Vita nel college

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Martine

La sala in cui mi ritrovo è decisamente enorme. Uno splendido lampadario e delle ampie finestrate illuminano la zona.
Non faccio neanche in tempo ad esplorare per bene il posto, che un'anziana signora si avvicina a me.

«Buongiorno, desidera?»

Il suo modo di parlare cordiale ed educato mi fa sentire subito a mio agio.

«Buongiorno, sono Martine Thomson, una nuova studentessa.»

Passa qualche istante a scrutarmi con attenzione, poi, mi risponde:

«Oh, ma certo cara. Vado subito a controllare il tuo fascicolo.»

La donna mi fa cenno di seguirla con la mano, portandomi fino alla segreteria, dove comincia a smanettare sul suo computer.

«Eccoti qua, Martine Thomson. Nata il 15 dicembre 1999 nella città di San Francisco.»

«Esatto, sono io», affermo.

«Piacere Martine, io sono Clarisse, la segretaria della scuola. Alloggerai nella camera 257, all'ultimo piano. I dormitori sono da quella parte, mentre le tue lezioni si svolgono nella classe 13, al terzo piano.»

Dopo avermi dato queste brevi indicazioni, prende una chiave da uno scaffale e me la porge, dicendomi che sarebbe stata la chiave della mia stanza. La ringrazio e mi reco verso i dormitori, in modo da sistemare le valige e riposarmi un po'.

Esco dalla porta sul retro indicatami da Clarisse per accorciare la strada e in poco tempo mi trovo davanti ai dormitori. Principalmente si dividono in due sezioni, quella femminile a destra e quella maschile a sinistra.
Senza pensarci due volte, mi dirigo verso la parte destra.

Appena entro dentro, mi trovo davanti un lungo corridoio comunicante con file e file di camere, una accanto all'altra, ciascuna classificata da un numero.

La mia si trova al piano superiore, quindi, faccio per recarmi verso la scalinata.

Una volta arrivata alla numero 257, infilo la chiave ed apro la porta.

Mi accorgo subito che quella era la stanza da letto più bella che avrei mai potuto desiderare.

AMERICAN LOVE //Charlie Puth #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora