¤Capitolo 14¤

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//SOFIA'S POV//
Mi svegliai sentendo che qualcuno mi stava accarezzando i capelli.
《Mi sveli che shampoo usi? Sono morbidissimi.》
《Buongiorno anche a te eh》gli feci una linguaccia
《Buongiorno》mi sorrise, quel sorriso poteva far innamorare ogni ragazza
《Io voglio dormire》mugugnai affondando la testa nel cuscino
《Devi andare a scuola. Se non ti sbrighi la prossima volta ti viene a svegliare Natalie e non so se ti conviene visto che la sua idea di buongiorno è una secchiata d'acqua gelida.》mi alzai di scatto in piedi mentre quel malandrino muscoloso rideva. Mi diressi in camera di Natalie per vestirmi. Dall'armadio presi una felpa grande grigia con la scritta "Boston" bianca e un paglio di skinni neri; misi le converse e scesi le scale mentre mi facevo una coda.
《Ehi ma quella felpa è mia》Mike mi puntò un biscotto contro
《Ora non più. 》la mia amica era sempre pronta a ribattere. La pancia brontolò
《E io ho fame, come la mettiamo?》Natalie mi passò una tazza di cappuccino e alcuni biscotti con le gocce di cioccolato. Mi accorsi subito dopo del sorriso a 32 denti stampato sul suo viso
《Chiarito?》le chiesi bevendo un sorso dalla tazza
《Sì.》
《Cosa?》strano, ancora non gli aveva detto niente. Il loro era un bellissimo rapporto tra fratelli, di solito si dicevano sempre tutto ed ognuno dei due c'era sempre per l'altro.
《Ieri ho litigato con Diego.》gli confessò
《Ecco perché c'era Sofia a casa nostra!》lo guardai malissimo
《Ti viene a prendere lui?》le chiesi spostando lo sguardo su di lei.
《Non può. Deve portare la sorella ad una visita.》
《Che fratello premuroso. Noi quindi andiamo a piedi?》
《Se anche il mio vuole fare il carino non dobbiamo, sennò sì.》
《Io sono un fratello carino e paziente! Già che devo sopportarvi mi assicura il Paradiso.》
《Ehi!》rispondemmo all'unisono come per difenderci
《Tu sei cattivo cattivo.》cercai di imitare la voce di una bambina offesa
《E tu una bimba tanto carina.》
《Non mi scompigliare i capelli!》mi aveva sfasciato tutta la coda che alla fine mi era anche venuta bene
《Sei proprio palloso.》sbuffai dopo aver bevuto l'ultimo sorso di cappuccino
《Vado a prepararmi così vi porto a scuola.》
****
Arrivate passammo davanti a Cameron e Greta intenti a limonare.
《Stai rodendo Sofia?》perché quella gall... ragazza rompeva sempre a me e non continuava a fare i cazzi suoi?
《No veramente sto bevendo.》me ne andai con Natalie al mio fianco dopo aver avvitato il tappo della bottiglietta
《La Sofia timida se ne sta andando.》constatò la mia amica
《Ne sono felice. La Sofia di prima si faceva mettere i piedi in testa e soffriva, ora no; ora riesco a farmi rispettare.》ribattei fiera
《Batti il cinque!》il suono della campanella ci avvertì dell'inizio della lezione di scienze.
Quel giorno dovevamo consegnare i progetti fatti a coppie. Quella volta toccò a me farlo da sola visto che in classe eravamo dispari.
《Visti gli eccellenti lavori che avete svolto, ve ne assegno un altro ma le coppie cambiano e le decido io, ovviamente.》
Volevo sotterrarmi, ero capitata con Cameron. Greta non aveva impiegato nemmeno due secondi prima di protestare ma tanto il professor Monroe non cambiava mai le sue decisioni.
Egli era un signore sulla cinquantina, capelli bianchi sempre tirati indietro e ben pettinati, occhi celesti cristallo, labbra piccole e rosee, un po' grasso e basso. Andava sempre in giro con la sua ventiquattrore e ci teneva che tutto fosse preciso e perfetto, molto pignolo possiamo dire.
《Prima finiamo meglio è. A che ora ci incontriamo?》alzai gli occhi al cielo
《Alle 16 a casa mia.》risposi freddamente
《Questo è il mio numero. Più tardi inviami l'indirizzo.》mi passò un foglietto che afferrai velocemente per poi andarmene.
//CAMERON'S POV//
Sofia era cambiata dal primo giorno di scuola. Prima era timida ed alcuni la prendevano in giro senza che se ne accorgesse, mentre, dopo il suo cambiamento, veniva apprezzata di più. Era sempre stata una bella ragazza ed in più aveva il carattere più forte.
《Grazie.》mi girai di scatto verso di lei
《Per cosa?》non capivo dove Natalie voleva arrivare
《Per Sofia, l'hai cambiata in meglio per sé stessa. Vedi però di farla soffrire oggi pomeriggio che stanotte mi troverai davanti casa tua con due padelle in mano pronta a far provare alla tua testolina come funzionano bene.》mi guardò con aria minacciosa mentre io annuì divertito.
Natalie sembrava una dura a cui non importava di nessuno ma invece era l'esatto contrario.
Pensandoci, almeno una cosa bella per quella ragazza dai capelli marroni l'avevo fatta.
****
Mentre stavo mangiando un piatto di spaghetti mi arrivò un messaggio da un numero sconosciuto. Lo memorizzai e presi un cambio da mettere dopo aver fatto la doccia.
Sofia abitava nel mio stesso quartiere, quindi non ci misi molto. Ad aprirmi fu una signora dai capelli color rame con indosso un grembiule sporco di farina.
《Sono un amico di Sofia, dobbiamo realizzare un lavoro per la scuola.》mi rivolse un sorriso cordiale
《Vieni entra, ha quasi finito di prepararsi. SOFI C'È UN TUO AMICO.》scese le scale mentre finiva di farsi una coda. Si era cambiata; i jeans le fasciavano le gambe alla perfezione mentre la felpa rosa non lasciava intravedere le sue curve.
《Mamma non è un amico, è solo un compagno; non è un concetto difficile da capire.》sapeva essere puntigliosa anche sulle cose più insignificanti. La madre sbuffò mentre la figlia si rivolse a me con voce fredda
《Andiamo al parco visto che dobbiamo fare la relazione sul comportamento dell'uomo con l'ambiente che lo circonda e quali possono essere i rimedi per salvare quest'ultimo.》mi chiedevo cosa fumasse il nostro prof prima delle lezioni.
Prese cappotto e sciarpa e poi uscimmo.
《Senti...》mi stoppò all'istante
《Sì, lo so. Niente chiacchiere o altro, come hai detto oggi. Prima finiamo meglio è.》non mi ero accorto che eravamo davanti l'enorme cancello verde, intento com'ero a fissarla.
《...》stavo per dire qualcosa quando sentimmo qualcuno piangere vicino la fontana di marmo bianco. Era un bambino biondo; gli occhi verdi smeraldo erano ricoperti da un velo di lacrime che gli solcavano il volto fino alla bocca, dove lui le raccoglieva con la lingua.
《Cos'è successo piccolino?》mi abbassai per asciugargli le lacrime
《Mi sono fatto la bua al ginocchio.》ogni tanto tirava con il nasino, piccolo e all'insù
《Adesso puliamo la feritina e poi torni a giocare ok?》gli sorrisi dolcemente e lui annuì ricambiando.
Presi un po' d'acqua dalla fontana per levare il sangue da quella piccola ferita.
《Dai, adesso vai a divertirti.》corse verso l'altalena dove c'era anche una graziosa bimba dai capelli color nocciola con indosso un vestitino rosa a pois bianchi.
//SOFIA'S POV//
Fu in quel momento che capii tutto. Capii che mi ero totalmente sbagliata sul conto di Cameron. Lui non era un ragazzo stronzo. Lui vuoleva solo farlo credere agli altri per nascondere l'altro suo lato, il lato migliore, quello dolce. Lo capii da come aiutò quel bambino. Il lato stronzo era uno scudo. Il suo passato mi incuriosiva, soprattutto sapere cosa lo aveva cambiato. Quando si avvicinò a me gli posi la domanda che mi stava martellando la testa da un po'.
《Perché non sei te con gli altri?》si grattò la nuca
《In che senso? 》
《Tu non sei stronzo, vuoi solo farlo credere. Perché usi una maschera? 》
《Devo.》una parola, fredda e ferma, che suscitò in me mille domande a cui, ora come ora, non so se fu meglio o no aver saputo la risposta.
Incominciammo il progetto in silenzio.
《Vuoi fermati a cena? Mia madre non c'è.》avevamo appena finito quando gli feci quella domanda.
《Non posso, vado.》lo salutai e poi risposi al messaggio di Natalie.
"Com'è andata?"
"Bene." le raccontai anche dell'accaduto con il bambino
"Perfetto perché sennò sarei andata sotto casa sua con due padelle in mano." risi
"Due padelle?"
"Sì"
"Ora vado a fare cena, ciao."
Tornai a casa.
Aprii il frigorifero, ma non mi ispirava niente. Mi si accese la lampadina; presi il telefono e aprii whatsapp.
"Hai cenato?" la risposta della mia amica non tardò ad arrivare
"No"
"Sei sola?"
"Sì" perfetto
"Ti va di venire da me? Portati il pigiama così poi dormi qui. "
"Ok. Che mangiamo?"
"Vicino casa mia c'è una pizzeria, puoi passare a prendere due pizze?"
"Dieci minuti e sono lì."
Preparai la tavola e poi mi sdraiai sul divano per vedere un po' di tv.
Qualche minuto dopo il campanello interruppe il mio stato di pace.
La casa si invase velocememte di profumo di pizza e del rumore delle nostre risate.

Ecco un nuovo capitolo!!
Fa un po' schifo ma spero vi piaccia💕
Bye bye 💕 💕

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