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Light-kun era sdraiato sul letto, guardando con intensità il suo pc portatile, lavorando ad un compito che, da mio sottoposto, gli avevo ordinato di svolgere.
Non c’era una vera ragione dietro a quel lavoro improvviso, forse l'unico motivo era il vano tentativo di distrarlo dalla programmazione del mio omicidio, ma ero sicuro che quel metodo non avrebbe funzionato ancora per molto.
Mentre lui lavorava io lo osservavo, seduto sul mio letto, mentre mangiavo con calma delle deliziose caramelle alla menta, buttando le cartacce sul pavimento e ricevendo, ad ognuna, un'occhiataccia da quel maniaco della pulizia di Light-kun, che poi tornava serio al suo lavoro.
Se non fosse tornato ad essere Kira so per certo che si sarebbe ribellato e infuriato con me, ma era probabile che in quel momento non volesse sembrare più sospetto del dovuto.
Che ipocrita arrogante che era… e allora perché mi ero innamorato di lui? Perché avevo così paura di quegli occhi che non erano più quelli del mio Light Yagami?
La probabilità che io fossi terribilmente innamorato di quel ragazzo ormai avevano superato il 90%, ma cosa provava lui per me? E se provava qualcosa prima di tornare Kira… adesso i suoi sentimenti erano del tutto scomparsi?
Scossi la testa per togliermi tutte quelle domande ingombranti e inutili dai miei pensieri, ma mi ritrovai subito con la mente ancora occupata da lui, cercando di darmi una risposta da solo, ma senza arrivare a nessun risultato valido se non l'essere certo che lui provava una forte attrazione fisica nei miei confronti… e “forte” era dire poco…
Misa Amane mi aveva spesso accusato di essere un pervertito, ma io ormai ero più che sicuro che quello maniaco tra i due fosse Light-kun.
Io non avrei mai fatto quel tipo di sogni… non che non sognassi… ma le mie capacità intellettive erano più potenti della voglia sessuale. Tra l'altro ero adulto ormai, mentre Light-kun era ancora così dannatamente giovane, con tutti quegli ormoni che gli confondevano le idee e che gli facevano commettere omicidi e pensare a cose sconce con me… non gli bastava essere un assassino, doveva anche soffrire di dipendenza sessuale.
Forse però il problema era anche mio visto che tra 7,477220 miliardi di persone sul pianeta terra io mi ero infatuato proprio di lui: il più pericoloso; il peggiore criminale della storia dell'umanità; il peggiore pervertito che abbia mai conosciuto. Non potevo negarlo: ero davvero cambiato...
<Perché mi guardi con tanta intensità Ryuzaki? Sei più inquietante del solito> disse ad un certo punto interrompendo quella sequenza disconnessa di parole che i miei pensieri erano diventati.
<hai delle reazioni del viso interessanti mentre stuzzico la tua pazienza> mi giustificai io, cercando di infastidirlo ancora di più <e ho notato che i tuoi occhi sono diversi dal solito> aggiunsi, questa volta più serio che mai.
<i miei occhi?!> esclamò lui ridendo <non dire assurdità. Concentra la tua geniale mente su qualcos'altro, invece> disse continuando a lavorare.
Io a quella sua richiesta mi alzai e gli andai incontro. Chiusi il computer che teneva sulle gambe e, senza ascoltare le sue proteste che in quel momento alle mie orecchie erano del tutto inutili, gli afferrai il colletto della maglietta e lo strattonai verso di me, avvicinando il suo volto così tanto da riuscire a sentire il suo respiro che si incrociava con il mio.
<che diavolo fai Ryuzaki?!> esclamò lui arrabbiato cercando di allontanarmi con due mani, io però gliele afferrai, e con forza lo buttai sul letto bloccandogli le braccia sopra la testa e sedendomi a cavalcioni sopra di lui.
<e sentiamo...> dissi provocatore e con voce roca <...in cosa dovrei concentrarmi in questo momento?>
Lui cercava di ribellarsi ma io l'avevo completamente immobilizzato.
Mi avvicinai ancora a lui, aspettai un attimo, giusto per godere del suo volto arrossito per l'imbarazzo, ed iniziai a baciarlo con foga e passione.
Lui si paralizzò per la sorpresa iniziale, poi cercò di dimenarsi, cercando di evitare quel bacio che da tempo entrambi desideravamo, ed infine si arrese, schiudendo le labbra e ricambiando quel meraviglioso contatto con tutto l’amore che Kira aveva nascosto nel suo cuore e che era mio desiderio e obbiettivo liberare.
Gli lasciai libere le braccia, che lui mi portò al collo, accarezzando con delicatezza la mia pelle.
Gli accarezzai i capelli, il viso, il collo sensibile, fino ad arrivare al petto, dove sentii la sua pelle profumata riscaldarsi al mio tocco.
Io lo stringevo a me e lui mi stringeva a se, finalmente senza niente a separarci.
Ci staccammo solo quando il bisogno d'aria ci obbligò, e ci guardammo negli occhi.
<mi dispiace tanto Ryu, ti amo, ti ho sempre amato, ma perdonami per tutto ciò che ho fatto… ti prego> disse lui con le lacrime agli occhi
<anch'io ti amo Light, e ti perdono ogni cosa> dissi io…
<Ryuzaki>
<si?>
<la vuoi finire di fissarmi come un pervertito!?>
Io sussultai. Quella frase mi risvegliò dalla fantasia nella quale ero immerso.
Mi guardai attorno. Ero ancora seduto sul letto, mangiando caramelle alla menta, mentre Light-kun stava ancora lavorando al compito che gli avevo assegnato.
Era strano… non avevo mai avuto una fantasia del genere su qualcuno, ne mai avevo sognato ad occhia aperti… eppure era accaduto… e la cosa mi aveva decisamente sconvolto.
Forse Light Yagami non era l'unico pervertito in quella stanza...
