Capitolo 4

78 4 0
                                    

La sveglia suonò presto, l'allenamento era alla 8:00 e dovevamo arrivare al campo qualche minuto prima altrimenti non avremmo fatto in tempo ad entrare. C'era già tanta gente che aspettava di entrare, la sicurezza stava effettuando i controlli, io e Crystal mostrammo il nostro pass ma non avevano alcuna intenzione di farci entrare.
‹‹Non possiamo avere la certezza che sia autentico›› disse uno di loro.
‹‹e credete che, sapendo dei controlli, venivamo qua con un pass contraffatto?›› chiese Crystal.
‹‹nessuno può darci la certezza›› ribatté l'uomo.
‹‹qualcuno c'è›› dissi ‹‹il tempo di fare una chiamata›› e mi allontanai per chiamare Fer.
Qualche minuto dopo Fer veniva verso il cancello d'ingresso, si avvicinò all'uomo della sicurezza e confermò l'assoluta autenticità del pass, aprirono il cancello e ci fecero entrare. L'allenamento stava per iniziare, Fer ci fece conoscere il resto della squadra, io e Crystal ci sistemammo a bordo campo e assistemmo all'allenamento. A fine allenamento i ragazzi ci salutarono e andarono via, dovevano prepararsi per una cena di squadra alla quale invitarono anche me e Crystal. Fer non andò con i ragazzi, si avvicino a me e disse ‹‹prima di andar via devo spiegarti tutta la situazione››
‹‹ok, io vado›› disse Crystal.
‹‹dove vai scusa?›› le chiesi.
‹‹giro turistico››
‹‹da sola? Tu!››
‹‹assolutamente no, sarò in buona compagnia›› disse sorridendo e giunse David.
‹‹eccomi›› disse.
‹‹ammazza non sei mai stato così veloce›› gli disse Fer.
‹‹non posso mica far aspettare una donna per ore, sarebbe poco educato›› rispose David ‹‹a stasera amigos mi raccomando non fate tardi o niente cena›› e andò via con Crystal sorridendo.
‹‹che matto che è›› disse Fer ‹‹bene ora siamo finalmente soli e possiamo parlare con calma››. Ci sedemmo, e mi raccontò tutta la storia, ora era tutto più chiaro: Carol era una grande amica di Olalla ed insieme avevano messo su una sceneggiata degna del premio oscar. Olalla aveva una relazione con un altro uomo, ma non voleva essere lei la causa della loro separazione allora scese in campo Carol che aveva il compito di provocare Fer e far in modo che Olalla vedesse una storia tra loro. Fer per un bel po' di tempo credette che era questa la causa, finché per puro caso, un giorno le vide assieme e con loro il nuovo compagno di Olalla, se ne stavano seduti ad un tavolino, tra loro c'era tanta intesa, questo insospettì Fer che si avvicinò a chiedere spiegazioni, e loro non poterono fare altro che dire la verità.
‹‹Ecco tutta la storia, ora capisci perché mi innervosisce tanto la presenza di Carol››
Rimasi per un attimo senza parole, ‹‹non sapevo che tu e Olalla non stesse più insieme›› dissi ‹‹solo che non ho capito cosa Carol voglia da te››
‹‹stando a quello che dice lei, si è innamorata di me, ma non solo non le credo, non mi interessa minimamente lei››
Eravamo solo io e lui, intorno a noi il silenzio.
‹‹Non mi sembra vero›› dissi ‹‹sono qua, da sola, con Te, il mio idolo, dimmi che non è un sogno ti prego››
‹‹Non è un sogno, è la realtà, la nostra realtà›› e mi diede un bacio sulla guancia.
Questo stupendo momento fu interrotto da Juan e altri ragazzi della squadra, ‹‹disturbiamo›› dissero in coro.
‹‹se devo essere sincero, si›› disse Fer ‹‹non eravate già andati via?››
‹‹andare via senza il nostro nin͂o?›› disse Juan.
‹‹è meglio se vado a prepararmi›› dissi un po' in imbarazzo.
‹‹aspetta il tempo di una doccia e ti accompagno io, non mi va che te ne vai da sola››
‹‹no, non ti preoccupare tanto è vicino›› dissi.
‹‹l'accompagno io›› disse Juan ‹‹Fer tu va pure a fare la doccia››
Un attimo di silenzio, nell'aria si respirava un leggero imbarazzo, Juan aveva capito la situazione per questo decise di accompagnarmi lui.
‹‹Andiamo›› disse rivolgendosi a me e sorridendo ‹‹ora sei in buone mai››
‹‹si come no, in una botte di ferro proprio›› dissero in coro gli altri ridendo.
‹‹che scemi che siete›› disse Juan ‹‹andiamocene prima che sparino qualche stronzata delle loro›› e ci incamminammo verso l'uscita, mentre Fer andava a farsi la doccia.
‹‹ti ha raccontato tutto vero?›› mi chiese Juan.
‹‹si, non avevo nemmeno lontanamente immaginato che si trattasse di una cosa del genere›› fu la mia risposta ‹‹ma toglimi una curiosità, lui per Olalla prova ancora dei sentimenti? D'altronde è la mamma dei suoi figli››
‹‹no non prova nulla, è stata dura per lui ma alla fine c'è riuscito, e parte del merito è tuo››
‹‹mio? Ma se fino a qualche giorno fa nemmeno mi conosceva?››
‹‹non ti conosceva di persona, ma quello che Crystal le aveva raccontato di te l'ha colpito fin da subito, i tuoi sentimenti sono sinceri, si legge nei tuoi occhi quando ne parli››
‹‹mi sento alquanto confusa›› dissi.
‹‹tranquilla è normale›› rispose Juan ‹‹sei stata catapultata in pochi giorni in una realtà che mai ti saresti aspettata››
Arrivammo davanti all'albergo, Juan mi accompagnò fino all'ingresso.
‹‹ci vediamo stasera, passeremo a prendervi verso le 18:00 se per voi va bene, prima della serata abbiamo una cosa da farvi vedere››
‹‹ok, perfetto nessun problema a più tardi, e grazie, per tutto››. Juan sorrise e si avviò verso casa.

I see London, I see you and I love you - Angela || F. TorresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora