Capitolo 9

74 6 0
                                    

Tra una risata e l'altra per i piccoli si era fatto tardi e stavano quasi per crollare. Fer si alzò dal tavolo.
‹‹Vado a mettere il pigiama ai piccoli, li metto a letto e torno››
‹‹Se per te non ci sono problemi e ai piccoli non dispiace ci penso io›› dissi.
‹‹Non c'è alcun problema›› disse ‹‹e credo che anche ai piccoli faccia piacere vero?›› chiese rivolgendosi a Leo e Nora.
‹‹Vero›› dissero in coro i piccoli abbracciandomi.
‹‹Ottimo andiamo a nanna allora›› dissi.
Misi a letto i piccoli e tornai dagli altri che nel frattempo si erano spostati in soggiorno.
‹‹Vieni a sederti qua vicino a me›› disse Fer, facendomi spazio vicino a lui e dandomi un bacio.
‹‹quando avete finito di fare i romanticoni possiamo parlare di cose serie?›› chiese David sorridendo.
‹‹Parlare di cose serie con te mi pare alquanto improbabile›› disse sorridendo Fer.
David gli diede una pacca sulla spalla ‹‹ma che simpatico›› disse ‹‹tornado seri che ne dite se ci facciamo una bella vacanza assieme?›› chiese a Fer. Ricevetti un sms, era un numero che non conoscevo, lo lessi "Prima o poi sarà di nuovo mio, abbiamo qualcosa di grande che ci lega due figli, quindi fattene una ragione". Mi alzai di scatto dal divano ‹‹Vado a fare il caffè›› dissi e mi diressi verso la cucina.
Crystal mi seguì ‹‹che succede?›› mi chiese.
‹‹nulla›› risposi facendo finta che fosse tutto apposto.
‹‹guarda che puoi mentire a tutti ma non a me›› disse ‹‹quindi vuota il sacco››
Le feci leggere l'sms. ‹‹ma come prima lo lascia e ora lo rivuole?›› chiese.
‹‹però ha ragione ha i figli che lo legano e Fer io cos'ho?››
‹‹ehi ehi non devi essere arrendevole, Fer ha scelto te prima di conoscerti di persona un motivo ci sarà›› disse.
‹‹ma questo caffè siete andate a prenderlo al bar?›› chiese David. Ma non ebbe risposta, allora vennero in cucina. ‹‹Siete sorde?›› disse Fer.
Senza dire una parola versai il caffè nelle tazze. ‹‹tutto ok amore?›› chiese Fer.
‹‹si si tutto ok›› risposi ma era chiaro che mentivo.
‹‹non mi sembra›› disse ‹‹appena hai letto l'sms sei cambiata››
‹‹meglio se noi andiamo›› disse Crystal a David, ci salutarono e andarono via.
‹‹Allora mi vuoi dire che succede?›› mi chiese Fer.
Lo fissai per un attimo e poi lo abbracciai senza dir nulla e scoppiai a piangere.
‹‹Ehi piccola così mi fai preoccupare››
‹‹Stringimi ti prego›› gli dissi.
‹‹Ok però calmati e spiegami tutto›› mi disse stringendomi a se.
Ci andammo a sedere in veranda per non svegliare i piccoli. Gli porsi il telefonino e lesse il messaggio.
‹‹è completamente impazzita›› disse con rabbia.
‹‹ma in fondo non ha tutti i torti›› dissi ‹‹tu e lei sarete per sempre legati da Leo e Nora››
‹‹Leo e Nora sono la mia ragione di vita, è vero, lei è la mamma, ma per me non rappresenta più nulla›› disse asciugandomi le lacrime. Suonò il suo telefonino, era Olalla che lo chiamava. Mise la chiamata in vivavoce.
‹‹Cosa vuoi?›› rispose Fer.
‹‹ho appena visto la foto che hai pubblicato su Facebook, di meraviglie ne vedo solo due, la terza persona presto uscirà dalla tua vita, te lo assicuro››
‹‹non ne sarei così certo al tuo posto››
‹‹è una sfida amore della mia vita?›› chiese Olalla. A me quella conversazione dava fastidio, mi alzai dalla sedia per rientrare, ma Fer mi afferrò per un braccio e mi fece risedere.
‹‹innanzitutto non chiamarmi più in quel modo, non ne hai il diritto, ora è Ale che mi chiama così. Seconda cosa.....››
‹‹Ale, Ale, Ale io la farò sparire dalla tua vita›› disse con tono nervoso Olalla.
‹‹seconda cosa›› sentenziò Fer con tono deciso ‹‹io Ale me la sposo››. Lo fissai sbalordita, non credevo alle mie orecchie, aveva detto ‹‹io Ale me la sposo››, tremavo come una foglia, e lui mi stringeva la mano.
‹‹spero tu stia scherzando›› disse Olalla.
‹‹mai stato così serio›› disse ‹‹te lo giuro sui miei figli››
‹‹nostri figli, nostri Fer, e fino a prova contraria sei ancora mio marito e non ti puoi sposare››
‹‹Non ti preoccupare ho pensato anche a questo. Buonanotte Olli›› e riattaccò. Io ero immobile a fissarlo.
‹‹non era questo il modo in cui avrei voluto dirtelo›› disse ‹‹ma ora rimedio non ti muovere››
E chi si sarebbe mossa, ero praticamente paralizzata e senza parole. Dopo qualche istante tornò, si inginocchiò davanti a me e porgendomi una scatolina ‹‹Aleksandra mi vuoi sposare?›› disse con voce tenue ed emozionata. Io continuavo a fissarlo, non riuscivo a parlare. ‹‹Basta un cenno con la testa›› disse sorridendo ‹‹ma ti prego dimmi si››.
‹‹Si si si si si si›› fu la mia risposta e lui si alzò baciandomi, poi mi mise l'anello ‹‹ti amo più della mia stessa vita e non potrei fare a meno di te›› disse.
‹‹la stessa cosa vale per me, impazzirei all'idea di doverti stare lontano››
‹‹non succederà mai te lo giuro›› e mi baciò. Il mattino seguente al mio risveglio non lo trovai accanto a me, sul suo cuscino c'era una lettera "Buongiorno amore mio, questa notte è stata la più bella della mia vita, dormivi così bene che mi dispiaceva svegliarti, sono andato a portare i piccoli da Olalla, prima di uscire sono venuti a darti un bacio e ti hanno lasciato qualcosa in cucina, ci vediamo più tardi che vado a fare colazione con David e Juan. Ti amo piccola"
‹‹Che meraviglioso risveglio›› dissi mi alzai ed andai in cucina. Sul tavolo c'era un disegno, con su scritto "ti vogliamo un mondo di bene mamma Ale" e un grande cuore. Scoppiai a piangere per l'emozione, quando suonarono alla porta.
‹‹Buongiorno cara›› dissero Clara e Crystal.
‹‹ma non sei ancora pronta?›› chiese Clara.
‹‹aspetta un attimo ma che hai?›› chiese Crystal ‹‹perché hai pianto?››
‹‹non immaginate nemmeno cosa sia successo›› dissi facendole entrare. Raccontai tutto, mi preparai per uscire. Eravamo in giro in centro, quando incontrammo Olalla in compagnia di Carol. Io cercai di evitarla cambiando direzione.
‹‹Aleksandra buongiorno o preferisci che ti chiami Ale›› disse Olalla con presunzione.
‹‹preferisco che non mi chiami proprio›› risposi.
‹‹siamo nervosette questa mattina›› si intromise Carol.
‹‹Tu credo sia meglio ti faccia i fatti tuoi›› le risposi ‹‹e se avete finito di fare le pagliacce noi dovremmo raggiungere i ragazzi›› e ci incamminammo, quando mi sentii afferrata da un braccio.
‹‹Aspetta›› disse Olalla ‹‹devo dirti una cosa importante, Fer non avrà mai la mia firma sui documenti per l'annullamento del matrimonio si deve accontentare della separazione in attesa che ritorni tra le mie braccia››
‹‹Vallo a dire agli avvocati, io una cosa te la posso assicurare Fer sta con me e ne tu ne nessun altro ci farà separare›› dissi con tono deciso.
‹‹i nostri figli, i nostri figli ti odieranno stanne certa e lui per amore loro tornerà da me››
‹‹non sarei sicura che mi odino›› dissi prendendo dalla borsa il disegno che i piccoli mi avevano lasciato.
‹‹è uno scherzo vero?›› chiese sbalordita.
‹‹bhe è la scrittura dei tuoi figli e nessuno li ha costretti, come vedi non mi odiano affatto anzi mi amano e io amo loro come amo il padre›› dissi guardandola dritta negli occhi ‹‹e ora se hai finito di dire cretinate noi andiamo. Buona giornata›› e ci allontanammo.
‹‹staremo a vedere›› disse prima di allontanarsi.
I ragazzi ci aspettavano per il pranzo.
‹‹Eccovi finalmente›› disse David.
‹‹che fine aveva fatto? vi siete perse per Londra?›› chiese Juan.
‹‹o siete andate in quel famoso locale?›› intervenne Fer.
‹‹niente di tutto ciò›› rispose Clara.
‹‹saremmo arrivate prima di voi se qualcuno non ci avesse fatto perdere tempo›› dissi io visibilmente nervosa.
‹‹Non dirmi che hai incontrato Olalla›› disse Fer.
‹‹si era con la sua amichetta, mi ha detto di scordarti la firma sui documenti per il divorzio perché tu tornerai da lei›› dissi.
‹‹lasciamola nella sua convinzione si rassegnerà presto›› disse.
Ci accomodammo al tavolo in attesa che ci fosse servito il pranzo, quando ci raggiunse un cameriere con una cartelletta che consegnò a Fer. ‹‹chi la manda scusa?›› chiese.
‹‹La signora Olalla Torres che si raccomanda di fare attenzione a quello che vi troverà all'interno›› disse il cameriere e si allontanò.
‹‹voglio proprio vedere che ha inventato stavolta›› disse Fer aprendo la cartella. Aprì e cambiò espressione.
‹‹non dirmi che ti ha firmato i documenti›› disse Juan.
Ma non rispose. ‹‹Ehi Fer non farci preoccupare che c'è in questa cartella?›› chiese Juan.
‹‹Non ci posso credere›› disse Fer quasi balbettando e alzò lo sguardo verso di me. Capii subito che non era una bella notizia, almeno non per me. Non feci in tempo a dir nulla che Olalla entrò in sala e si gettò al collo di Fer.
‹‹Amore non sei felice per la notizia?›› disse.
‹‹spero sia uno scherzo›› disse Fer.
‹‹No no amore mio è tutto vero, presto sarai per la terza volta papà›› disse sorridendo e guardandomi con aria di sfida. Non riuscivo a crederci, mi alzai e corsi via.
‹‹Te lo avevo detto che sarebbe sparita dalla tua vita›› disse Olalla rivolgendosi a Fer.
‹‹Sparisci tu dalla mia, io amo lei e non mi importa di te e delle tue stupide trovate per farmi litigare con lei, non so se tu aspetti per davvero un bambino, ma sono certo che non sia mio, sarà un'altra delle tue solite scenette organizzate insieme alla tua amichetta, ma stavolta non ci casco, io sposerò Ale e costruirò una famiglia con lei, tu occhio a come ti comporti o giuro che non rivedrai più ne me ne i nostri figli›› la scansò e corse da me. Io ero seduta su una panchina immaginando già loro assieme come una famiglia felice.
‹‹manda via questi cattivi pensieri io e te siamo una cosa sola e nessuno ci separerà›› disse Fer sedendosi accanto a me e abbracciandomi.
‹‹aspetta un figlio tuo, un figlio che vi legherà ancora di più›› dissi piangendo.
‹‹è solo una messa in scena per mettersi tra di noi, non aspetta nessun bambino o se lo aspetta non è mio›› disse asciugandomi le lacrime ‹‹in ogni caso io amo te e resterò con te›› e mi baciò, nemmeno il tempo di assaporare il momento che sentimmo qualcuno applaudire, era Olalla.
‹‹oh come siete dolci›› disse ‹‹volete che vi faccia una foto per immortalare questo momento idilliaco che sarà anche l'ultimo?›› chiese ironicamente.
‹‹Olalla sparisci›› disse Fer alquanto innervosito da quell'atteggiamento.
‹‹nervosetto amore mio?›› chiese lei con tono provocatorio. Ci alzammo e andammo via senza darle retta.

I see London, I see you and I love you - Angela || F. TorresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora