56. 我 (ēs)

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»I'm sick of this dumb game.«

«»

Osservò la testolina chiara voltarsi sorpresa, sorridendo.

«Oh, Jungkookah.»
Salutò, sventolando il sacchetto in plastica, pieno di verdure.
«Che ci fai qui?»

Alzando un sopracciglio, sorrise storto, rispondendo sarcastico. «Sai, mi annoiavo nel letto, e mi son detto: "Perché non andare a guardare le zucchine?"

Ridendo, riportò l'attenzione al cartellino sovrastante la pila di ortaggi, sbuffando.

Confuso, aggrottò la fronte.
«Cosa ti ha fatto di male quel cartellino? Lo stai guardando così male.»

Portandosi la mano alla testa, si scompigliò la chioma liscia, brontolando.
«Sono miope, e da bravo intelligente che sono ho dimenticato gli occhiali a casa sul bancone della cucina.»

Rise sottilmente; vedere l'espressione leggermente imbronciata del ragazzo l'aveva rallegrato; osservandolo non potette resistere dal pensare che, in quel momento, fosse particolarmente tenero vestito in abiti comodi: straordinariamente bello.
Era abituato a vederlo con il camice, il quale lo faceva sembrare un medico rigido e sull'attenti, oppure nudo: insomma, non era certamente un'ampia scelta.

Sospirando alla vista della clavicola scoperta dalla felpa, riportò lo sguardo nel suo. «Ho capito, faccio io.»
Avvicinandosi maggiormente, si mise affianco a lui, fissandosi sul cartello.
«Cosa ti devo leggere?»

«Il numerino per pesarlo sulla bilancia.»
Informò, indicandoglielo.

Appuntandosi in mente il numero che gli aveva appena detto il moro, gli tolse la berretta, scompigliandogli i capelli. «Grazie.»

Mugugnando in disapprovazione, si riprese il cappello, e una volta rimesso, lo liquidò, con un paio di pacche sulla spalla.

Afferrando una bustina, si indirizzò verso la cassa dello zenzero.

Perseverando nello scuotere i fianchi, cominciò a viaggiare di fantasia: come ben sappiamo, tutti ci facciamo "filmini mentali", indipendentemente dall'età della persona stessa; l'unica e piccola differenza era che Jungkook, in quel momento, si stava facendo vere e proprie "seghe mentali".
Stava fantasticando in un qualche altro rapporto, più spinto, con il biondo: giochini erotici, di ogni tipo, o magari limitarsi allo stare sul divano, carezzandosi.
Non fraintendete, al moro non piaceva Taehyung in quel senso, ma non poteva negare il proprio interesse nei suoi confronti.

Concependo il fatto che se avesse continuato verso quella strada si sarebbe trovato un bel problema nel bel mezzo del supermercato, si indirizzò verso la bilancia elettronica.

Buttò la sportina pesata all'interno del carrello ma, quando gli diede le spalle, si addolcì nel vedere nuovamente il biondo in difficoltà.

Dato l'orario, il locale era ancora per la maggior parte desolato, quindi non si fece alcuno scrupolo nel dirigersi con un ghigno stampato in faccia verso il ragazzo.

Una volta alle sue spalle, poggiò le proprie mani sui suoi fianchi, portando le labbra presso al suo orecchio. «Quarantacinque.»

Questo, rabbrividendo, si voltò di scatto, sgranando gli occhi.
«Ma che cazzo fa?!»

E, in quel preciso momento, il bruno credette di poter svenire; sbiancò palesemente, allontanandosi velocemente dallo sconosciuto.

«Mi scusi, non l'ho fatto apposta!» Si inchinò svariate volte, in maniera quasi affannosa. «La credevo un'altra persona!» Continuò farfugliando, impanicato.

«Sono sconvolto, sparisca immediatamente!» Gracchiò.

Rosso quanto un peperone, gli diede velocemente le spalle, dandosela a gambe col carrello, continuando a farneticare scuse.

Questa me la paga.

Diritti per supermercato boyfriend material&figura di merda a @ miglioreamica .

Vi invito a scrivermi fantasie erotiche vostre che volete che sviluppi nella storia

Cocks » TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora