¤Capitolo 13¤

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//SOFIA'S POV//

Tornai a casa stanchissima e con i piedi a pezzi.

Entrai in casa e, finalmente, mi potei levare quei tacchi infernali.

Alla fine ero stata bene.

Con Mike avevamo scherzato e avevamo conosciuto un gruppo di ragazzi e ragazze con cui abbiamo giocato ad obbligo e verità. Potreste pensare: a quell'età giocavate ancora ad obbligo e verità? Risposta: Sì, a volte è molto divertente e, finché si è adolescenti, non ci vedo niente di male.

Andai in camera e mi buttai sul letto. Allungai un mano verso la mia borsa e presi il telefono. Trovai un messaggio da Natalie

"Che avete fatto di talmente tanto straziante da far addormentare mio fratello come un ghiro sul divano?😏"

Mi arrivò una foto di Mike addormentato.
Digitai velocemente la risposta.

"Awwwww che carinooo!!"

"😏. Adesso vado che Diego mi sta aspettando."

"Ok ciao"

Il sonno mi era passato quindi mi misi ad osservare la mia camera. Si accese una lampadina nella mia testolina quando vidi le tempere e la tela.
Mi alzai ed andai a prendere il tablet. Cliccai sulla playlist "arte". La musica partì cacciando il silenzio presente poco prima nella stanza.
Scoprii la tela, mi misi il grembiule e preparai i colori. Presi della pellicola trasparente e la misi intorno al telefono così che non si sarebbe sporcato o danneggiato per colpa dei colori.
Cercai nella galleria una foto da riprodurre ed alla fine scelsi quella che mi ero fatta con Mike mentre gli pulivo la guancia.
Incominciai a fare il ritratto con la matita e poi diedi libero arbitrio alle mie mani.

Dipingere mi aveva sempre aiutata a calmarmi e mi ricordava ogni volta mio nonno perchè era stato lui che mi aveva trasmesso quella passione.
Ogni volta che prendevo il pennello tra le dita era una nuova emozione, dare vita a qualcosa di straordinario, a tutto quello che avevi dentro.
Ero sempre stata dell'idea che solo il colore dava vita al dipinto anche se alcune volte uno in bianco e nero poteva essere davvero spettacolare.

Passai due ore e mezza a dipingere, canticchiare e a ballare mentre andavo a cambiare l'acqua del bicchiere. Appena finii mi innamorai del mio stupendo capolavoro. Soddisfatta andai a lavarmi le mani e nel mentre mi venne un'idea.
Tolsi la pellicola al telefono e poi feci una foto al quadro per mandarla a Mike.
In quell'istante mi arrivò un messaggio da Natalie.
"Puoi venire da me adesso?"
"Ok."
Adesso che vuole? Doveva uscire con Diego; speriamo che non sia niente di grave.
***
Mi venne ad aprire una Natalie in tuta e con il trucco colato per via delle lacrime che stavano percorrendo le sue guance. Mi abbracciò immediatamente sorprendendomi ma poi ricambiai cercando di trasmetterle tutto l'affetto possibile.
Salimmo in camera sua senza fare troppo rumore.
S:《Cos'è successo?》
N:《Mentre io e Diego passeggiavamo tranquillamente incontrammo una ragazza che si mise a parlare con il MIO ragazzo e nessuno dei due mi calcolò per un bel pò. Quando quell'arpia se ne andò continuai a non prestare attenzione alle parole di Diego. Lui se ne accorse e alla domanda 'che ti è successo?' scoppiai. Se ne andò infuriato lasciandomi lì con i nervi a fior di pelle. Io non sono così, solo che questa è la 'settimana rossa' e quindi ho reagito male.》sorrisi spontaneamente. Natalie era fatta così, dava la colpa a qualcosa pur di non far capire che a volte era vulnerabile per via dell'affetto che le mancava. Si poteva notare che avevo ragione dal modo in qui venti minuti prima era arrabbiata nera ed un attimo dopo stava piangendo.
E questo suo momemto debole cercava di nasconderlo a tutti, perfino a se stessa.
《Adesso scendiamo di sotto, beviamo una cioccolata calda e poi prendi il tuo cellularino e gli mandi le scuse.》cercai di rassicurarla
《Cellularino?》sorrise ed io feci lo stesso essendo fiera di me stessa per essere riuscita a tirarle su il morale.
Al pian terreno Mike continuava a dormire beatamente.
《Tu prepara la cioccolata, io sveglio tuo fratello.》mi avvicinai lentamente per poi saltargli addosso.
《Dai Natalie!》
《Non mi riconosci più (?!)》aveva ancora gli occhi chiusi e le guance arrossate.
《Dai svegliati!》
《Finché non mi svegli come si deve no》esigente il ragazzo
《Quindi ti devo buttare a terra (?)》un sorriso si fece largo su quel viso angelico
《Noo. Voglio il bacetto.》alzai gli occhi al cielo vedendolo mettere il broncio
《E va bene bimbo viziato.》ovviamente non gliel'avrei fatta passare liscia, infatti oltre al bacio ricevette un piccolo morso
《Ahi!》
《Questo è perché non ti dai una mossa facendomi sprecare tempo prezioso che potrei usare per parlare con tua sorella.》
《Corri che se ti prendo è la fine.》scesi dal suo petto palestrato e mi diressi correndo verso la cucina.
《Natalie aiuto!!》mi nascosi dietro di lei
《Basta tutti e due.》disse puntandoci contro il mestolo sporco di cioccolata che leccai prontamente ottenendo un'occhiataccia da parte della mia migliore amica
《Sedetevi che è pronto.》
《Con te non ho finito.》disse quel malandrino con i muscoli puntandomi un dito contro; che io ovviamente, da ragazza brava e matura quale ero, ricambiai con una linguaccia.
I due fratelli bevevano tranquillamente mentre io avevo la bocca tutta sporca di cioccolata ed ogni due per tre imprecavo perché mi bruciavo la lingua. Erano per caso alieni?
Stavo bevendo un sorso quando Mike, seduto di fronte a me, mi chiamò. Non feci in tempo ad evitare lo sputtanamento che quel cretino mi aveva già fatto la foto.
《Mike daiiiii, cancellala.》lo supplicai invano.
《No, no, no, no》
《Faccio tutto quello che vuoi》cercai di fare la faccia da cane bastonato ma non ebbe effetto.
《Vieni qui piccola bimba.》mi fece cenno di mettermi seduta sulle sue ginocchia.
In tutto questo quell'arpia della mia amica non aveva mosso un muscolo per aiutarmi. Ma io avevo già in mente un piano: gli avrei dato retta per poi prendere il telefono e cancellare la foto.
Stavo per riuscirci quando venni beccata in fragranza.
《Adesso punirai per questo.》mi prese a mo' di sposa e si diresse verso le scale. Fu quando sorpassò tutte le camere che capii il suo intento.
《No no no, non lo fare.》incominciai a dargli tanti bacetti sulle guance in modo da ricattarlo.
《Non mi compri con così poco.》scoppiò a ridere mentre io mi imbronciai. Brutto malandrino cattivo con i muscoli. Ormai lo avevo soprannominato così.
《Dai dai. Natalieeeee! Aiutoo!》appena aprì la porta del bagno, mi strinsi di più a lui ma mi lasciò comunque in piedi nella vasca ed aprì il rubinetto dell'acqua gelida.
《Mike io ti uccido! Vengo dentro la tua camera, a notte fonda, e ti tiro addosso la doccia!》incominciai a schizzarlo mentre nella mia testolina passavano mille idee per come ucciderlo. Potevo scriverci un libro: "mille modi per uccidere"
La mia amica decise finalmente di farsi viva, ma appena vide il pavimento pieno d'acqua e noi due bagnati fradici, scosse la testa.
《Io non vi lascio più da soli》"e fai bene" avrei voluto dirle
《È colpa sua.》lo accusai
《Non è vero!》
《Mike pulisci, mentre tu vieni con me che ti do un pigiama, dormi qui.》
《Va bene.》rispondemmo all'unisono.
****
Avevo appena finito di parlare con mia madre al telefono.
《Natalie andiamo a dormire, ho sonno.》gli occhi mi prudevano ed erano completamente rossi. Non ne potevo più.
Fortunatamente mi diede ascolto e, dopo aver spento la televisione, salimmo le scale. A me avevano riservato la camera degli ospiti e, appena mi sdraiai sul letto, chiusi gli occhi.
Ero in una stanza buia e piano piano tutte le mie più grandi paure si avvicinavano a me, il passato stava raffiorando davanti ai miei occhi. Tutti i ricordi passavano lentamente come se li stessi rivivendo. Ad un certo punto sentivo la terra sorto di me tremare oppure ero io...
Aprii di scatto gli occhi.
《Calmati.》mi stava accarezzando i capelli
《Mike...》
《Che succede?》
《Ho fatto un incubo.》abbassai la testa ammirando le coperte color pesca. Continuavo a tremare ma ogni volta che la sua mano si posava sulla mia testa mi tranquillizzavo.
《Puoi rimanere con me?》avevo timore della risposta, avevo paura che sarebbe successo la stessa cosa del passato, che mi avrebbe potuta giudicare come una bambina piccola che aveva bisogno della mammina, ma in quel momento l'unica cosa di cui avevo bisogno era conforto.
《Va bene.》sentii come se mi fossi levata un peso ma avevo timore che sarebbe successo la stessa cosa dell'anno precedente. Come potevo sapere se Mike era diverso da Derek? Come potevo sapere se anche lui avrebbe abusato di me e poi lasciata come uno straccio oppure non lo avrebbe fatto?
Mi facevo troppe paranoie. Non conoscevo molto bene Mike, era vero, ma non sono tutti uguali.
《Grazie.》le sue labbra si posarono sulla mia guancia. Mi addormentai così, tra le sue braccia, con un sorriso stampato in faccia ma con ancora alcuni timori.
//MIKE'S POV//
Restai ad osservare le sue labbra fini, il petto che le si abbassava ed alzava lentamente, le guance arrossate e quel fantastico sorriso mentre le accarezzavo i capelli morbidi. Alla fine mi addormentai anch'io e con la consapevolezza che stava entrando a poco a poco nel mio cuore.

Eccomi tornata ragazze!!
Scusate per l'assenza ma ho avuto gli esami di terza media e tra lo studio e il dovere di mettere apposto il casino che avevo lasciato in casa, non ho potuto mai aggiornare.
Spero che questo capitolo vi piaccia! Se sì cliccate sulla stellina e lasciate un commento se vi va.
P.s. ho deciso di non mettere più la prima lettera del nome di chi parla davanti le virgolette. Spero si capisca chi parla, sennò me lo dite e rirorno a scrivere come prima.😊
Bye bye 💕💕

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