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Gennaio 2002

La piccola SooMi stringeva le mani sulle orecchie, non voleva sentire i suoi genitori litigare per l'ennesima volta. Li sentiva chiaramente anche essendo al piano superiore e chiusa nella sua cameretta dalle pareti rosa. Iniziò a dondolare, avanti e indietro, avanti e indietro, continuo così per mezz'ora, si morsicava il labbro costantemente fino ad arrivare a tagliarlo ma non importava, lei continuava.

Stanca esce dalla sua stanza e urlando corre verso alla cucina dove provenivano le urla, in cucina, c'era la tavola perfettamente apparecchiata, con tutti cibi e condimenti possibili e immaginabili, ma ormai freddi. Quelli che alla SooMi di adesso mancavano.

Si mise in piedi alla sedia e continuando a urlare prese gli orli della tovaglia e la tirò, un grande casino così fece fermare i due adulti. Smise di urlare e respirando profondamente, come se avesse appena corso per tutta Seul, guardava i genitori con gli occhi spalancati e le manine che si stringevano forti in un pugno.

I suoi genitori la guardavano sbalorditi, anche notando le sue labbra rotte. La madre si avvicino velocemente e tirò uno schiaffo sulla guancia della bambina, così forte da farla cadere dalla sedia, in mezzo a tutti i piatti rotti.
Il padre era stato fermo a guardare e quando la bambina cercò il suo aiuto con lo sguardo lui rimase impassibile.

《Te lo sei meritata》aveva detto la voce profonda del padre e dopo aver alzato le spalle lasciò la stanza.

《Pulisci e vai in camera tua》la madre seguì il padre e ricominciarono a urlare.

La bambina, di soli quasi cinque anni, incominciò a piangere, si alzò e come ordinato dalla madre iniziò a pulire senza fare conto delle sue ferite.

Ed era dopo quel giorno che tutti pensavano che lei fosse pazza.

Marzo 2002

Era il giorno di compleanno della bambina e lei era eccitata più che mai, solitamente arrivava il nonno a farle visita, portando a lei un regalo che, anche se semplice, la riempiva di gioia. Ma quell'anno il nonno non c'era più, era morto per un tumore pochi mesi prima e dopo quella perdita lei si sentì vuota, lui era l'unico che gli mostrava affetto prima che i suoi genitori iniziarono a picchiarla e urlargli contro per ogni cosa lei facesse, ritenuta da loro sbagliata. Così, sentendosi sbagliata, si costrinse a isolarsi da tutti sia a scuola che a casa.

Pensando che almeno per questo giorno i suoi genitori gli avrebbero mostrato un po' di affetto, saltellando andò dai genitori che non la guardavano minimamente, ma senza perdere le speranze sorrise alla madre e lei non perse l'occasione per ringhiare contro la bambina.

《Cosa vuoi?》
《Robetta ritorna in camera tua!》

Anche suo padre aveva seguito le orme della madre.
I suoi genitori, quelli che per lei erano le persone che dovrebbero amarla più al mondo, si erano dimenticati del suo compleanno.

Settembre 2005

Era la prima volta che il padre picchiava la madre, sembrava che la madre quella volta avesse davvero esagerato ma ormai la bambina aveva imparato a stare al suo posto, non interveniva più anche se ogni volta che i genitori ne avevano l'occasione sfogavano tutto su di lei, SooMi si sentiva come un sacco da box...
Quando i due avevano litigato quella volta, il padre non era stato l'unico a colpire, ma anche la madre aveva reagito in qualche modo, la scena che gli era parsa davanti agli occhi l'aveva scioccata e si era aggiunta ai suoi tanti incubi. Però la madre dopo aveva picchiato lei, perché? Se lei era stata picchiata doveva essere colpita anche la bambina.

Luglio 2012

La piccola SooMi ormai era cresciuta e fino a quel momento aveva sofferto. Aveva una vita che lei considerava una vita solitaria.
Era cresciuta sentendo quanto fosse stata un errore; sentendo la madre e il padre, coloro che gli avevano dato la vita, insultarla come se fosse stata la cosa più brutta che esisteva al mondo; continuava a essere picchiata e ogni giorno aveva più lividi e tagli; non aveva amici, nessuno che gli voleva bene e si limitava a stare sotto agli ordini dei genitori, continuando a essere trasparente a gli occhi di tutti.

Quella volta, però, lei non sopportava più, aveva 15 anni e gli ultimi dieci anni gli aveva passati peggio dell'inferno, ogni giorno lungo e doloroso.
Era annebbiata dall'idea di vendicarsi e senza pensarci due volte, durante la notte, mentre i suoi genitori dormivano, la ragazza prese un coltello lungo e affilato. Lo stringeva nella mano, così forte che le sue nocche diventarono bianche. Bianche più della sua stessa pelle. La ragazza sentiva soltanto il suo cuore che batteva velocemente mentre si avvicinava piano alla camera dei genitori.
Quando si trovò davanti ai due corpi, dopo tre respiri profondi, si scaraventò sul corpo del padre, una, due, tre, quattro, cinque coltellate nei punti vitali mentre la vittima strozzava delle parole e la guardava dritta negli occhi. La madre si svegliò e accese la luce trovando quella scena davanti ai suoi occhi, non poteva crederci ed era anche molto spaventata. Il padre prese il coltello dalle mani della figlia con le sue ultime forze ma il colpo che doveva essere destinato alla ragazza finì alla sua "amata". Quest'ultima si alzò in piedi stringendo la parte colpita mentre osservava il marito morire lentamente. La ragazza si avvicinò alla madre, la pregava di lasciarla vivere e piangeva ma lei si avvicinava sempre di più fino a quando la donna era davanti alla finestra aperta, ancora un passo e sarebbe caduta, così la ragazza fece ancora un passo. La donna che non poteva considerare sua madre cadde e non sopravvisse.

La ragazza aveva appena ucciso la sua "famiglia".

Psychopathic|| BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora