Capitolo 6

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9 luglio 2017

Dopo quella notte, avevo continuato a incontrarlo al molo e ogni volta gli continuavo a raccontare di tutti in nuovi flashback che avevo e che sembravano sempre più realistici e vicini a me.

La maggior parte del tempo parlavo io, ma a lui non dispiaceva, era un bravo ascoltatore e sapeva dare dei buoni consigli. A volte, sentendomi egocentrica, chiedevo di dirmi qualcosa di lui e Luke iniziava a parlare di sé, di dove abitava, quanti anni aveva e dei suoi piccoli problemi con i suoi genitori.

Il suo nome completo era Luke Harvey, abitava in una città a due ore dal lago, era un ragazzo amato da tutta la scuola e aveva molti amici, ma la maggior parte di loro stava con lui per i soldi e per la popolarità. Le altre persone non sapevano chi era veramente; un ragazzo tosto all'apparenza ma dolce, insensibile fuori ma sensibile dentro. Aveva sempre voluto qualcuno con cui parlare e invece si ritrovava sempre circondato da gente falsa.

Mi raccontò dei suoi problemi a casa e che era appunto scappato per venire qua, i suoi lo sapevano e avevano deciso di lasciargli un po' di tempo per riflettere; aveva 17 anni e poteva badare a se stesso.

Era bello ascoltarlo parlare, aveva una voce profonda e a tratti un po' roca, parlava lentamente e devo dire che era molto, molto sexy.

Capelli corvino, occhi smeraldo, molto alto e fisico scolpito, pensavo la perfezione. Era bellissimo, ma preferivo ritenerlo come amico, se fosse successo qualcosa di più non sapevo se sarei riuscita a parlare come facevo in quel momento. In più, la mia timidezza non mi avrebbe permesso di fare il primo passo e poi, chi diceva che gli interessavo?

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Aprii gli occhi e guardai la sveglia accanto al mio letto.

Quella mattina mi ero stranamente svegliata presto, 8:30, strano per le mie solite 11:30, sì ero pigra e amavo dormire.

Avevo fame. Mi alzai e andai in cucina per mangiare la mia tazza di latte con cereali al cioccolato. Presi l'occorrente e iniziai a mangiare.

Flashback

''Chris, Chris'' grido la bambina correndo giù per le scale

''Guarda!'' gli disse mostrandogli una foto

''Siamo noi, abbracciati'' continuò dire sorridendo

''Bella! Dove la hai presa?'' chiese il ragazzino

''su, in mansarda''

Fine Flashback

Scossi la testa e rimasi a bocca aperta. Ero nella mansarda. Come era possibile? Non mi ero neppure accorta di essermi alzata e aver fatto le scale. Non sentivo neanche di poter controllare il mio corpo.

Pochi secondi dopo, infatti, il mio corpo si mosse, non sentivo di essere io a prendere quelle decisioni. Mi avvicinai ad un baule mai visto in vita mia e, istintivamente, riprendendo il controllo di me stessa, iniziai ad aprirlo. Frugai dentro e le uniche cose che riuscivo a trovare erano capelli di mezzo secolo fa, vestiti antichi e fotografie varie.

Un secondo. Fotografie? Le guardai meglio e ne trovai una particolarmente interessante; una me bambina, abbracciata ad un ragazzino di pochi più anni.

Chi era? Perché la mia mente cominciava a pensare che i bambini nei ricordi avessero davvero a che fare con me? Non riuscivo a ricordare il volto del bambino della foto, ma ero quasi sicura non fosse solo un semplice amico d'infanzia.

Il flashback era di una bambina con un'immagine in mano raffigurante due bambini; era possibile che la foto che avevo in mansarda fosse la stessa del flashback? Ma allora perché non riuscivo a ricordarmi niente di questo Chris? E se la bambina nei ricordi fossi stata io?

Avevo così tante domande che mi stava scoppiando la testa.

''Cecilia! Dove sei?'' mia madre mi stava chiamando da sotto

Rimisi tutto velocemente del baule e lo chiusi di scatto; misi la foto nella tasca del pigiama e corsi giù per le scale.

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16:30

Avevo deciso di non dire niente ai miei; sarei potuta andare facilmente da mia madre e chiederle qualcosa su quel misterioso bambino nella foto, ma non lo feci. Cercavo di nascondere tutta la faccenda persino a me stessa, cercavo di ignorarla e far finta di niente.

Allo stesso tempo, però, avevo bisogno di qualcuno con cui parlarne e quello era Luke. Date tutte le sere in cui ci eravamo ritrovati per parlare, eravamo diventati abbastanza amici e ci confidavamo praticamente tutto, lui i suoi problemi e io i miei.

Era per questo che in quel momento ero accanto a lui, con la fotografia nella tasca dei pantaloni pronta ad essere tirata fuori. In qualche modo sapevo che, quando sarebbe uscita da quella tasca, non avrei più potuto far finta di niente; ci sarei stata dentro fino al collo.

Velocemente la presi e senza preavviso, dopo avergli raccontato del flashback di quella mattina, gliela piazzai davanti alla faccia.

''L'ho trovata in mansarda'' dissi impassibile.

Sbiancò, diventò pallido come la cera e rimase con la bocca socchiusa per più di cinque secondi. Sembrava davvero scioccato e per un momento pensai potesse collassare sul posto.

''Mhh...N...no, mai... Mai visto prima'' rispose quasi balbettando.

Ovviamente sapevo ci fosse di più, dubitavo sapesse qualcosa, ma magari quell'immagine gli aveva ricordato qualcosa o qualcuno che a lui stava molto caro.

Decisi di non chiedergli niente, seconda volta nella giornata dopo quella con i miei. Sembrava scosso da quell'immagine e dal modo in cui la guardava non sembrava volesse parlarne.

''Okay, va bene. Ah, a proposito, stasera non posso venire Luke, i miei vogliono che resti con loro dopo cena'' dissi.

Una bugia, stranamente quella volta ero riuscita a mentire decentemente, cosa che non succedeva da tempo. Quella sera volevo riposarmi e pensare a tutto ciò che era successo in quelle ultime settimane.

''Si si... Devo andare'' rispose vago Luke.

Era ancora pallido.

Iniziò a camminare per tornare a casa, quando all'improvviso si fermò, fece per girarsi, cambiò idea e si ridiresse verso casa.

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Zao personcine :)
Allora, spero davvero che i capitoli vi stiano piacendo e che la voglia di scoprire di più stia aumentando in voi. Credo che in generale stia venendo bene, se non avete chiaro qualcosa ditemelo così cercherò di aiutarvi ;)

-dontmissasingleword-

The missing boyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora