Appena arrivati a New York, proprio come ci aveva informati Kuroda, abbiamo trovato un agente pronto ad aspettarci. Si è presentato come l'agente Andre Camel, poi ha preso i nostri bagagli e li ha dati ad un uomo che li ha portati in albergo. Nel frattempo noi siamo stati condotti da Camel nella sede dell'FBI. Sia io che Sato e Takagi siamo rimasti affascinati da quel poco di New York che abbiamo visto mentre raggiungevamo la centrale. Devo dire che è davvero stupenda e Sato strattonava quel povero di Takagi chiedendogli di portarla qui in viaggio qualche volta, facevano davvero ridere. Perfino l'agente dell'FBI rideva, fortunatamente parla giapponese. Ci ha informati che tutti gli agenti che lavoreranno con noi parlano il giapponese. Almeno noi non dovremo fare alcun tipo di sforzo per quanto riguarda la lingua.
Finalmente arriviamo e, scesi dalla macchina, ci ritroviamo davanti ad un grattacielo chissà quanto alto fatto tutto in vetro, fantastico. Camel ci chiede di seguirlo e ci fa salire su un'ascensore abbastanza ampio. Quando arriviamo al capolinea le porte dell'ascensore si aprono e dentro troviamo una centrale molto diversa dalla nostra: la stanza sembra divisa in due, da una parte ci sono gli archivi con i resoconti dei casi finiti o da finire, dall'altro ci sono le scrivanie dei vari agenti disposte in fila una dietro l'altra. Infondo alla sala c'è una rampa di scale che porta ad un altopiano su cui si trovano due stanze a parte, credo che una sia quella del capo che si occupa di questa divisione. Sulla porta vedo una targhetta con scritto "James Black", credo sia lui. Sulla porta dell'altra stanza vedo scritto "meeting room", sala riunioni. Camel ci conduce proprio verso quell'altopiano, mentre io noto l'incredibile ordine che regna sovrano qui dentro. Ogni agente sta seduto alla proprio scrivania a lavorare in assoluto silenzio. Saliamo la rampa di scale ed entriamo dentro la sala riunioni, al suo interno troviamo altri tre agenti, uno di loro sembra giapponese. Appena entriamo rivolgiamo tutti un inchino come saluto, loro fanno lo stesso. Credo siano stati in Giappone, conoscono il modo in cui salutiamo.
<<Benvenuti, sono sicura vi starete chiedendo il motivo di tutto ciò. - parla l'agente più anziano - Innanzitutto mi presento, sono James Black, capo della divisione crimini internazionali. Loro sono i miei uomini più fidati: Jodie Starling, Andre Camel, Shuichi Akai. Accomodatevi>> ci invita a sederci indicandoci il lungo tavolo con le poltrone attorno.
Io e i miei colleghi prendiamo posto e così fanno anche gli agenti dell'FBI, Black si mette a capo tavola. Devo dire che almeno lui e Camel parlano davvero bene la nostra lingua, anche la professore Jodie dato che è stata lì e l'altro è giapponese, quindi credo sappia la sua lingua. Mi giro a guardare la professoressa che mi fa l'occhiolino e mi sorride. Bene, si ricorda perfettamente di me.
<<Bene signori, sono sicuro vi starete chiedendo il motivo per la quale siete qui e perché proprio voi tre. Ormai da anni stiamo conducendo delle indagini su un'organizzazione criminale il cui nome risulta sconosciuto e ci serve il vostro aiuto perché voi siete entrati più volte in contatto con essa, senza saperlo>> introduce il capo.
Lo sapevo che c'entravano gli uomini in nero! Adesso resta solo da capire quando noi della polizia siamo entrati in contatto con essi. A differenza di Takagi e Sato, io conosco questa organizzazione e so che i membri operano pure in Giappone, loro non sanno neanche della sua esistenza. Addirittura credo che la professoressa Jodie non sia a conoscenza del fatto che io sappia tutto, nessuno avrebbe potuto dirglielo.
<<Mi spiego meglio - continua James Black - molti dei criminali con cui avete avuto a che fare facevano parte di questa organizzazione o avevo qualche tipo di legame con essa, solamente che voi non ne siete mai stati messi al corrente. Ve li hanno sempre fatti passare come dei semplici criminali. Vi abbiamo chiamato proprio per darci delle informazioni su di essi, ma non solo: ci aiuterete proprio a catturarli, un aiuto non guasta mai, giusto?>>
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-Non me lo so spiegare 2-
ФанфикDopo l'ultimo saluto di Shinichi e Ran a Los Angeles, non si incontrarono più. Il tempo passò, le strade si divisero e la vita continuò. Già, anche con tutto il dolore che è possibile provare, si va comunque avanti. Ed è proprio quello che fece Ra...