P.O.V Bruce Wayne

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Ero nervoso e agitato, vero, erano a Metropolis, motivo per cui Superman era qui a Gotham a pensare ai cattivi rimanenti. Stavo camminando avanti e indietro per tutta la stanza del mio ufficio, il grigio in quel momento serviva solo a farmi innervosire di più, avevo bisogno di qualcuno che mi avrebbe di sicuro fatto calmare, presi il telefono e chiamai il mio amico/rivale, dopo due o tre minuti d'attesa rispose una voce calma e solare

< Clark? >

Clark:< si Bruce? Dimmi pure, scusa se non rispondevo, stavo intervistando un tizio, hai bisogno? >


< si e no, hai ancora molto da fare? >

lo sentii esitare tramite cornetta del telefono e poi sentii il suo respiro farsi vicino al microfono, aspettai ancora un po' e mi misi appoggiato sulla grande scrivania piena di fogli 

Clark:< lo liquido in fretta e vengo da te, non farti trovare in quell'ufficio ti prego, è inquietante e depressivo>

camminai fuori dal mio ufficio e vidi che la sala riunioni era vuota, l'unica cosa che riempiva quella stanza era la luce chiara del pomeriggio che rifletteva limpidamente il bianco dei mobili e delle sedie

< va bene, vieni nella sala riunioni, a meno che tu non abbia razzismi verso il bianco >

Clark:< no, quel colore va più che bene, aspettami >

mi buttò giù e lo aspettai, mi misi seduto su una delle tante sedie di quella sala e guardai l'orologio ticchettare lento, quasi i minuti sembravano bloccati, sospirai e ticchettai con il dito il tavolo bianco lucido, dopo una buona mezz'ora, quasi un ora, arrivò finalmente Clark facendo aprire le due porte scorrevoli con il simbolo della Wayne, mi alzai e andai verso l'uomo dalla statura muscolosa e sul viso stampato un bel sorriso 

< menomale che lo liquidavi in fretta >

Clark:< non innervosirti con me, ho provato ad andarmene via velocemente, ma questo qua insisteva a volermi dare i biscotti >

< ti voleva avvelenare >

Clark:< grazie eh >

< lo sai, sono sempre gentile >

Clark:< cos'hai? >

< nervosismo, Selina è di aiuto zero, Byron è sparito e mi odia, qull'altro anche se vecchio crea problemi uno dopo l'altro, insomma, stress senza sosta >

Clark:< e io che pensavo di esser l'unico messo male >

< perché? >

Clark:< da quando Jason se n'è andato con Byron facendo quella smattata Lois si arrabbiò così tanto che decise di divorziare e mollare sia Metropolis che Gotham, insomma, un casino madornale, per non parlare del mio lavoro, ora mi affidano al settore gossip, quello che aveva Lois, insomma, casino totale >

< roba da matti, quando dicono che questa città sta andando a puttane non scherzano, me lo diceva sempre Gordon, a Gotham l'impossibile è possibile, a Metropolis si vive come delle vecchie serie TV da vecchietti di prima mattinata e tutto il resto al di fuori di queste due città è normale >

Clark:< eh già, se esistesse ancora Krypton ci andrei >

< per vedere se muori avvelenato? >

Clark:< una delle tante opzioni >

< ma vaffanculo >

rise di gusto mettendosi anche una mano sul viso, usanza sua fare, si vergognava di far vedere lui mentre rideva, leggermente contagiò anche me e mi fece fare una leggera risatina, tutto un tratto non mi sentii piú nervoso, ansi ero più tranquillo, chiamare Clark è stata una cosa geniale, infondo era semplice, se ero in difficoltà emotive avevo sempre lui su cui contare, mi sapeva prendere e calmare, avvolte, come ora, farmi anche divertire e questo mi ricordo che era molto raro

< senti, siamo due uomini soli con disagi emotivi alti, ti va di andare a un fast-food rozzo e goderci un buon hotdog e una coca cola ghiacciata? >

Clark:< una specie di appuntamento Mr. Wayne >

< oh, certo, Miss. Kent >

mi guardò male e io feci un sorrisetto malizioso, alzò gli occhi al cielo e risi ancora, tutto quel ridere mi avrebbe di sicuro portato alla more, non facevo altro che sorridere e ridere come un ebete rincoglionito.

Si parlò del più e del meno, ci si avviò con la mia auto verso il primo fast-food e si prese due hotdog e due coche, io una normale, lui una light, si mangiò in auto guardando un film che proiettavano sul muro sotto le stelle, il parcheggio pieno di altre auto, maggiormente coppiette ancora giovani per un appuntamento "galante", ovviamente, il film era un panettone rosa strappa lacrime da teenager sclerate 

Clark:< scommetto 20 dollari che quella li andrà con il migliore amico, ci farà sesso, però poi se ne pentirà >

< non penso sia così madestream, cioè, ok che un film per teenager ma così esagerano >

Clark:< scommetti? >

< scommetto i miei bellissimi venti dollari >

si guardò fino alla fine e come previsto dal romanticone, ora con i lacrimoni, la tizia si scopò l migliore amico e così via, mentre lui si asciugava le lacrime dal suo liscio viso, io mi chiedevo ancora dove fosse il senso di quel film

< ok, hai vinti tu, ecco i tuoi 20 dollari>

Clark:< y- yeah >

rispose con la voce ancora spezzata per la commozione e io lo guardai con un sopracciglio inarcato 

< sul serio? >

Clark:<era tristissimo >

< oh mio dio >


sospirai e lui mi fece la linguaccia, sorrisi e misi in moto l'auto, si sfrecciò via e lui si addormentò durante il viaggio di ritorno, lo portai alla mia villa, il punto più vicino dato che era in mezzo al bosco e lo scossi leggermente, l'uomo mugugnò qualcosa e poi sbadigliò grattandosi gli occhi e stiracchiandosi 

Clark:< che ore sono? >

< sarà mezzanotte e qualcosa, vuoi restare da me? >

Clark:< va bene >


Sbadigliò una seconda volta e sorrise stanco, si uscì dalla macchina e nell'enorme viale mi tenne dal braccio per via della sua vista ancora assonnata, entrammo e la luce gli fece stringere quelle due palle nere lucide nascoste fra i capelli e gli enormi occhiali neri 

Alfred:< ben tornato signorino, preparo una camera al signor Kent? >

< non preoccuparti, dormirà con me, è troppo rincoglionito per dormire da solo >

Clark:< rincoglionito -sbadiglio- a chi? -sbadiglio- >

< a nessuno Clark >

mi guardò credo male e sorrisi leggermente, lo accompagnai in camera mia, si tolse solo maglia e pantaloni e si gettò nel letto addormentandosi subito, io feci uguale, mi ci volle un po' di più, però mi addormentai poco dopo.

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