Quattordici

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19 Anni

Josh si stava mordendo le labbra nervosamente. Aprii la sua camera del dormitorio, i suoi genitori dietro di lui gli davano un po' più di sicurezza. "Non essere timido." Sentii sua madre mettergli una mano sulla spalla. "Non essere timido." Parole che aveva sentito durante tutta la sua vita dai suoi genitori, dagli insegnanti, da tutti. Quella frase non aiutava, e lui era sicuro che sarebbe stato timido per il resto della sua vita. Josh passò una mano tra i suoi capelli blu, ed entrarono nella camera. Sua madre portava due scatole, come suo padre. "La camera sembra molto comoda." Commentò suo padre e Josh annuì.

Josh si sentiva distrutto. Era finalmente al college e Tyler non era lì con lui. Quand'era più piccolo aveva sempre pensato che lui e Tyler sarebbero andati ovunque insieme e avrebbero fatto qualsiasi cosa insieme ma era soltanto una fantasia infantile. Le persone si separano, è così che va la vita.

Josh e i suoi genitori cominciarono a sistemare un po' delle sue cose nella camera, c'erano due letti e sapeva che avrebbe avuto un compagno di stanza ma non sapeva ancora chi fosse. Quindici minuti dopo qualcuno aprì la porta. Il ragazzo era alto e magro, con i capelli scuri e ricci e le unghie dipinte di blu. Il colore si abbinava ai capelli di Josh. Gli occhi del ragazzo erano di un profondo blu, Josh non poteva negare che fosse carino. Estremamente carino.

Il ragazzo entrò nella camera e dietro di lui i suoi genitori. Ci fu un imbarazzante silenzio prima che i genitori di Josh e quelli del suo compagno di stanza cominciassero a parlare tra di loro e ad aiutarsi a sistemare la camera, mentre Josh e il misterioso ragazzo restarono fermi a guardare i loro genitori ridere. Il ragazzo dagli occhi blu scoppiò in una risata che fece sorridere Josh, era davvero bella. "Cosa faremmo senza i nostri genitori?" Aveva un accento australiano, interessante, pensò Josh. Josh cacciò via la paura di parlare con gli sconosciuti che aveva sempre avuto dentro di sé e balbettò un "G-Già." Avrebbe voluto darsi un pugno per il suo essere così timido e silenzioso. Perché non poteva semplicemente avere una normale conversazione con qualcuno?

"Comunque, io sono Troye." Troye si fermò. "Sivan." Allungò la mano e Josh l'afferrò, agitandola leggermente. Non era il tipo da contatto fisico.

"Joshua, ma tutti mi chiamano Josh. Uhh..." Josh prese un respiro, era sicuro di star parlando troppo velocemente. "Il mio cognome è Dun." Troye alzò le sopracciglia. "Done?" Chiese.

"Si ma si scrive D-U-N." Troye annuì. Aprì la bocca per dire qualcosa ma fu interrotto dalla madre di Josh che con sguardo severo disse "Avete intenzione di aiutarci?" I due risero per poi aiutare i loro genitori.

*

Tyler era seduto a tavola con la sua famiglia per cena. "Quindi, Josh è fuori per il college eh?" Chiesero i suoi genitori. Tyler non capiva perché avessero preso quel discorso nonostante sapessero già la risposta. Roteò gli occhi.

"Voi due eravate così uniti, cos'è successo, sembra che abbiate smesso di parlare dopo il diploma." Chiese Zack scettico, voleva sapere che cosa avesse fermato in così poco tempo un'amicizia così lunga.

"Siamo ancora amici." Tyler non voleva più parlarne. Gli affari suoi e di Josh erano solo affari suoi e di Josh. "Possiamo parlare di qualcos'altro, per favore? Tra me e Josh va tutto bene e non è successo niente dopo il diploma. Cristo, solo perché voi non avete una vita non significa che dovete intromettervi nella mia." La madre di Tyler scosse la testa. "Non c'è bisogno che ti arrabbi in questo modo, è solo che tu e Josh eravate inseparabili e poi tutto d'un tratto vi siete allontanati."

Tyler alzò le spalle. "Va bene, come va con la tua ragazza?" Chiese Jay cercando di cambiare argomento. "Bene. Dato che non andrò al college pensavo di trasferirmi nel suo nuovo appartamento con lei, troverò un lavoro da qualche parte in quella città." I genitori di Tyler aggrottarono le sopracciglia. Tyler sapeva che non avrebbero approvato il suo piano, aveva dato loro degli indizi sul fatto che non aveva intenzione di andare al college e sembravano già in disaccordo. "Sono tempi duri." Dicevano. "E' meglio andare al college." Dicevano. "Pensa al tuo futuro." Lo rimproveravano.

"E se tu e la tua ragazza vi lasciaste?" Gli chiesero. Nessuno lo avrebbe fermato. Questo era ciò che voleva e non avrebbe cambiato idea. La cena continuò silenziosa. Tyler era fin troppo nervoso e nessuno voleva peggiorare la situazione perciò decisero di mangiare in silenzio e di riprendere il discorso in un secondo momento.

.-._.-Spazio Traduttrice-._.-.

Ditemi che non sono l'unica ad aver urlato nel leggere questo capitolo. Troye amore mio che cosa ci fai qui?

Shy.//Joshler.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora