Un buon odorino di cipolla soffritta, misto a quello agrodolce del sugo, la costrinse a svegliarsi.Lanciò un'occhiata alla sveglia sul comodino, e vide che segnava mezzogiorno in punto. Si stiracchiò, e dopo essersi fatta una pettinatura piuttosto disordinata, andò nella sua umile e piccola cucina, trovando Kevin ai fornelli.
<< Dovresti smetterla di piombare in casa mia di nascosto. >> disse prendendo posto. << Non lavori oggi? >> lo ammirò mescolare il sugo come se fosse una prelibatezza, e lo era davvero. La mamma di Kevin era di origine italiana, così aveva insegnato i trucchi del mestiere al figlio, che ogni tanto si cimentava a cucinare qualcosa di sfizioso.
<< È lunedì. Lo sai benissimo che quasi tutti i parrucchieri sono chiusi. >> riempì una pentola con dell'acqua e lasciò che bollisse, adagiandola su un fornello. << Tu piuttosto, infida stronzetta.. mi vuoi dire che caspita ti è saltato in mente sabato sera? >>
Erano passati ben due giorni dalla festa, ma entrambi sommersi dagli impegni, avevano lasciato che la faccenda scivolasse via, senza parlarne chiaramente.
<< Penso tu sia a conoscenza del mio orientamento sessuale, tesoro. >> le picchiettò una mano sul braccio, come se stesse parlando con una bambina, e le stesse raccontando la verità sul fatto che i neonati non venissero portati dalla cicogna. << Sai che mi piacciono i bei maschioni e.. a proposito, quello con cui parlavi è single? >>
<< Kevin! >> lo rimproverò. << È proprio lui il motivo per cui ti ho baciato. Non mi sono dimenticata che sei gay, rilassati. >> guardò l'amico scolare la pasta e depositarla nei piatti, mentre con un cenno del capo, la spronò a continuare. << Nulla. L'ho semplicemente fatto perché la sua presenza mi irrita, anzi credo sia proprio lui come pers.. >>
<< Momento, momento, momento! >> esclamò, poggiando i piatti sul tavolo, per poi sedersi subito dopo, accavallando le gambe ed assumendo una posa da ricco snob. << Pensavo l'avessi conosciuto alla festa, non mi hai mai detto di averlo incontrato prima. >>
<< Invece si. È successo allo strip club. Ha richiesto di fare il privè con me, e tempo qualche minuto, ci siamo ritrovati nella stessa stanza assieme. >>
<< Oh mio dio! >> esclamò Kevin, con la sua solita voce stridula. << È accaduto qualcosa? >>
<< A parte i suoi modi di fare da spocchioso arrogante.. >>
<< Esattamente come te! >> la interruppe esaltato, immaginando precocemente ad occhi aperti, di testimoniare al futuro matrimonio e di fare da babysitter ai loro bellissimi bambini.
<< Beh, a parte quello.. >> continuò Violet, fulminandolo con lo sguardo. << Non ha provato a palparmi o a masturbarsi davanti a me. Mi ha solo accarezzato esattamente qui. >> tracciò il percorso che le dita di Cody avevano fatto sul suo viso, includendo per ultimi i capelli. << E.. sapeva il mio nome. Non so tutt'ora come ne possa essere a conoscenza. >>
<< Magari è stato Jerry a dirglielo, o qualcuna delle ragazze che lavora con te. >>
<< Mmm.. può essere. >>
Finirono entrambi di mangiare, e si stravaccarono sul divano, facendo un po' di zapping.
<< Perché non provi a dargli un'opportunità? >>
<< Cosa? >> rispose Violet, distratta da un programma in tv.
<< Mi riferisco a Cody. Perché invece di scappare non provi a conoscerlo? >>
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Gangsta. || Cody Christian
RomanceViolet Miller, una ragazza di soli 20 anni, ha un passato turbolento alle spalle, colmo di violenze, di droga e di parole non dette. Nasconde dentro di sè, un segreto di cui solo la sua famiglia è a conoscenza, la quale ha deciso di tacere, di crede...