
Subito Alex Braga chiede "Perchè hai scelto di portare questa canzone?"
"Non so di preciso, so solo che è una delle mie canzoni preferite...".
Thomas alza lo sguardo dal foglio dei punti e mi rivolge uno sguardo misto tra timidezza e felicità. Mi fa capire subito che dev'essere anche la sua. Inizio a cantare, va tutto bene fino a quando non vedo l'oca avvicinarsi a Thomas e stono una nota, lei scoppia a ridere. Mi irrito ma continuo più carica di prima e finisco in bellezza. Le faccio un cenno di sfida col capo e torno al posto. Elisabetta mi fa i complimenti, io nego, ma dice che la stonata non si è nemmeno sentita. Altri cantanti, altre canzoni. Vengono subito create le classifiche col punteggio e proiettate enormi sul muro. Non ci credo! Sono arrivata prima, 10/10. Sono strafelice, vengo chiamata sul palco assieme ad altre due ragazze. "Complimenti Angela, sei stata quasi brava come i nostri alunni migliori, anzi," Thomas sorride, non capisco perchè, mi sento a disagio, "ti andrebbe di farcela risentire? Però questa volta in duetto, con il nostro Tommy.". Non capisco nulla, inizia la musica, lui è di fronte a me, iniziamo a cantare, mi tremano le gambe, lui mi guarda, ha degli occhi diversi dal solito, diversi da quando cantava con Deborah, sono luminosi e questa luminosità la sento entrare nei miei e mi rilassa. Finisce la canzone, tra gli urletti delle ragazze mi strige la mano e sfiorandomi leggermente la guancia mi sussurra all'orecchio un semplice "Brava.". Che gentile, sono arrivata prima, mi hanno fatto cantare con te e tu mi dici "Brava"? Sei serio?

Thomas BocchimpaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora