Fight for You!

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Note: Un Grazie a tutti voi che seguite. Uno speciale a chi prende del tempo per recensire.

Fight for You!
Combatterò per Te!
Cap.11





"Harry..."
"Perché l'hai fatto..."
Le mani di Draco volavano lente sulla pelle scoperta del corvino, toccando ogni punto lascivo.
"Cosa, cos'è che ho fatto?"
"Perché hai guardato nella mia t-testah..."
Il biondo non riusciva a capire come Harry potesse ricordare quelle cose. Forse aveva esplorato troppo ed un po' se ne pentiva. Dopo tutto, non era neanche riuscito a trovare quello per cui era entrato.

"Harry, ho dovuto..."
"N-no..." il corvino allungò le mani su quelle del biondo che vagavano sul suo petto, sulla sua pancia, lasciandogli scariche di piacere sulla pelle.
"Harry, è l'unico modo che conosco per aiutarti."
"Non voglio, non- non farlo più..."

Più andava avanti, più Draco lo voleva.
Quel viso, quelle labbra, quella voce...
Draco voleva tutto di Harry. Lo desiderava così tanto che era arrivato a sognarlo, una notte. Sognare di loro due assieme, per tutto il tempo.

E non era di certo colpa del corvino se ancora non erano riusciti a stare assieme. Harry non aveva nessuna colpa, anzi, più di una volta lo aveva pregato di dargli di più.
Ma il biondo non voleva ritrovarsi con un Harry che lo additava per stupro.
Non era proprio stupro quello che faceva, era più un aiuto ma...
Era sempre incosciente.

"Va bene..." commentò Draco, allungandosi su di lui "Non lo farò più, Harry..."
Il corvino chiuse gli occhi, singhiozzando ancora e lasciandosi accarezzare in più punti. Adorava quando Draco gli dava quelle attenzioni ed amava quando si lasciava sfuggire qualcosa di troppo.
Perché, essenzialmente, Harry non resisteva più. Non era più soddisfatto quel trattamento.
Desiderava essere toccato più a fondo.

"Dra-Draco... Di più... Ti prego-uh..."
"No, Harry... Ti ho già detto che non posso."
"M-ma perché... Ti prego..."
Draco sentì i singhiozzi del corvino divenire così disperati che per poco il suo cuore non si strinse in una morsa mortale.
Non voleva e non poteva vederlo soffrire così.

"Harry, devi ricordarti di me.
Ricordati di me."
"Non ci riesco... Non ci riesco..." il corvino si portò le mani sui capelli, spingendosi contro il petto dell'altro, singhiozzando più forte.
L'anima di Draco si lacerò ancora.
Lo abbracciò. Lo abbracciò così forte da voler essere il suo scudo contro le cattiverie più grandi.

"Ti ricorderai di me... Lo so..." e ne era sicuro, Draco.
Hermione gliel'aveva detto. Harry era sempre stato ossessionato da lui.
Il corvino si sedette sull'inguine del biondo, piegando la testa di lato e lasciando scivolare le stille salate sulla camicia di Draco. Si strusciò appena contro di lui, ansimando e richiamando aria con la bocca.

"Vuoi farlo così...?" chiese il biondo, un po' stranito.
"V-voglio sentirti... Contro di me..."
Draco non capì cosa intendesse Harry sino al vedere le mani del corvino allungarsi sui suoi pantaloni per aprirglieli.
"No, aspetta...!"
"Non faccio... Nulla..."
Il biondo abbassò le mani, tentennando, lasciandolo fare.

Harry si spostò in avanti, spingendo la propria erezione contro quella di Draco, ansimando leggermente.
Il biondo lo fissava negli occhi e respirava con più velocità, andando in contro alle spinte dell'altro.
Quanto avrebbe voluto strappargli quelle vesti e farlo suo fino al midollo, esplorarlo fino alla fine.

"P-Posso... Toccarti?..."
Draco guardò il corvino, avvicinandosi al suo viso e catturando le sue labbra in un bacio.
Quanto amava baciare Harry... Era sempre dolce, vero, sentimentale, gustoso...
Annuì, muovendo la testa, lasciando al corvino la libertà di fargli quello che voleva. Per la prima volta, in effetti.

Harry allungò le mani sull'elastico dei boxer e cominciò a giocarci, abbassandolo a poco a poco.
Più il tessuto scopriva, più le sue gote arrossivano e lui si vergognava.
Il corvino liberò il membro di Draco del tutto e ci appoggiò successivamente le mani, toccandolo e dandogli attenzioni come il biondo faceva spesso con lui.

"H-Harry..."
Il corvino continuò a toccarlo, mente Draco stringeva le lenzuola e si mordeva le labbra per non gemere. Sentiva tutto il suo corpo volere di più, desiderarlo, spogliarlo, possederlo...
Harry abbassò anche il suo intimo, lasciando uscire il suo membro congestionato e fece incrociare le due erezioni, strusciandole fra i suoi palmi.

Draco non ci vide più.
Si buttò sul corpo del corvino, baciandolo e mordendolo in ogni punto, aiutandolo a far scontrare sempre più velocemente le loro erezioni.
Harry gemeva in modo osceno, chiamandolo a voce strozzata e con gli occhi bagnati, cercando costantemente quel contatto che desiderava ogni qualvolta il biondino si allontanava.

Draco continuò a strusciarsi contro di lui, scordando tutto ciò che fosse dignità e freno, cedendo alla libidine più pura. Allungò le mani sui suoi glutei, accarezzandoli e passandoli fino ad arrivare all'intimità più nascosta.
L'avrebbe preso.
L'avrebbe preso in quell'istante.

Ma poi si fermarono.
Harry era venuto.
Ansimava forte e stanco, ancora seduto sul suo bacino, sporcando le loro erezioni del suo sperma.
"Scu-scusa..."
Draco lo fissò e tornò alla realtà.
Davvero gli bastava così poco per cedere?

"Non... ti preoccupare..." gli disse, allungando le mani sulla bacchetta per ripulire il tutto "Va bene... così..."
"Però tu..."
"Io sto bene... Tranquillo..."
Ripulì i loro corpi dal liquido del corvino e pregò anche i santi babbani per far sì che Harry non cercasse di aiutarlo o lo avrebbe stuprato sul serio.

"Draco..."
"Dimmi..." imprecò il biondo, chiudendosi a fatica il pantalone.
"Ho sonno..."
"Riposati Harry..."
Il corvino annuì e si appoggiò sul cuscino, sospirando non del tutto soddisfatto. Draco brontolò qualcosa e gli diede un ultimo bacio, prima di andare a sbollentare gli spiriti che quel diavolo vestito da Harry Potter gli aveva fatto salire.

§§

Harry ormai dormiva da un bel po'.
Draco si era calmato e poi aveva finito di sistemare le ultime cose nel manor.
Fortunatamente, ogni volta che il corvino si addormentava, si faceva parecchie ore di sonno ed il biondo pregò che dormisse fino a quando l'ex mangiamorte non avesse finito di dirgli quello per cui era venuto.

Sarebbe stato, sicuramente, un problema.
Se questo mangiamorte avesse visto Harry Potter sano e salvo in casa sua, poteva molto probabilmente scagliarvisi contro.
Non lo conosceva e tutto poteva essere.

Fondamentalmente, Draco era stato molto stupido.
Avrebbe dovuto chiedere allo Weasley di aiutarlo. Non poteva chiamare un Auror, questo era ovvio, ma lo straccione lo era diventato, di conseguenza poteva dargli più che un aiuto.

Si diede mentalmente del tardo Malfoy, solo per averlo pensato.
Uno Weasley come suo protettore?
Sarebbe morto nel giro di qualche nano secondo, per mano di un Cruciatus e successivamente, un'Avada Kedavra.

Poi, molto probabilmente, se la pel di carota avesse sentito che Harry Potter era in pericolo, avrebbe fatto carte false pur di venire al manor e portarselo via.
Già si immaginava la scena.
"Non ce lo lascio il mio Harryuccio nelle mani di un ex mangiamorte con un altro ex mangiamorte in casa!"
E Draco, mentre diceva quella frase, si dilettò nel fare anche il verso davanti lo specchio cui si stava sistemando la lunga cravatta argentea.

Ridacchiò come un ossesso, ricordando la sua faccia fare strane mosse e si diede, ancora una volta, del tardo Malfoy.
Non gli andava proprio di stare a chiacchierare con un ex assassino mentre la Weasley se ne stava nella camera da letto di Harry con Harry.

"Padroncino, tutto bene?" Crunchy comparve al fianco del biondo e Draco si chiese da quanto tempo l'esserino lo stava guardando.
L'aveva visto fare la smorfia e parlare da solo?
Si vergognò come pochi, tossicchiando un po' e litigando nervosamente con il colletto della giacca.

"Tutto bene, Crunchy, è solo che questo colletto..."
"Faccio io, signore, lasci fare a me." Detto questo, l'elfo schioccò le dita e la piega del colletto cominciò a piegarsi e sistemarsi da sola, prendendo la regale forma di una giacca appena stirata, di buona fattura e completamente sistemata.

"State molto bene padroncino, signore."
Draco si guardò ancora una volta allo specchio.
Aveva indossato per l'occasione un completo nero e l'unica nota di colore era la cravatta argentea. Aveva portato, poi, i capelli all'indietro, lasciando qualche ciuffo ribelle a dare volume alla testa. Un po' come i primi due anni di Hogwarts.

"Grazie Crunchy."
L'elfo sorrise e si chinò al suo padrone, girandosi poi verso le scale da dove stava arrivando Priscilla.
Draco l'aveva autorizzata a seguire Harry e controllarlo costantemente, visto che era l'unica elfa con cui il ragazzo aveva stretto un piccolo legame.

"Dorme?" chiese Draco, mordendosi un labbro.
"Come un bambino, signore."
Il biondo annuì e si girò verso lo specchio, ancora.

Da quando aveva sistemato quella parete riflettente nella hall, la vita era diventata più comoda. Dallo studio, se la porta era aperta, riusciva a vedere le scale e chiunque le percorresse.
Se mai Harry si fosse precipitato da lui, Draco avrebbe avuto il tempo di chiudere la porta e sigillarla, lasciando poi il resto ai suoi elfi.

Era un'azione meschina, stupida, inadatta ma era l'unica cosa che era venuta in mente a Draco.
Era stato fatto per salvarlo.
Tutto era finalizzato per lui.

"Padroncino, state bene. Non vi preoccupate."
Draco annuì ancora a Crunchy che si dileguò poco dopo, incaricato di far accomodare l'ospite.
Lui voleva controllare ancora una volta Harry, prima di andare a parlare con una fonte di guai.

"Allora Priscilla, ti do il permesso di usare la magia se tenta ancora di fare qualcosa..."
"Ma padroncino..."
"No, Priscilla... Non voglio che stia ancora male. Purtroppo non posso portarlo con me."
L'elfa annuì ed i due si incamminarono verso la stanza del ragazzo.

"Devo bloccarlo qualunque cosa lui voglia fare?"
"Si, te ne prego... Non farlo scendere, impedisciglielo. A qualunque costo."
Priscilla annuì ancora ed aprì di poco la porta del ragazzo, facendo scorgere agli occhi liquidi d'azzurro del biondo, la figura di Harry stesa sul letto, addormentata e tranquilla.

Era così bello... Illuminato da quella poca luce che entrava dalla finestra, cullato dalle coperte e dal silenzio del Malfoy manor, lontano da qualsiasi cosa potesse o volesse fargli male.
Harry era...
Harry cos'è che non era, per lui?
Un nemico. E, probabilmente, non lo era mai stato.

"Signore, l'ospite è arrivato signore."
Draco annuì a Crunchy, dando un ultimo sguardo a quella bellezza addormentata nella sua stanza degli ospiti.
Era decisamente vero.
Harry non era mai stato suo nemico.

§§

"Draco Malfoy?
Come sarebbe a dire che non incontrerò tuo padre?"
Draco aveva raggiunto l'ex mangiamorte nella hall ed era rimasto piacevolmente sorpreso del bell'aspetto di quest'ultimo.

Marcus – il nome del mangiamorte – era un uomo di media età, curato nei dettagli, grande di spalle, minuscoli occhi e muscoli fasciati da una giacca di ottima qualità.
I corti capelli brizzolati erano ben sistemati sulla nuca e i due occhi neri erano così profondi che quasi gli ricordavano i tempi del Lord Oscuro.

"Mi spiace, ma mio padre non è potuto venire.
Dovrà parlare con me cosicché potrò riferire tutto quanto a lui."
Marcus non ne sembrò molto convinto ma annuì sospirando, alzando poi il viso sorridente verso il ragazzo, come segno che si sarebbe accomodato a parlare volentieri.

Draco allungò una mano verso lo studio e l'uomo vi entrò, sedendosi poi su una delle due poltroncine sistemate. Il biondo vi si accomodò davanti e Crunchy si materializzò davanti all'armadietto, prendendo due bicchieri ed il FireWhisky.

"Allora, Draco, quanto sei cresciuto..."
"Scusa..?" come inizio conversazione era proprio strana.
"Si, ti vidi solo una volta, molto tempo fa. Era il tuo primo anno ad Hogwarts, se non sbaglio. Durante le vacanze invernali."

Draco tornò indietro con la mente, ripensando a quel primo anno scolastico.
Durante le vacanze, sua madre gli aveva detto che la sera del ventisei sarebbero venuti degli amici del padre e che lui sarebbe dovuto rimanere in camera e non disturbare.
Alla fine, però, per colpa della stupidità di Dobby, era uscito dalla sua stanza ed aveva percorso tutto il corridoio, sbattendo contro un uomo dai capelli biondi.

"Ah, ricordo ora..." rispose, quasi come se gli si fosse accesa una lucina sulla testa "Sei l'uomo che incontrai nel corridoio, giusto?"
"Esatto." Fece lui, sorridente.
"Beh, sì, era il mio primo anno ad Hogwarts. Ormai sono passati dieci anni e più da quel momento."
Marcus annuì e prese il bicchiere che Crunchy gli porse con dolcezza.

"Vedo che ancora hai degli elfi domestici."
"Loro non sono miei schiavi. Hanno deciso di continuare a lavorare per me e possono andarsene quando vogliono." Si sentì quasi Hermione in quel momento.
Ricordava tutto il casino che la ragazza aveva combinato col il C.R.E.P.A. e per non avere altri problemi, aveva deciso di porre quella situazione ai suoi elfi.

"Siete proprio cambiati voi Malfoy..." soffiò l'uomo, infilando poi il muso nel liquido.
Draco assottigliò gli occhi e bevve un sorso di Whisky incendiario, posando poi il bicchiere e prendere una postura più da signore del casato Malfoy.

"Che ne dici di passare al motivo per cui volevi incontrare mio padre?"
Marcus sembrò un po' scocciato dal modo in cui Draco aveva cambiato modo d'interagire ed annuì capendo che non era, poi, così ben voluto.

"Devi dire a tuo padre che le terre da lui promesse alla mia famiglia sono in attesa di essere riscattate.
Ed, in più, ho bisogno di quei documenti e delle argomentazioni di cui discutemmo durante il periodo del Lord oscuro."
Draco annuì, capendo che Marcus non gli avrebbe mai detto di cosa si trattasse.
E, francamente parlando, neanche gli interessava.
Aveva altro a cui pensare.

"Digli anche che ho bisogno di parlargli riguardo tutta la storia della gerarchia fra noi mangiamorte."
"In che senso?" chiese il biondo, non capendo a cosa ben si riferisse.
"Nel senso che eravamo divisi in fazioni, Draco e che ora che la maggior parte di noi è finita ad Azkaban, la gerarchia ha molte falle."
"Non credo che mio padre perderà tempo con queste cose. Ha deciso di smettere di seguire tutta la storia del Lord."
Marcus si mosse nervosamente sulla sedia, quasi a smentire tutto quello che Draco gli avesse detto.

"Vedi, Draco, purtroppo se vogliamo sopravvivere a questo nuovo regime di pace, dobbiamo be nascondere quel che eravamo, a partire da quello che anche tu hai sul braccio." Mormorò l'uomo, quasi come a sibilarlo.
"Noi non faremo più parte di questa cosa." Ripeté allora il biondo, convinto.

Non gli piaceva la piega che quel discorso stava prendendo e tantomeno il ricordo di quei tempi.
Davvero suo padre voleva continuare con questa storia del Lord Oscuro?
Era per questo che si era arrabbiato quando aveva visto Harry Potter in casa sua?

"Mi spiace per te, Draco, ma non è così che funzionano le cose.
Tu e tuo padre non siete abbastanza in alto per prendere questa posizione."
Draco si morse le labbra e si alzò dalla poltroncina, furioso del modo di parlare dell'altro.
Non era più un bambino.

"Adesso basta.
In assenza di mio padre, sono io a decidere al Malfoy manor. E ti ordino di andare via."
Marcus si alzò dalla poltroncina, buttando a terra il bicchiere e dirigendosi verso la porta.
Draco sorrise ma poi si impancò.
Harry stava scendendo le scale.

§§

"Dra-Draco!
Draco!" Harry si precipitò alla porta dell'ufficio e si fermò solo quando andò a scontrarsi contro qualcosa.
"Tu..." si sentì dire. "Tu!"
Due forti la mani lo acchiapparono per un polso e lo strattonarono come se avessero il diritto di fare quel che stavano facendo.


Draco quasi perse la ragione quando gli occhi di Harry sembrarono riconoscere quell'uomo.
"N-No! No, ti prego, non portarmi via!"
"Ecco dov'eri, bastardo!"
"No, ti prego, lasciami!"
"Flipendo!" Draco aveva preso la bacchetta e con una semplice ma efficace fattura, aveva fatto rotolare Marcus per qualche metro.
Harry si inginocchiò al suolo, spalmandosi contro la parete e Draco lo raggiunse, cingendogli la vita con le braccia.

"Crunchy!"
L'elfo, al richiamo del padrone, si materializzò fra loro e l'ex mangiamorte, pronto a scagliare qualche magia di difesa.
"Vattene..." gli disse Draco "Se provi a dire qualcosa a qualcuno, sappi che farò tutto quello che è in mio potere per ucciderti."
Marcus si alzò traballante, rabbioso come un cane e, con lentezza si diresse verso la porta.
"Non è finita qui." Pronunciò, prima di smaterializzarsi.

§§

"Harry, Harry calmati!"
"No, lasciami, lasciami!"
Il corvino continuava a scalpitare ogni volta che Draco tentava di avvicinarsi.
Priscilla gli aveva spiegato che non era riuscita a tirargli un incanto e che lui l'aveva presa di sorpresa, stordendola.

"Harry, per favore..."
Il corvino si accucciò su se stesso, singhiozzando e piangendo disperatamente.
Draco immaginò che quell'uomo lo aveva in qualche modo torturato durante la guerra e che ora ne subiva le conseguenze.

Si attaccò al corpo del ragazzo, stringendolo forte a sé come per difenderlo da ogni cosa.
Harry si acquattò sul suo petto, tirando sul col naso e strofinandosi gli occhi.
"Harry..."
"Ho paura... Non lasciarmi..."
"Non lo faccio, tranquillo..."

Draco allungò le mani sul corpo del corvino, accarezzandolo e baciandolo. Harry si attaccò ancora di più a lui ed ansimò un po'.
"Hai voglia?"
"U-uhm..."
Il biondo sospirò. Immaginò che la paura avesse stimolato la droga e decise di aiutarlo anche in quello stato.

"Draco..." mormorò Harry, singhiozzando "Ti prego... Voglio farlo..."
Il biondo abbassò il viso e sospirò pesantemente.
"Harry, lo sai che..."
"Non ce la faccio più! Sto impazzendo! Ti prego, ti prego..."

Draco ci pensò sul serio.
Era davvero così grave?
Poteva davvero farlo?

Allungò le mani sui pantaloni del corvino e con lentezza li abbassò assieme all'intimo. Intrufolò le dita fra le sue gambe e con dolcezza cominciò a stuzzicargli l'intimità più nascosta fra di esse.
Harry mugugnò e si spinse contro le dita, lascivo e frettoloso.
"Solo per questa volta..." mormorò Draco sconfitto.
"Uh—m"

Le dita di Draco cominciarono ad insinuarsi nel foro di Harry e lui, ansimando fortemente, si attaccò alla giacca del biondo, aprendo le gambe per dargli più spazio.
Draco lo preparò senza fretta. Infilò prima un dito e poi due, allargandole e girandole. Con la bocca andò a stuzzicare la pelle libera dalla camicia del pigiama, tirando e stringendo i capezzoli di lui fra le dita.

Lo voleva, lo desiderava. Non c'era tempo per andare piano. Non c'era tempo per gustarsi il momento.
Avrebbe avuto un'altra occasione per quello.
Infilò il terzo dito senza esitare e sentì Harry gemergli sulle labbra, sospirando poi.

"Fallo..."
"Harry, non credo che-"
"Ti prego..."
Draco, anche se confuso, non se lo fece ripetere. Si alzò e si sbottonò i pantaloni, infilandosi poi fra le gambe del corvino. Allungò un braccio sotto una coscia, tirandola verso l'alto, poggiando poi la sua erezione sull'anello di carne del ragazzo.

Lo penetrò.
Lo penetrò baciandolo.
Tutta la realtà andò in fumo quando Harry gemette di dolore nella sua bocca, muovendosi sotto di lui ed abbracciandolo, stringendo il tessuto della giacca fra le dita.

"Harry..." Draco gli spostò i capelli dal viso, fissando le lacrime rigare le guance sempre più velocemente.
"Mi.. piac-ahn... Piace..."
"Harry... Posso dirti una cosa?"
Il corvino singhiozzò stringendosi, andando in contro a quelle spinte sempre più veloci, sempre più appaganti. Non sarebbe durato tanto, lo sapevano entrambi.
"Harry..."
"Drah-ahn... Draco..."
"Harry, a me piaci tu..."

§§

Il sole della mattina entrò prepotente dalle finestre.
Draco alzò il viso stropicciandosi gli occhi, ricordando quello che era accaduto la notte precedente.
Erano venuti assieme.
Avevano fatto sesso...

"Harry?" Draco lo chiamò quando, girandosi, aveva notato che il corvino si era già svegliato e fissava tutta la stanza, quasi come se si fosse perso.
"Harry..." lo richiamò, mettendosi seduto ed accorgendosi di avere solo camicia e boxer "Harry, tutto bene?"
"Malfoy!?" urlò lui, sorpreso e con la faccia sconvolta "Che diavolo sta succedendo?"
Ed il mondo di Draco si sgretolò in pochi secondi.   

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