~Ehy Ciao~

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Pov. Maria
Quanto vorrei restare a letto, ho un sonno. Apro un occhio e vedo che sono le otto, mi devo alzare o farò tardi per il provino. Vado in cucina e faccio colazione, ho una fame. Dopo colazione vado in bagno e quando mi guardo allo specchio vedo i miei capelli tutti disordinati. Mi armo di una spazzola e me li sistemo. Mi trucco non molto pesante, ma che mettono in risalto gli occhi e come ultimo tocco il rossetto rosso. Poi vado di nuovo in camera e cerco di scegliere qualcosa di adatto, non ho la minima idea di cosa indossare. Alla fine decido mi mettermi un vestito color blu notte e delle scarpe non molto alte bianche. Voglio fare una bella figura almeno il giorno dei provini. Sono un po' agitata, non è il primo provino che faccio, ma per me questa sarebbe una grande opportunità. D'un tratto sento il cellulare suonare, guardò il display e vedo che si tratta di Valtor.
<ciao Valtor.>
<buongiorno amore, stai andando agli studi?>
<si, sono un po' nervosa.>
<stai tranquilla andrà tutto bene, c'è un'altra persona che fa il tifo per te.>
<buona fortuna mamma!>
Urla Aurora per farsi sentire. La mia bambina, quanto la amo, già mi manca. Valtor e Aurora, nostra figlia, sono rimasti in Galizia lì ho avuto molta fortuna e lì ho conosciuto Valtor. Io sono partita due giorni fa da lì per questo provino, se mi prenderanno ci trasferiremo tutti e tre qui.
<grazie amore. Valtor ora vado o farò tardi.>
<buona fortuna.>
<grazie.>
Attacco, prendo la borsa e vado agli studi. Non ci vuole molto, non sono molto lontana ci vogliono più o meno una ventina di minuti. Parcheggio e mi ritrovo difronte a un'edificio enorme, è veramente grande. Entro e appena giro l'angolo mi scontro con qualcuno.
<stai più attento!>
Alzò lo sguardo e vedo un uomo con i capelli neri, occhi color nocciola e con la barba.
<scusami non ti avevo visto.>
A un tono così calmo che mi rendo conto di essere stata un po' brusca.
<no scusami tu, sono un po' nervosa.>
<be' allora come se non fosse successo niente?>
Mi chiede con un sorriso. Annuisco anch'io sorridendo e mentre stava per parlare di nuovo, una persona dello staff viene verso di noi.
<il signor Ramon Ibrarra?>
<si.>
<bene, presto venga con me, è il suo turno.>
Non lo fa nemmeno rispondere che lo porta via ed io resto ferma lì. Quindi quell'uomo si chiama Ramon Ibarra...
<ciao.>
Mi giro e vedo una ragazza castana dietro di me.
<ciao.>
<sei qui per il provino?>
Mi chiede con un sorriso.
<si.>
<bene anch'io. Sono Megan Montaner, faccio il provino per il personaggio di Pepa.>
Mi risponde tendendomi la mano.
<mi chiamo Maria Bouzas e sono qui per il provino della cattiva Montenegro.>
Le dico stringendole la mano. Ridiamo per l'aggettivo che ho dato al mio personaggio e continuiamo a parlare.
<già lo hai fatto il provino?>
<no, sono appena arrivata, tu?>
<davvero, allora dobbiamo sbrigarci entrambe già sono iniziati.>
<io non so dove si fanno.>
<io si, forza andiamo.>
Mi prende la mano e corriamo per i corridoi.

Pov. Ramon
Quel ragazzo mi ha portato via come un fulmine, chissà chi era quella donna. Ho finito di fare il provino, mi hanno detto che domani mi dovrò presentare di nuovo qui. Mentre cammino per i corridoi il mio cellulare squilla, senza vedere chi è rispondo.
<pronto?>
<ehy amore, già hai fatto il provino?>
<ciao Ilaria, si l'ho fatto, mi fanno sapere domani.>
<va bene, se ti prendono chiamami, così vengo da te.>
<ok, ora vado a casa poi ci sentiamo.>
<a dopo.>
Ilaria è la mia fidanzata, è rimasta a Segovia dove abitiamo. Io sono arrivato ieri qui a Madrid per questo provino, se mi prendono vivremo qui.
Passo di fronte alla stanza dove si fanno i provini di Francisca Montenegro e la vedo dal vetro. È la stessa donna di prima, si dirige verso la porta per uscire e io rimango lì.
Quando esce non mi vede e cammina dandomi la schiena.
<ehy ciao.>
Le dico alzando la mano. Si gira e mi sorride.
<ciao.>
<ho visto che hai fatto il provino per Francisca Montenegro.>
<si, anche tu lo hai fatto, vero?>
<si, per il personaggio di Raimundo Ulloa.>
<speriamo che vada tutto bene.>
<dai si...>
Ora che mi rendo conto non so come si chiama.
<Maria, mi chiamo Maria Bouzas.>
Mi dice a quel punto.
<io mi chiamo...>
<Ramon Ibarra.>
Come fa a saperlo?
<come lo sai.>
<ahahah non sono una veggente, prima ti hanno chiesto se ti chiamavi Ramon Ibarra e tu hai detto di si.>
<è vero ahah.>
<bene ora vado a casa ciao.>
Mi dice facendomi un cenno con la mano.
<ciao.>
Dico ricambiando il saluto.

Ciao a tutti, ho avuto un'idea su Maria e Ramon e ho voluto scrivere questa storia. Spero che vi piaccia, un bacio ilsegreto_fra_rai😘

Destino~Maria Y Ramon~CoraggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora