"Eccoti. Ti aspettavo da tanto tempo", dice la nostra canzone. È davvero strano usare questo aggettivo parlando di te. Ma questa è e rimarrà il simbolo di questo piccolo ma grande amore, ormai impossibile. I ricordi possono far male, ma finalmente sono arrivata al punto in cui ci penso con un sorriso. Perché tu sei e sarai sempre parte della mia vita. Ed ero contentissima quando mi baciavi. Siamo andati oltre, entrambi. Solo a volte mi manchi, come ora. Ma non voglio smettere di scrivere di te, di cercare di capire cosa provi solo guardandoti negli occhi anche se ora non riesco più a leggerci dentro. Nasciamo con la voglia di essere amati e tu sei stato il primo a farmi tale, non l'unico. Ti amerò in eterno. "Prendimi la mano e poi partiamo", dice Tiziano Ferro. A me basterebbe restare seduta in braccio a te in assoluto silenzio. Anche perché i discorsi più belli li abbiamo fatti quando eravamo zitti e ci guardavamo senza dire nulla, tu mi toglievi i capelli dalla faccia e mi rubavi un bacio. Io chiudevo gli occhi e sorridevo come quella volta che ci abbracciammo per dieci minuti e tu sorridendo "la smetti di tremare?". Ma cazzo, non hai mai capito che gli effetti più devastanti solo tu li hai provocati. I preliminare più belli sono stati gli abbracci e i baci. Gli insulti più dolci erano "vaffanculo" "si, ma solo se ci vieni anche te". Abbracciami e raccontami le cose più belle solo stando in silenzio, solo sentendo il tuo profumo e i nostri respiri sincronizzati. Io ti aspetterò in eterno, anche se è finito il nostro tempo.