Capitolo 1

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Brutta bestia lo stress.
Occhiaie pesanti, continui sbalzi di umore e luna storta ogni 2 per 3. Era arrivato anche da me, ormai da 1 mese, e tutto semplicemente dopo aver messo piede in questa scuola.
"Sarà difficile Shady" mi avevano avvertito che sarebbe stata un'impresa una volta iniziato il cammino, ma addirittura fino a questo punto mai me lo sarei aspettata.
E siamo solo a dicembre, la strada è ancora lunga. Ma in fondo che ci posso fare? È il mio sogno, è quello che amo fare, è quello per cui sono nata ed è quello che vorrò fare per il resto della mia vita.
Senza troppe polemiche devo prendere un respiro e cominciare ad abituarmi ai cerchi neri sotto gli occhi e alla costante voglia di prendere a sprangate chiunque dica qualcosa di sbagliato, lo devo fare per l'unica cosa che mi fa stare veramente bene: la musica.
<Sha, hai da accendere?> è la voce di Mike, uno dei tanti miei compagni di avventure a farmi compagnia che Mi riporta al mondo della realtà, e inizio a conversare con lui del più e del meno sulla giornata di oggi.
<Sei stanca eh> mi chiede il mio amico mentre torniamo verso l'Hotel fumando.
<Ho solo bisogno di rilassarmi> dico sinceramente, con lui potevo esserlo.
Si stava creando un bel rapporto tra noi, sentivo di potermi fidare di Mike, un ragazzo a tratti riservato e misterioso ma divertente e solare quando scavi un po più a fondo. Non posso dire di sapere bene chi sia, in fondo ci conosciamo solo da 1 mese e mezzo, però ho già capito tante cose di lui e mi piace molto come persona, è uno vero, senza maschere, schietto e senza alcun tipo di impalcatura costruita sulle spalle, pensa per se e non tiene conto dei giudizi degli altri, in questo vorrei tanto assomigliargli.
Abbassa la testa quando pronuncio quelle parole e sussurra un: "Anche io, non sai quanto ne ho bisogno".

"Stai con Fede stasera?" mi chiede mentre continuiamo a fumare, sarà la 3° durante il tragitto.
"Non penso, mi sa che mi faccio un bagno caldo e poi mi fiondo nel letto...te farai qualcosa con Riki e Ale?" rispondo.
"Non credo proprio, non mi trovo più con quei due...non so."
Arriviamo davanti alle porte dell'OC e parliamo ancora un po' fin quando io prendo l'iniziativa e gli chiedo di venire su da me, dato che qua si muore di freddo.

"Ti dispiace?" mi dice indicando la sua maglietta, una volta in camera mia. Presumo voglia togliersela (ma tutto sto caldo c'ha?).
Faccio no con la testa e sussurro "figurati se mi dispiace" che lui sente. Mi sorride e io pure.
Appena se la leva non riesco a non guardare quel suo fisico perfetto che si ritrova, e lui lo nota.
"Non consumarmi".
Rido per poi rivolgergli subito una domanda: " Si può sapere tutto questo caldo che hai da dove viene esattamente? ".
"Ah, non ho caldo...semplicemente sono abituato a stare a petto nudo sempre". La sua risposta mi lascia un po' spiazzata ma non ci penso molto e inizio a ridere. Mi stendo sul mio letto mentre lui si accomoda su quello di Federica e ci facciamo un po' i cazzi nostri per qualche minuto, io rispondo ai messaggi assillanti della gente che da quando sono entrata ad Amici magicamente si è rifatta viva, mentre con la coda dell'occhio ancora fisso gli addominali di Mike.
Per un attimo i nostri occhi si incrociano e lui ha capito perfettamente che lo stavo fissando.
"Beccata, signorina"
"Daiii mi vergogno" esclamo imbarazzatassima.
"Come minimo ora che mi hai osservato per bene pretendo anche io di vedere qualcosa in più" spalanco gli occhi, non posso credere abbia detto veramente quelle parole.
"Stavo scherzando tranquilla ahahah figurati" ritorna serio dopo un po' e io mi rimetto al telefono.
Dopo qualche minuto riapro la conversazione e ci scherzo ancora su: "Ti piacerebbe eh"
"Non lo nego" ammicca lui.
Lo guardo complice e lui ricambia con uno sguardo po' pervertito.

"Uffa ho bisogno di un bagno caldo, è l'unico modo per non pensare a nulla" poso il telefono sul comodino e comincio a girare per la stanza dal nervosismo: uno dei tanti effetti dello stress.
"Ce ne sono anche altri di modi" mi confessa lui scrutandomi dall'alto al basso mentre cammino imperterrita avanti e indietro.
"Intanto sta ferma che mi innervosisci" dice ridendo.
"OK, ma tu non guardarmi in quel modo" esclamo percependo che nel suo sguardo non ci sono buone intenzioni.

Mi invita a sedersi sul letto dove stava lui, quello che apparteneva a Federica.
Mi guarda dritta negli occhi e inizia a parlare, non sono troppo convinta del suo sguardo, forse già ho capito ciò che vuole dirmi, soprattutto dopo tutte le frecciatine lanciatemi stasera.

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