Riflessioni

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Martine

È una camera molto spaziosa sui toni del rosa. In fondo a destra c'è il letto e, in fondo a sinistra, una piccola scrivania sulla quale poter fare i compiti.
Una delle pareti è occupata da ampie finestre, che rendono la stanza ancora più illuminata.

Vicino ad un armadio in legno di betulla, c'è la porta che separa la camera da un grazioso bagno personale.

Comincio a disfare i bagagli sul momento, mettendo ogni cosa al suo posto:

prodotti per la cura personale ed altre cose simili in bagno;

lo zaino con dentro il materiale scolastico vicino alla scrivania;

vestiti di ogni genere nell'armadio e così via.

Non appena finisco, decido di cambiare abiti e dare una sistemata al mio aspetto.

Scelgo una semplice maglietta bianca a maniche corte e dei jeans skinny a vita alta, poi, mi dirigo in bagno per vestirmi.

Mentre lego i miei lunghi capelli neri in una coda di cavallo, osservo la foto di mio nonno che ho attaccato vicino allo specchio.

E' magnifico pensare a tutti i bei momenti che abbiamo passato insieme.

Se oggi sono quella che sono, è solo grazie a lui. Mamma e papà non c'erano praticamente mai a casa, o per un motivo o per un altro, ma nonno c'era sempre.

Mi ricordo ancora cosa mi disse il giorno in cui venni presa in giro dai miei compagni di classe a causa del mio nuovo apparecchio:

«Le parole fanno più male delle lame.
Per questo devi avere un buono scudo per proteggerti, e quello scudo si chiama credere in se stessi.
Se non credi in te stesso, hai perso».

Non riesco proprio a contare quanti sono gli insegnamenti e i consigli che mi ha dato per affrontare le mie debolezze, e chissà quanti altri avrebbe potuto darmene.

Se solo fosse ancora qui con me...

Ma ormai quel che è fatto è fatto, purtroppo.

Controllo l'orario, sono le 12:20. Giusto in tempo per pranzare.

Finisco di mettermi il rossetto e mi dirigo verso la mensa scolastica.

AMERICAN LOVE //Charlie Puth #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora