Le scuse

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Da quel giorno non ci siamo più parlati penso ci sia rimasta male per essermi bloccato, forse ha pensato che non mi interessasse niente di lei, ma non è così io l'ho fatto per il suo bene, una volta fatto non si torna più indietro, quel giorno mi ero svegliato senza lei accanto e un vuoto profondo dentro di me.
Volevo parlarne con Ben ma ne io ne lei avevamo proferito parola alle sue richiesta di spiegazioni, so che per lui siamo importanti ma come posso raccontare al mio migliore amico di aver quasi scopato con sua sorella, Ma mi sono bloccato e lei si è offesa e se ne è andata? Non so neanche cosa penserebbe, io ero consapevole e lo sono tutt'ora di averlo fatto per il bene di lei, ma ho troppo orgoglio per andare a dirglielo, anzi più che orgoglio lei così ha dimostrato di non fidarsi di me, ma non capisce che anche io ho una voglia sfrenata di affondare dentro di lei? Ci consociamo da poco e abbiamo già fatto cose che secondo me non sono adatte al nostro rapporto. Sia chiaro anche io le voglio fare, ma non voglio che lei pensi che io voglio soltanto la sua verginità per poi scaricarla, non voglio che le cose vadano male, perché io la amo, la amo cazzo, ma so che non riuscirò mai a dirglielo.
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Pochi giorni dopo sono in studio con Ben ed inizia a nevicare e so già cosa mi aspetterà.
Infatti alla sera sono proprio a casa dei due fratelli a mangiare e so già che dovrò dormire con lei, una tentazione assurda, quando ci sdraiamo nel letto non ci eravamo neancora scambiati una parola allora prendo coraggio "posso sapere cosa ti ho fatto?"
Si gira di scatto in questo modo evidenzia il fatto che non porta il reggiseno e dice "ma hai pure il coraggio di chiedermelo? Hai idea di quando io mi sia sentita rifiutata, tradita e umiliata da uno stupido di cui mi sono fottutamemte innamorata? Forse tu non te ne rendi conto ma mi hai fatto davvero tanto male e non sto scherzando"
"Ma io come faccio a dirti che l'ho fatto soltanto per il tuo bene? Perché voglio solo che tu capisca che una volta fatto non si torna più indietro e di questo dobbiamo ragionarne solo quando abbiamo le menti lucide non quando siamo all'apice dell'eccitazione?" a queste mie parole rimane ferma immobile e si gira dall'altra parte e io faccio lo stesso.
Nel mezzo della notte la sento spostarsi e venire su di me
"Federico"
Io:"cosa vuoi?"
"Volevo chiederti scusa per aver dubitato di te e per non averti dato fiducia"
Io:"io le tue scuse le accetto ma sappi che ci sono rimasto molto male"
"Mi dispiace tanto"
Io:"anche a me, ora torna a dormire ne parliamo domani"

L'amico di mio fratello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora