Little talks.

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Il giorno dopo arrivai puntuale, e David era già a casa.

"Ho una cosa per te!"-esclamò, appena entrai. Sparì per qualche secondo, e tornò con un piccolo pacchetto.-"Sono le chiavi di casa, così puoi gestirti come vuoi, fare la spesa la mattina e se ti serve cucinare qualcosa quando non sono a casa."-Sorrisi, era un gesto molto carino, e mi dimostrava che aveva molta fiducia in me, nonostante mi conoscesse da poco. Posai le chiavi in borsa, ed andai in cucina. Preparai gli ingredienti per la cena e per il pranzo del giorno dopo, e David arrivò poco dopo.

"Questa sera preparo l'insalata di pollo, e per domani la pasta fredda."-David sembrava entusiasta, e si mise seduto di fronte a me ad osservarmi. -"Vuoi imparare ad accendere il fornello?"-dissi, ridendo.

"Oggi sono troppo stanco!"- rispose lui, sorridendo. Dopo aver messo a bollire l'acqua, iniziai a tagliare il condimento per la pasta. David non parlava, e rimanere in silenzio non mi sembrava carino, così presi la parola.

"Come è andata al lavoro?"-chiesi. Era una domanda banale, ma per una persona poco espansiva come me, era perfetta per iniziare una conversazione.

"Tutto bene, niente di troppo impegnativo."- rispose, prendendo un oliva dalla confezione e mangiandola.-"Tu cosa hai fatto oggi?"

"Niente."-non mi aspettavo quella domanda, non sapevo cosa dire.-"Ho sistemato la casa, e prima di venire qui ho cucinato la cena per i miei coinquilini."

"Ti piace davvero tanto cucinare, eh?"-disse David, sorridendo.

"Sì, soprattutto per i miei coinquilini, perchè per me è un piccolo gesto, ma so che li rende contenti."-risposi. I miei coinquilini mi avevano accettato come fossi parte della loro famiglia, ma con il nuovo lavoro non li avrei visti molto, e lasciare la cena pronta era solo un piccolo gesto per essere presente anche se non c'ero.

"è molto dolce da parte tua."-David sorrise.-"Chi ti ha insegnato a cucinare?"

"Mia nonna."-risposi, senza pensarci due volte. Parlare di lei era duro per me, perchè voleva dire parlare della mia famiglia. Cercai di distogliere l'attenzione di David, così iniziai a tagliare l'insalata e dopo poco buttai la pasta.

"è una brava cuoca anche lei?"-chiese, interrompendo il silenzio che si era creato.

"Era."-risposi, freddamente.-"è morta quattro anni fa."

"Mi dispiace."-disse David, mortificato.

"Non ti preoccupare, è passato un po' di tempo ormai."-sorrisi. Era davvero dispiaciuto, non parlava più, probabilmente non sapeva cosa dire.-"Quanti anni hai?"-chiesi, senza pensare. Era la prima domanda che mi era venuta in mente, anche se era molto stupida.

"27, e tu?"-rispose, ridendo. Probabilmente aveva capito che non sapevo cosa dire.

"24."-Misi a cucinare il pollo, e iniziai a sistemare la cucina.

"Cosa hai fatto prima di venire qui a Londra?"-Non conoscevo David da molto, ma avevo capito che era una persona molto espansiva, e che amava fare domande di questo tipo. Era il mio datore di lavoro, quindi dovevo rispondere, senza arrabbiarmi.

"Ho studiato Lettere per tre anni."-risposi, iniziando a preparare i piatti.

"è fantastico! Io ho studiato scienze della comunicazione, e poi ho preso un master in editoria."- disse David, senza che gli avessi chiesto nulla.-"Come sono le università italiane?"-chiese, mentre portavo i piatti a tavola.

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