Capitolo 25

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Prima di entrare a casa di Yoongi, Jimin fece un respiro profondo, inspirando un'enorme quantità d'aria gelida, sorrise a sua madre e suonò al campanello, che successivamente si aprì.

La figura minuta del ragazzo con i capelli verdi lo aspettava sulla porta socchiusa.

Il minore distolse lo sguardo ed entrò, mormorando un saluto al suo insegnante.

"Jimin" disse il ragazzo per attirare l'attenzione del minore, il quale aveva chiuso gli occhi impaurito per ciò che il più grande avrebbe potuto dirgli.

"Si?" replicò lui.

"Le scarpe. Per favore, togliti le scarpe che ho pulito ieri"

"Certo, scusami" disse abbassandosi per slacciarsi le scarpe.

"Jordan, eh? Belle" gli fece notare sorridendo.

Il più piccolo tossicchiò e annuì imbarazzato dirigendosi al pianoforte, dove esitò prima di sedersi.

Yoongi lo seguì e si sedette a sua volta senza cancellare un sorriso dal suo volto.

"Perché sorridi continuamente?" chiese il più piccolo.

"Come? Perché non dovrei?" replicò l'altro.

"Lo sai, è solo che è tutto così imbarazzante tra noi due, e tu stai solo peggiorando le cose"

"Sto solo cercando di metterti a tuo agio" rispose l'altro.

"Non ci stai riuscendo!" urlò Jimin.

I ragazzi si guardarono mentre gli occhi del minore si facevano lucidi.

"Ti prego Chim, non hai motivo per piangere" cercò di calmarlo l'altro appoggiandogli una mano sulla gamba.

"È solo che è tutto così imbarazzante, Yoongi, e ho una voglia matta di baciarti" disse tra i singhiozzi.

"Niente te lo impedisce" disse avvicinandosi all'altro.

Le labbra di Jimin erano bagnate per via delle lacrime, e Yoongi adorava il sapore salato che esse diffondevano.


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Train.-YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora