Capitolo Quattro

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Non è che Harry non sia mai stato ad una festa prima. Va a delle feste in continuazione. Di solito sono organizzate dagli amici dei suoi genitori per beneficenza o cose simili, ma comunque.

"Non mettere un fottuto blazer, Harry," si lamenta Niall, tirandogli la manica. "È come se tu non sapessi fare l'adolescente."

Anche i suoi amici hanno dato delle feste, con tantissime persone. È solo che, fanno tutti parte della stessa cerchia dell'alta società, e tutti rispettano le proprietà di tutti, quindi la situazione non sfugge mai di mano.

Comunque però. Ha già bevuto in passato. Si è persino imbattuto in una persona che sniffava cocaina in bagno una volta. Sa come sono le feste.

Non ha idea di come sarà questa però. O di come vestirsi.

"Smettila di agitarti," dice Niall. "Mettiti semplicemente i tuoi jeans più attillati e una maglietta. Andrà bene."

"Giusto," dice Harry. Jeans attillati.

Occorre una lunga ricerca nel suo cassetto dei pantaloni, ma alla fine li trova- un paio di skinny neri che ha comprato per capriccio l'anno precedente. Aveva pensato fossero belli, ma ne venne fuori non avesse delle occasioni adatte per indossarli. Fino ad ora.

Si sforza di entrarci, ondeggiando sul suo letto, mentre Niall cerca tra le sue maglie.

"Cristo, Harry, hai qualcosa a parte camice e polo?" grugnisce Niall. "Ero certo avessi vestiti più belli di questi."

"Ne ho qualcuna, aspetta," dice Harry, si avvicina alla sua cassettiera e le trova, una piccola pila di magliette nell'angolo del cassetto delle t-shirt.

La prima viene da Disneyland e probabilmente non gli va più bene, Niall scuote la testa. La seconda è una maglia dello United. Niall la getta dall'altra parte della stanza.

"Quella bruciala," ordina.

La successiva è di Coney Island. Harry è piuttosto certo che la maggior parte delle sue magliette siano souvenir, a pensarci. Ha preso questa durante un viaggio di famiglia a New York qualche anno prima, è bianca e nera con una sirena sul davanti. Gemma ha detto che probabilmente era per ragazze, ma a Harry piaceva. E gli piace ancora. Dovrebbe indossarla un giorno, anche se con ogni probabilità adesso gli va molto stretta.

"No," dice Niall. "Gesù, questa è brutta quasi quanto le polo." Tira fuori la maglietta successiva, poi sospira dal sollievo. "Grazie a Dio. Metti questa."

È la maglia dei Rolling Stones che Gemma gli ha comprato per Natale qualche anno fa. Era troppo grande per lui allora, così l'ha messa via e se n'è dimenticato. Sembra che gli stia perfettamente adesso.

È davvero così. Niall fischia. "Stai bene, amico," dice, facendo scivolare un braccio attorno al collo di Harry e guidandolo fuori dalla sua stanza. "Adesso andiamo prima di perderci tutta la festa."

Harry alza gli occhi al cielo. Come se fosse davvero possibile.

*

Il senso di vertigine causato dall'esser stato invitato da Louis svanisce durante il viaggio verso la festa. Invece, si sente più ansioso. Non conoscerà nessuno, e cosa succederebbe se Louis non volesse davvero passare del tempo con lui? Si sentirebbe un tale perdente.

La casa è in una zona piuttosto rozza, ma non è davvero una sorpresa. La cosa davvero sorprendente è l'espressione nervosa che Niall gli rivolge mentre Harry parcheggia l'auto. Harry non ha mai visto Niall nervoso per una situazione sociale prima d'ora.

"Conosci davvero queste persone?" chiede Niall, lanciando un'occhiata all'abitazione. Sembra che all'interno la luce di ogni stanza sia accesa, le persone ne fuoriescono da tutte le parti, e possono sentire la musica rimbombare già dalla strada. Sembra il modello di ogni fantastica festa alla quale Harry non ha mai partecipato.

I'd Burn This City Down To Show You The Light - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora