Cap.1 Good moring Lecce

33 3 26
                                    

Era una tranquilla mattinata nella cittadina pugliese di Lecce. Purtroppo per Alicia non era ancora tempo per poter fare il bagno e rinfrescarsi, o per stare sotto l'ombrellone a leggersi un bel libro.
Anzi, non era proprio tempo per pensare all'estate.
Ormai si avvicinava il primo anno di scuola superiore, che avrebbe iniziato in una fantastica scuola professionale. Non che le dispiacesse, odiava a morte la scelta presa dai suoi genitori.

Da qualche anno ormai sul suo futuro la madre Miranda la vedeva bene in una qualche azienda di moda, ed il padre Charleston non poteva che essere d'accordo. La vedevano già a fare soldi, perché infondo era l'unica cosa importante per i signori York. A volte Alicia si chiedeva se davvero potesse essere imparentata con quegli esseri lì, eppure ogni volta che guardava l'immagine scattata a Parigi datata 2008 si ricordava che infondo in quel momento lì aveva avuto dei genitori fantastici.

Alicia York era decisamente diversa dalle sue compagne di classe. Non che non pensasse a qualche ragazzo carino, anzi, ma aveva anche altri orizzonti davanti a se. Ad esempio odiava a morte i trucchi, oppure non prestava molta attenzione a come vestirsi. Preferiva non occuparsi del suo aspetto fisico.
Invece adorava immergersi nei libri che la coinvolgevano, non che amasse leggere, ma alcuni libri era riuscita a divorarli in qualche ora.

Scriveva come se non ci fosse un domani, come se infondo sapesse che quelle righe buttate giù a caso erano meglio di tutto ciò che la circondava. Infondo sapeva benissimo che sicuramente le sue compagne non apprezzavano questa sua troppa sensibilità, che le veniva riconosciuta spesso dagli adulti.

Questo era uno dei motivi per cui tanti ragazzi preferivano non averci a che fare con lei. Troppo complicata... Troppo studiosa... Troppo fantasiosa. Insomma, per tutti Alicia non poteva che essere strana.

E con questa mentalità Alicia quella mattina assolata si stava dirigendo nella nuova scuola alberghiera:  indirizzo ricevimenti. Indossava un vestito color blu scuro, i capelli sciolti e le sue classiche sneakers. Si era convinta che, essendo un po' più carina, magari avrebbe fatto amicizia più in fretta.
In tredici anni di vita però, un'amica l'aveva trovata, forse perché era più stramba di lei.
Una piccola ragazza di a malapena 1.55 la stava aspettando dalla parte opposta del marciapiede. Vestita di tutto punto, piccola in apparenza ma molto forte dentro, quel vulcano di amica che si era ritrovata si chiamava Kate.

Amante dei bei ragazzi, molto chiacchierona riusciva sempre a farla ridere. In comune avevano l'odio reciproco per le stesse persone, ed il fatto che ognuna completava l'altra.

«Hai già ripassato per l'inizio della scuola?» le chiese Kate con una punta di ironia,

«No. Ho solo dato un'occhiata ai programmi» le rispose Alicia fingendosi arrabbiata.

«Sei sempre la solita!» le disse Kate abbracciandola forte in punta di piedi, vista la considerevole differenza di altezza tra le due.

«Nemmeno tu sei cambiata!» ricambiò Alicia stringendo l'amica.

Le due iniziarono a raccontarsi delle vacanze estive, come sempre Kate aveva fatto uno dei suoi tanti fantastici viaggi. Questo anno ancora di più: era andata in California.
«Wow! Hai visto qualche museo?» le chiese Alicia la quale però notando l'espressione confusa dell'amica cambiò subito domanda, «Quante volte sei andata in spiaggia?» le chiese sorridendo.

***
Dopo una breve presentazione dei vari insegnanti, Alicia iniziò subito ad annoiarsi. Chiunque guardando i suoi occhi spenti e le sue affermazione avrebbe capito che quella scuola non faceva di certo per lei. Non che fosse una cattiva scuola, era lei che non era adatta. Amante della letteratura, ma che non disprezzava la matematica, non avrebbe resistito più di un giorno in una scuola importata molto verso il lavoro.

Colors #WATTYS2017Where stories live. Discover now