Alle sette suona la sveglia come deciso, e io apro gli occhi per spegnere quella tortura. Non ero nella posizione in cui mi ero addormentata, adesso davo le spalle a Kade e sentivo che lui era ben più vicino a me di quanto lo fosse ieri sera. Sentivo il suo petto a contatto con la mia schiena era il suo respiro sul mio collo. Mi voltai piano e mi misi faccia a faccia con lui. Mi presi un attimo per guardarlo.. Tanto bello quanto pericoloso. Appoggiai una mano sulla sua guancia e lui si svegliò, aprendo lentamente gli occhi

"È un sacco di tempo che non vengo svegliato così" Disse con la voce impastata dal sonno, la quale lo rese ancora più da stupro di quanto già non fosse prima

"Dobbiamo prepararci, oggi scuola." Dissi alzandomi dal letto in imbarazzo per essere stata colta in flagrante.

"Hai delle aspirine?" Chiese

"Sì, seconda mensola a destra della cucina, prendile tu, io devo andare in bagno" Vidi un sorriso divertito comparire sul suo volto, mentre io scappavo in bagno, scoppiando dall'imbarazzo.

Mi lavai e mi truccai poi, uscii e andai in camera, dove mi vestii il più velocemente possibile, sperando che Kade non entrasse in camera.

Andai in cucina e preaparai qualcosa di veloce per fare colazione e poi andai a chiamare Kade che era seduto in salone su una delle poltrone.

Ci sedemmo a tavola e mangiammo ciò che avevo preparato

"I tuoi genitori?" Chiese di punto in bianco

"Sono in viaggio per il loro venticinquesimo anniversario di matrimonio. Tornano domani sera" Risposi

"E hai altri fratelli o sorelle?"

"Ho un fratello maggiore che va all'università." Lui annuì, così decisi di chiedergli anche io

"Tu? Fratelli o sorelle oltre a Jace?"

"Ho una sorella minore"

Feci un sorriso da un'orecchio all'altro perché adoro i bambini

"Quanti anni ha?" Chiesi

"Undici, vive a Phoenix con la sua famiglia adottiva." Rispose guardando la sua tazza di cereali

"Oh, scusa.."

"No, tranquilla, non è un problema parlare di lei.. Vado spesso a trovarla, per questo manco spesso a scuola, da quando è morta sua sorella maggiore, nonché mia sorella minore, vado spesso." Sorrise malinconico, probabilmente pensando alla sorellina

"Se ti chiedessi perché vive con una famiglia adottiva mi risponderesti?"

"Non ora. Probabilmente più avanti."

"Nessun problema. Che ne dici, andiamo?" Sorrisi

Lui annuì e uscimmo di casa, salendo sulla mia auto. I miei genitori non se la passano affatto male se si parla di soldi, quindi non è strano che la mia prima auto sia un Suv della Audi.

Salimmo e arrivammo a scuola

"Se mai dovrò stare ancora in macchina con te guiderò io"

"Cosa? Perché?" Chiesi ridendo confusa

"Perché vai lenta come una tartaruga! Ci abbiamo messo venti minuti per fare due kilometri.."

"Ei! Non è vero!" Dissi fingendomi offesa

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