Nel silenzio, parlami ancora.

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"Parlami", gli sussurravo. "Dai avanti, non far finta di niente, sono qui davanti a te. Sono sempre io, il tuo amore. Dai forza, dacci una possibilità. Rispondimi". Stop. Aveva lo sguardo di chi vorrebbe parlare, ma non può. "Perché non parli? Perché non mi abbracci? Cos'è cambiato da prima?". Insistevo, piena di lacrime. "Stai zitta." mi prese per un braccio e mi spostò, quasi gli desse fastidio la mia vicinanza. "Non sto zitta. Non con te. Ma tu davvero vuoi far finire tutto?" "voglio stare in silenzio. Non voglio parlarci con te", disse girandosi di schiena. Iniziavo lentamente ad accasciarmi per terra bisbigliando più volte "nel silenzio, parlami ancora". Mi prese per mano, facendomi alzare e senza dire niente lo abbracciai. Avevo una paura terribile che potesse cacciarmi via, invece stette li senza fare un movimento. Stavo ancora più male, perché fino a qualche ora prima mi stringeva forte. D'improvviso mi mise le mani intorno alla vita e strinse forte. "Sono stufo di litigare. Ma l'amore che provo per te supera tutto". E mi baciò. Riuscivo a sentire il suo calore, non era cambiato. Era tutto perfettamente uguale. Stessi occhi, stesse mani, stesse sensazioni. Era ancora lui. Era ancora innamorato. E nel silenzio gli chiesi di parlarmi ancora.

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